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Rapporto fra Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione ed attività intellettuali e cognitive
 

Nella foto, un primo piano della professoressa Anna Maria Pascolini, relatrice al corso di formazione e aggiornamento tenutesi a Perugia il 7 dicembre 2007 presso l'Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali e Turistici "Blaise Pascal".

 

 

 

È «positiva» ogni tecnologia che resiste e si radica in una società, anche se alcune novità che introduce producono effetti negativi Gli strumenti informatici sono «tecnologia positiva».
Nella prassi dell’insegnamento e nei contenuti didattici riferiti alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione incidono i continui sviluppi, l’imponente diffusione, l’integrazione di funzioni fra diversi dispositivi d’uso quotidiano, la naturalezza e la propensione con cui i giovani si accostano agli strumenti digitali, il cambiamento prodotto da queste tecnologie nell’interazione sociale e nell’uso dei linguaggi.
Dai rinnovati scenari nella didattica emergono inedite esigenze e prospettive perché diverse sono le potenzialità degli strumenti e diversi gli interlocutori.
Per condurre il discente ad una consapevolezza critica nell’uso delle TIC, nella didattica, in talune situazioni, è necessario abbandonare insegnamenti consolidati e programmare nuove competenze.
Nella didattica, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione offrono ampie possibilità per stimolare attività intellettuali se non ci lascia inibire dalle necessità di risolvere un singolo problema e se anche l’applicazione di una funzione è proposta come mezzo per favorire negli allievi una meta conoscenza degli strumenti.
Per dirigere l’allievo ad acquisire conoscenza, competenza o capacità di fare e soprattutto consapevolezza del senso delle attività e delle operazioni che compie, il docente è costantemente sollecitano ad una riflessione critica del percorso didattico, deve altresì considerare che l’’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno conseguenze – cognitive - negli esercizi fondamentali dello scrivere, del leggere e del far di conto.

 


SCRITTURA DIGITALE

La scrittura digitale ha determinato un’evoluzione della comunicazione ed ha generato mutazioni nel processo di produzione della scrittura.
Il suo utilizzo presuppone nuove interfacce e nuove forme, si perdono competenze consolidate: la sequenza di tratti prodotti con la penna diventa disposizione di oggetti in uno schermo. Le interfacce, abbondanti di strumenti necessari all’elaborazione della scrittura digitale, modificano l’interazione soggetto-mente-scrittura, facilitano la qualità del prodotto agli esperti, la ostacolano ai privi di esperienza.
La scrittura digitale origina nuovo analfabetismo, richiede operazioni differenti per la produzione del testo nella fase di elaborazione e in quella di revisione, cambia il rapporto con il testo scritto, rimuove i confini tra alfabeto e altri media fino a divenire disegno del pensiero, amplifica la relazione tra contenuto e forma. Con il suo uso costante si allontana, nei meccanismi del pensiero, la costruzione di sequenze ordinate e lineari di idee, di memoria gutenberghiana.
Il processo di scrittura si ridefinisce se il testo perde la sua natura analogica ed entra nell’universo digitale dei bit. Quando si scrivere con il supporto carta e lo strumento penna, per ridurre faticose correzioni, le idee si organizzano prima nella mente, con conseguente aumento del lavoro di astrazione. Il computer, come dice Umberto Eco, permette di scrivere quasi alla velocità del pensiero.
Le interfacce video - che oggettivano i bit e che possono essere considerate elementi speculari della nostra mente - danno visibilità alle idee, rendono duttile la densità concettuale, immediate le molteplici ipotesi della nostra immaginazione, riducono la distanza fra autore e lettore. Con automatismi logico-procedurali consentono ri-elaborazioni, modifiche, correzioni, trasformazioni, tagli e aggiunte per una graduale organizzazione e stesura del testo definitivo.

 


Economia di spazi

Un aggravio di competenze cognitive si ha quando la scrittura digitale deve essere contenuta in un’economia di spazi come ad esempio nel web e nelle slide. In questi casi per raggiungere efficacia comunicativa, garantire ricettività ed attenzione, il testo deve essere calcolato con cura, la scelta di un termine diviene sostanziale, le sequenze devono essere rapide, sintetiche ed essenziali, forma e layout devono interagire per rinforzare il contenuto. Una buona dose di creatività è necessaria per combinare diversi codici espressivi.

