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::: Nella foto, un fotogramma del video di
Matteo Renzi mentre illustra i suoi 5 Punti
sulla Buona Scuola..
Se Matteo Renzi sale in cattedra ed
illustra su di una lavagna di ardesia con i gessetti colorati i
suoi cinque punti salienti della “Buona Scuola”, gli insegnanti
trasferiscono in dettaglio gli stessi punti sulla Lavagna
interattiva multimediale perché la “Buona Scuola in Italia
esiste e da sempre”. Insomma, tutti cercano di vedere cos’è che
non va in questo Ddl della Scuola che verrà approvato a breve. A
noi il compito di puntualizzare alcuni punti.
Per quanto riguarda il 1 PUNTO, delimitato da
“Alternanza Scuola-lavoro”, possiamo garantire che, già allo
stato attuale sono centinaia le Scuole in Italia dove si fa
Alternanza Scuola-lavoro, e da parecchi anni a questa parte. Le
industrie delle varie zone d’Italia non assumono però tale
personale né altro. Quindi, sarebbe opportuno rivedere
esclusivamente lo “sgravio fiscale” che hanno le Aziende per i
giovani da assumere perché, se c’è un consistente sgravio
fiscale per tutte le aziende, i giovani diplomati potrebbero
essere assunti sin da subito, baipassando perfino l’Alternanza
Scuola-lavoro che porta comunque un dispendio di energie e di
miliardi di Euro per lo Stato.
Per quanto riguarda il 2 PUNTO, definito come “Cultura
Umanista” o forse, sarebbe meglio parlare di “Cultura
umanistica”, cerchiamo di non limitare l’inserimento di
Storia dell’Arte, Musica, Lingue, ma individuiamo e rafforziamo
anche l’Informatica e il Diritto in tutti gli ordini di Scuola
perché le ore sono state ridotte ingiustamente dalla Gelmini. E,
proprio quest’ultimo, il Diritto che ha portato gli insegnanti
precari a far valere i loro diritti con le diverse sigle
sindacali.
Per quanto riguarda il 3 PUNTO, più adeguatamente
evidenziato come “Più soldi agli insegnanti” cerchiamo di
essere più precisi. Lo stipendio dei docenti è quello di otto
anni fa, sostanzialmente non è cambiato nulla, solo qualche voce
qua e là con qualche aumento per gli Enti locali. Tutto questo
graverà sulla pensione dell’insegnate. L’importo quindi, è
sempre quello, nonostante i prezzi sui prodotti di prima
necessità che lievitano ogni giorno. L’importo di 500,00 Euro,
così come declamato alla stampa e ai non addetti ai lavori serve
a ben poco. Dovrebbe servire solo ed esclusivamente per
“l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo” delle
istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. Agli insegnanti
con contratto a tempo determinato, anche se annuale, non
spetterà nessun centesimo di tale importo. Questa disparità di
trattamento è alquanto offensivo. Insomma, in una stessa classe,
in uno stesso Istituto vi saranno insegnanti di serie A ed
insegnanti di serie B. Gli insegnanti di serie A che
beneficeranno del contributo ed insegnanti di serie B che
verranno esclusi a monte da questa contribuzione. Oltre
all’attività di formazione questo importo così irrisorio
potrebbe servire anche per i libri e testi di natura
didattico-scientifica, anche in formato digitale, pubblicazioni
e riviste riferite alle materie di insegnamento e comunque utili
all’aggiornamento professionale, acquisto di hardware e
software, iscrizioni a corsi per attività di aggiornamento e
qualificazione delle competenze professionali, rappresentazioni
teatrali e cinematografiche, ingressi a musei, mostre ed eventi
culturali in genere, nonché per iniziative coerenti con le
attività individuate nell’ambito del Piano dell’Offerta
Formativa delle Scuole e del Piano nazionale di formazione”. Va
da sé che l’importo di Euro 500,00 è minimo, anzi insufficiente
per qualsiasi formazione seria, e soprattutto perché l’importo
da assegnare a questi docenti non coprirà la formazione per
tutti i docenti di ruolo, e, per ultimo, non bisogna trascurare
che i primi 80,00 Euro sono andati in fumo per lo sciopero
nazionale del 5 maggio scorso.
A tutto questo, si deve aggiungere che «i criteri e le modalità
di assegnazione e utilizzo della Carta elettronica, l’importo da
assegnare nell’ambito delle risorse disponibili di cui al comma
3, tenendo conto del sistema pubblico per la gestione
dell’identità digitale e le modalità per l’erogazione delle
agevolazioni e dei benefici collegati alla Carta medesima sono
definiti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri,
di concerto con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e
della ricerca e del Ministero dell’economia e delle finanze, da
adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore
della Legge». Quindi, non ci sono i 500,00 Euro per tutti gli
insegnanti ma solo per una parte di essi.
