La proposta associativa dell'Assodolab: cinque punti di primaria importanza
Il VII livello retributivo per i docenti diplomati: fantasia o realtà?
La proposta di Legge per il passaggio al VII livello retributivo
In questo anno, la nostra Associazione, è particolarmente coesa sui seguenti punti da portare avanti in altre sedi:
1. la mancata discussione in sede parlamentare delle proposte di
Legge n. 2393 e n. 2471 presentate il 4 e 16 aprile, rispettivamente dall’on.
Angela Napoli (Alleanza Nazionale) e dall’on. Salvatore Greco (UDC) relativa
al passaggio al VII livello retributivo;
2. la mancata distribuzione di risorse finanziarie all’Assodolab per
attività di formazione e aggiornamento del personale docente e di
Laboratorio che insegnano nelle scuole secondarie superiori statali;
3. la mancata riconversione universitaria dei docenti diplomati che
insegnano negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado;
4. la mancata unificazione delle due classi di concorso A075 e A076
in un’unica classe denominata «A075 – Tecnologie dell’Informazione e della
Comunicazione»;
5. la mancata discussione della proposta di Legge presentata alla
Camera dei Deputati n. 745 d’iniziativa dell’on. Deputato Angela Napoli,
relativa al “Riconoscimento della qualifica di “lavoro usurante” per
l’attività svolta dai docenti delle istituzioni scolastiche pubbliche di
ogni ordine e grado».
Cercherò di illustrare più da vicino le ragioni di questo nostro interesse.
Il primo punto pone particolare attenzione alla mancata discussione in sede parlamentare delle due proposte di Legge che servono a far acquisire «pari dignità» ai docenti diplomati rispetto i colleghi laureati. Il legislatore, con l’art. 5 della Legge 3 maggio 1999, n. 124 e successive circolari del Ministero dell’Istruzione ha «parificato giuridicamente» le funzioni di docenza ma rimane comunque un vuoto a “livello retributivo”. I docenti diplomati, infatti, svolgono funzioni di presidenti e di commissari agli esami di Stato con una differenza retributiva pur svolgendo il medesimo ruolo istituzionale. L’iniziativa degli onorevoli deputati Angela Napoli e Salvatore Greco, a cui si sono aggiunti già altri cofirmatari, riguarda l’«Inquadramento dei docenti di stenodattilografia e dei docenti tecnico - pratici di laboratorio nel ruolo dei docenti laureati di cui alla tabella C annessa al decreto-legge 30 gennaio 1976, n. 13, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 marzo 1976, n. 88, e rimodulazione delle ore di compresenza». Certo non è semplice portare alla “discussione” in sede parlamentare una proposta di Legge elaborata dall’opposizione di questo Governo ma noi ci crediamo fortemente perché serve a ristabilire quell’equilibrio proprio che occorre tra colleghi che lavorano in uno stesso ambiente di lavoro.
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Il secondo punto esamina la mancata distribuzione di risorse finanziarie all’Assodolab. Ogni anno il Ministero dell’Istruzione stanzia miliardi per la formazione degli insegnanti sia delle scuole primarie, sia delle scuole secondarie. Allo stato attuale, nonostante che l’Assodolab, Associazione Nazionale docenti di Laboratorio sia stata riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione quale Associazione Professionale Qualificata che effettua formazione in tutta Italia (Decreto Ministeriale 177/2000 e Direttiva n. 90 del 01/12/2003) non ha ottenuto un centesimo di €uro di questi fondi. Va da se che i corsi effettuati dall’Associazione vengono pagati direttamente dai docenti partecipanti o con la quota associativa o con una tassa minima di iscrizione al corso.