Slide n. 6 - Il lavoro del docente nelle TIC per consentire allo studente di acquisire conoscenza, competenza e consapevolezza.

 

 


Elementi di significato: i caratteri

Nel testo digitale assume valenza espressiva anche la semplice scelta di un carattere che non può essere casuale. Ad esempio i caratteri serif o graziati – con appendici nelle terminazioni dei segni - sono caratterizzati da eleganza, morbidezza, velocità di lettura, mentre i caratteri sans-serif o bastoni – senza appendici - risultano essenziali, asciutti, informali, moderni, ma complessivamente sono meno leggibili come i caratteri script o calligrafici e di fantasia; questi ultimi è preferibile non usarli su interi testi.
Ci sono poi caratteri studiati per migliorare la leggibilità a video come ad esempio Verdina, Georgia.
Il carattere nei suoi diversi stili deve avere corrispondenza con il contenuto semantico, è un parasegnale capace di facilitare o complicare la lettura, aggiunge all’alfasegnale funzioni espressive ed emotive.
Trattare il carattere con effetti tipografici e curare la sua disposizione spaziale permette di arrivare ad ottenere figure di testo ed effetti visivi che facilitano memorizzazione e comprensione e aggiungo al testo immediatezza ed efficacia comunicativa.


Alcuni caratteri di scrittura su una tavolozza.

 

 


Elementi di significato: i colori.

Fin da bambini siamo attratti dai colori più che dalla forma perché i colori esercitano un’influenza profonda su di noi a livello conscio e inconscio.
Il colore è parte integrante della comunicazione; è codice e simbolo, possiede un suo linguaggio e va usato come mezzo di significazione in relazione alle sue potenzialità comunicative.
Nel testo digitale pertanto un orientamento importante per il lettore è dato dal colore che tuttavia, per essere efficace, deve essere utilizzato in modo coerente ed adeguato.
Colori in contrasto e colori complementari aumentano la luminosità e la forza cromatica. Scarsa efficacia comunicativa è data dalla combinazione di colori simili.
I colori caldi e colori saturi, non schiariti dal bianco o scuriti dal nero, guidano l’attenzione del lettore su aree specifiche del testo, ma stancano la vista e limitano la leggibilità negli sfondi delle pagine.
La sovrabbondanza di colori fa sembrare le pagine complesse e rende faticosa la lettura. Utile è conoscere la ruota dei colori di base per essere in grado di individuare i colori complementari (opposti uno all’altro), i colori contrastanti (disposti a tre colori di distanza), i colori simili (disposti uno accanto all’altro).



Slide n. 17 - Scrittura digitale - elementi di significato: i colori.

 

 

Testo e immagini

La scrittura è stata preceduta da rappresentazioni iconiche, tutte le scritture moderne sono state in origine scrittura per immagini in quanto imitazioni di oggetti o esseri reali.
Con l'avvento della scrittura il senso della vista ha assunto un’importanza maggiore rispetto all’udito, i processi mentali sono passati da un tipo di intelligenza simultanea, riferita alla scrittura per immagini, ad un’intelligenza di tipo sequenziale. L’immagine che è disegno del pensiero attiva un processo mentale di comprensione di tipo sintetico-ideografico e non analitico-discorsivo e richiama l’intelligenza simultanea.
La scrittura digitale amplifica la possibilità scrivere per immagini o di combinare testo e immagine.
L’immagine favorisce la memorizzazione, enfatizza il contenuto, fissa pause in testi lunghi e complessi, riesce a far cogliere al primo impatto le informazioni fondamentali.
Testo e immagini possono essere combinati in una relazione di tipo spaziale, oppure, fra i due codici si può instaurare una relazione di tipo semantico.
Nella relazione spaziale l’immagine può fare da sfondo ad un testo, può fondersi con il testo oppure può essere affiancata in prossimità del testo, in questo caso, ha valenza comunicativa anche il rapporto quantitativo del testo rispetto alla dimensione dell’immagine.
Nella relazione semantica il rapporto può essere di ancoraggio (ancrage) o di ricambio (relais).
Nell’ancrage c’è autonomia di codici, sia il testo che l’immagine, in modo disgiunto, concorrono a rafforzare uno stesso messaggio. Il testo rafforza la percezione dell’immagine che è polisemica, l’immagine sostiene la comprensione del testo. Nell’ancrage testo e immagine mantengono comunque autonomia di significazione.
La comunicazione è invece globale in una relazione semantica di relais, i due codici interagiscono in un rapporto complementare, l’uno definisce il senso dell’altro, il messaggio è comprensibile solo con entrambi i codici che se disgiunti non hanno autonomia di significazione.