Per quanto riguarda poi gli altri 200 milioni di Euro da
distribuire ad alcuni insegnanti per “valorizzare il loro
merito” il “bonus” dovrebbe essere dato ai docenti
particolarmente meritevoli ma, partirà solo ed esclusivamente
dal 2016 così il Dicastero di via Trastevere potrà risparmiare
per il 2015 detto importo. Anche in questo caso, detto così, è
una bella cifra, ma se andiamo a dividere questo importo per
plesso scolastico, l’importo che ne verrà fuori sono 5.000-6.000
Euro ad Istituzione. E’ questo l’importo che dovranno
contendersi i docenti “particolarmente meritevoli”
dell’Istituzione scolastica che riceveranno oltre ai soldi un
«Porta badge verticale in plastica trasparente con Cordoncino in
tessuto» offerto molto probabilmente dalle aziende che
effettueranno l’Alternanza Scuola-lavoro, che può essere tenuto
al collo durante le ore di lezione in modo che tutti i docenti,
alunni e personale ATA possano prendere il “buon esempio”. Senza
contare che è sempre lui, il dirigente scolastico, ad assegnare
annualmente la somma al personale docente che, in base
all’attività didattica, ai risultati ottenuti in termine di
qualità dell’insegnamento, al rendimento scolastico degli alunni
e degli studenti, alla progettualità nella metodologia didattica
utilizzata, alla capacità innovativa e al contributo dato al
miglioramento complessivo della Scuola, è ritenuto meritevole di
“bonus”. Che fine faranno le funzioni strumentali attualmente
presenti in ogni Scuola?
Per quanto riguarda il 4 PUNTO, demarcato da
“Autonomia” be’ questa è una parola un po’ grande per i
nostri lettori, nella quale si può nascondere un po’ tutto
quello che vogliamo. Allo stato attuale non dimentichiamo che in
alcune realtà scolastiche mancano stampanti, toner, fax, LIM,
TABLET ecc… Comunque, il bello e il cattivo tempo lo fanno da
padroni le circolare ministeriali di dubbia interpretazione e
soprattutto i soldi che arrivano dal Ministero. Se sono
sufficienti per il fabbisogno di quella Scuola, allora si va
avanti, altrimenti le Scuole potrebbero far pagare le fotocopie
agli studenti, agli insegnanti, potrebbero dire di non inviare
fax agli Enti di formazione degli insegnanti perché non hanno i
soldi per comprare il toner del fax e cose di questo genere.
Attualmente il “comitato di valutazione” è composto dal
dirigente scolastico e da un gruppo di insegnanti votati dal
Collegio dei docenti ad ogni inizio d’anno. Far partecipare
anche i genitori degli alunni e gli studenti in questo comitato
mi sembra una cosa molto azzardata. Inoltre, allo stato attuale
i docenti sono lavoratori non subordinati. La libertà di
insegnamento è un diritto indisponibile e immodificabile se non
si modifica alcune parti della Costituzione. Se a sceglierli è
un comitato di valutazione o il dirigente scolastico,
diventerebbero semplici impiegati.
Per quanto riguarda il 5 PUNTO, opportunamente definito
come “Continuità”. Forse il termine “continuità” non è
proprio adatto a questo punto. A parere di molti docenti di
ruolo il termine andrebbe modificato in “discontinuità”. Se i
docenti di ruolo perdono il loro posto dovuto a contrazione
delle classi vanno a finire nel calderone dell’organico
funzionale a disposizione dei dirigenti scolastici insieme ai
docenti che hanno diritto all’assunzione e alla stabilizzazione.
Non dimentichiamo che il Governo italiano è stato condannato
dalla Corte Europea ad assumere gli insegnanti che hanno
lavorato nella Scuola per più di tre anni consecutivi ed hanno
le relative abilitazioni all’insegnamento. Quindi, il Ministero
dell’Istruzione dovrà necessariamente assumere tale personale
che si aggira intorno a 150 mila docenti. Il piano di assunzione
redatto da questo Governo di centro sinistra, prevede
l’assunzione di poco più di 100 mila lavoratori tra docenti e
personale ATA. Per quanto riguarda i docenti è bene creare un
elenco su base regionale ed in base alle loro scelte, destinarli
nelle varie scuole come “organico funzionale” tenuto conto della
reale necessità della Scuola. Solo in questo modo, si eliminerà
questa forma di precariato. La cosa orrenda di questo punto a
cui molti docenti non sono d’accordo è che ad operare la scelta
e quindi la destinazione di questi docenti sia il dirigente
scolastico e non il loro punteggio in graduatoria e la scelta
della vicinanza alla propria residenza così come avviene in ogni
concorso.
Ecco perché gli insegnanti sono scesi in piazza il 5 maggio e
potrebbero ripetere tale iniziativa in sede di scrutinio finale.
Ma ci auguriamo che ciò non avvenga.
Agostino Del Buono
agostino.delbuono@assodolab.it
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