Il terzo punto riguarda la mancata riconversione universitaria dei docenti diplomati. La formazione in itinere dell’insegnante dovrebbe essere a nostro parere effettuato non dalle scuole con un semplice aggiornamento della durata di alcuni giorni (così come avviene tutt’ora), ma un aggiornamento universitario che permette al docente, in futuro, una diversa collocazione sia giuridica che economica. Infatti, non c’è motivazione, stimolo alcuno da parte del docente partecipare a dei corsi organizzati dallo stesso Istituto scolastico dove si presta servizio se non vi è alcun ritorno giuridico e/o economico. Ecco perché gli iscritti all’Assodolab rivolgono particolare attenzione ai corsi universitari di «Laurea triennale» nell’ambito delle «Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione» ma con la complicità di tre soggetti: Ministero dell’Istruzione che dovrebbe innalzare la carriera del docente, Università e Associazione Professionale Assodolab per la stipula di una «convenzione» per il riconoscimento di 60 crediti formativi (CFU) a tutti i docenti diplomati, oltre agli esami sostenuti fino ad oggi nelle Università italiane. Solo così facendo, riconoscendo i «Crediti formativi» ad personam degli anni pregressi (quelli maturati nel loro percorso di insegnamento) gli insegnanti diplomati potrebbero vedere la propria posizione in un certo modo salvaguardata.
Il quarto punto considera la proposta di unificare due classi di concorso, la A075 e la A076, in una sola, nuova nel suo genere, denominata «A075 – Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione». Attualmente le due classi di concorso, vengono impartite negli Istituti Tecnici Commerciali ed Istituti Professionali Commerciali. Spesse volte, in una stessa provincia, in una classe di concorso vi è il personale di ruolo in esubero mentre nell’altra si ricorre a personale con contratto di lavoro annuale con uno spreco di denaro da parte dell’Amministrazione scolastica. Considerato poi che in questi ultimi anni la dicitura «Trattamento testi ed elaborazione dati» è quanto mai obsoleta poiché vanno sempre più affermandosi le «Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione» intesa come disciplina che abbraccia veramente tutto ciò che riguarda la comunicazione e il mondo dell’informazione, si dovrebbe portare ad una nuova ridenominazione delle due classi di concorso.
Il quinto punto guarda attentamente la mancata discussione della proposta di Legge n. 745 presentata in data 16 maggio 2006 dall’onorevole deputato Angela Napoli. Ma prima di dare un giudizio sulla proposta di Legge, vediamo di conoscere qualcosa di più sui «lavori usuranti» disciplinati già dal Decreto Legislativo 11 agosto 1993 n. 374, Allegato A e successivi. La «sindrome di burnout», riguarda particolarmente le cosiddette «professioni di aiuto», cioè quelle professioni che si lavoro a stretto contatto con altri individui. In prima linea sembrano essere esposti gli insegnanti, medici, infermieri, poliziotti, avvocati ecc… La perdita di “autostima” e di “self efficacy” può portare a delle ripercussioni negative sia per il docente, sia per la stessa azienda-scuola. Quando non ci si adatta allo stress lavorativo ed avviene una “ritirata psicologica” dal lavoro, unito ad un eccessivo stress o insoddisfazione per la vocazione iniziale di docente, quando il lavoro di insegnante viene considerato dal professionista solo ed esclusivamente “lavoro puro e semplice” e si ha quella perdita di entusiasmo, interesse e senso di responsabilità, allora è molto probabile cadere in questa sindrome. Uno stress continuo nell’ambiente di lavoro a causa di patologie psichiatriche, unito a infiammazioni croniche delle corde vocali, polipi, tumori laringo-faringee possono portare al ricorso di commissioni medico militari per il riconoscimento delle patologie contratte in servizio. Ecco il perché della proposta di Legge che mira al «Riconoscimento della qualifica di “lavoro usurante” per l’attività svolta dai docenti delle istituzioni scolastiche pubbliche di ogni ordine e grado».
- Firma la proposta di Legge per il riconoscimento del lavoro del docente quale "lavoro usurante"
Questo sono i cinque punti che l’Assodolab porterà avanti nel triennio 2007/2009 a cui andranno aggiunti altri che man mano si terranno importanti. Ci riuscirà? Certo non sarà di facile attuazione ed il merito non potrà essere solo del presidente ma di tutti i collaboratori e soci che ogni anno danno fiducia ad un programma scritto ben definito. Noi abbiamo intenzione di provarci e siamo sicuri che anche tu, con il tuo prezioso contributo, possiamo farcela insieme.
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