Slide 22 - Scrittura digitale - testo e immagini - Il rapporto nella relazione semantica "ancrage".

 

 

Slide 23 - Scrittura digitale - testo e immagini - Il rapporto nella relazione semantica "relais".

 

 

 

Ipertesti

Dell’ipertesto uno degli aspetti più significativi a livello cognitivo è che si ricollega alla complessa operazione mentale di associazione delle informazioni. L’ipertesto integra nella comunicazione codici multimediali. L’aspetto che lo caratterizza maggiormente è il fatto di essere il prodotto di un’interazione dinamica di testi diversi in cui nessun linguaggio è escluso.
L’ipertesto, con la sua organizzazione reticolare differente dall’organizzazione lineare di un testo, consente al lettore di soddisfare bisogni conoscitivi e interessi attraverso un percorso di scelte personali e autonome. La strategia di lettura da lineare diventa esplorativa, la conoscenza si avvicina in qualche misura ad un procedimento euristico.
Nel momento della sua costruzione, il lavoro di progettazione sottopone l’autore ad un impegno cognitivo maggiore, sono necessarie capacità di pianificazione dei contenuti in relazione alla struttura dell’ipertesto che si organizza in stratificazioni e reticoli.

 


LEGGERE A VIDEO

Con le possibilità grafiche offerte dai sistemi informatici, la lettura a video implica in determinati contesti testuali nuove convenzioni, si oppone alla lettura sequenziale per evolversi in lettura a colpo d’occhio.
Con la fusione codici, elementi e forme dà luogo ad una percezione sincretica che obbliga la vista ad abbracciare una molteplicità di elementi compresenti. Nella percezione di una struttura d’insieme manca l’ordine lineare che guida in modo unidirezionale il lettore. Il senso complessivo è compreso in una rete di dettagli che rende ardua l’individuazione delle singole parti. È necessario allenarsi a ricercare e distinguere i molteplici significati che coesistono in un unico contesto per non perdere il senso generale di ciò che si vede.

Slide 27 - Nella slide viene messo in risalto la lettura a video in determinati contesti testuali.

 

 


CALCOLI DIGITALI

Nell’universo digitale anche l’uso di strumenti di calcolo ha prodotto conseguenze cognitive.
L’invenzione del foglio elettronico ha rappresentato una svolta significativa nell’elaborazione dei calcoli.
L’ambiente di calcolo del foglio elettronico abitua a pensare per classi di problemi piuttosto che per singole questioni. Il concetto di variabile sostituisce il concetto di risultato assoluto specifico di una particolare esigenza di calcolo.
Il foglio elettronico è un efficace strumento di mediazione tra linguaggio aritmetico e linguaggio algebrico. Contribuisce a sviluppare rigore, precisione e coerenza perché necessita di una grammatica con puntuali regole sintattiche per definire formule, funzioni e forme di rappresentazione.
Il foglio elettronico è spazio organizzato in cui ogni cella può essere in relazione, anche complessa, con altre celle di uno stesso foglio o di fogli diversi. Elementi individuali e singole parti si integrano condizionandosi a vicenda per creare uno scenario globale.
Con il foglio di calcolo si agisce con sequenze di azioni locali ma si deve pensare al progetto globale, consapevoli che modiche parziali si riflettono sull’intero sistema.
L’ambiente del foglio di calcolo crea condizioni per lo sviluppo del pensiero sistemico.

 

Anna Maria Pascolini

 




Nella foto, alcuni colleghi che hanno preso parte al corso di formazione e di aggiornamento a Perugia.

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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