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::: Ddl Scuola: Pronto il nuovo stile di vita
degli insegnanti
L’insegnante, il buon insegnate che
esercita bene questa delicata attività, progetta il percorso
scolastico dei propri studenti e lo adatta a ciascuno di loro.
Pone attenzione ad una serie di problemi non solo tra gli
studenti normodotati ma soprattutto cerca di sciogliere quel
«nodo intrecciato» con chi ha problemi di BES, DSA, e altri
problemi piccoli o gravi che siano.
Il lavoro dell’insegnante, del buon insegnante, non è solo
questo che di per se è già enorme, ma nelle ore pomeridiane,
quelle in cui non siano calendarizzati altri impegni scolastici
del tipo «Consigli di classe», «Collegio dei docenti», «Scrutini
quadrimestrali», «Riunioni per dipartimento» ecc… studia, si
aggiorna continuamente sia nella propria disciplina, sia sulle
nuove tecnologie applicate alla didattica con la LIM, il TABLET
ecc... Un altro compito da assolvere nella propria
«casa-ufficio» è quello di confezionare test relativi ad un
particolare segmento o percorso scolastico così come lo fanno
gli Enti di ricerca a suon di milioni. Insomma, se fa tutto
questo è perché si sente partecipe della comunità scolastica, lo
fa affinché gli studenti siano sempre informati ed eruditi al
meglio, aggiornati. Lo fa per un loro futuro, per un loro domani
migliore di quello che stiamo attraversando.
Ognuno per la propria disciplina è «unico», «insostituibile». E’
uno straordinario «prof» che di tanto in tanto dà anche alcuni
consigli, quelli che forse i genitori delegano al mondo della
Scuola. Il lavoro dell’insegnante è complesso ed articolato:
spesse volte viene lodato dagli alunni, nella maggior parte dei
casi quando assegna un voto positivo che va dal 6 al 10; altre
volte non viene visto di buon occhio dagli studenti e dai loro
genitori, quando il voto è negativo e viene assegnato un
votazione che va dall’1 al 5.
Insomma, l’insegnante sta lì a fare il proprio dovere: valutare
gli elaborati: scritti, pratici ed esposizione orale, valutare
la preparazione di uno o più argomenti trattati, e così via
dicendo.
E’ un lavoro «innato», un lavoro «intrinseco». Sente che il suo
lavoro potrà essere utile a quello studente che ha di fronte,
alla società futura, alla nuova generazione.
Ma tutto questo lo fa senza guardare allo stipendio che è fermo
da ben «otto anni». Nonostante gli aumenti continui di tutti i
prodotti in commercio, lo stipendio si è fermato ad «Eboli».
Da un paio di mesi a questa parte, l’insegnante sente parlare a
manca e a destra, di immissioni in ruolo dopo 15-20 anni di
precariato di ben 100 mila insegnanti; una Carta elettronica per
l'aggiornamento e la formazione del docente equivalente ad un
«bonus di povertà» di 500,00 Euro che verrà elargito a tutti gli
insegnanti di ruolo in un’unica «tranche» che potrà essere
utilizzato per: l'acquisto di libri e di testi, anche in formato
digitale, di natura didattico-scientifica, di pubblicazioni e di
riviste riferite alle materie di insegnamento e comunque utili
all'aggiornamento professionale, per l'acquisto di hardware e
software, per l'iscrizione a corsi per attività di aggiornamento
e di qualificazione delle competenze professionali, a corsi di
laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico,
inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o
a master universitari inerenti al profilo professionale, per
rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l'ingresso a
musei, mostre ed eventi culturali, nonché per iniziative
coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano
dell'offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di
formazione di cui al comma 4 del Ddl Scuola approvato dalla
Camera dei Deputati proprio in questi giorni.
Insomma, per la formazione dei docenti di ruolo il Governo
investirà Euro 381,137 milioni annui per l’anno 2015/2016.
Per l'attuazione del Piano nazionale di formazione e per la
realizzazione delle attività formative viene autorizzata la
spesa di euro 40 milioni annui a decorrere dall'anno 2016.
Mentre, per la valorizzazione del merito del personale docente è
istituito presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e
della ricerca un apposito fondo, con lo stanziamento di Euro 200
milioni annui a decorrere dall'anno 2016, ripartito a livello
territoriale e tra le istituzioni scolastiche in proporzione
alla dotazione organica dei docenti, considerando altresì i
fattori di complessità delle istituzioni scolastiche e delle
aree soggette a maggiore rischio educativo, con decreto del
Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Non dimentichiamo infine che l’attuale Governo di
centro-sinistra (PD) ha approvato un emendamento a firma di
Simona Malpezzi (PD) ed altri, di elargire 8 milioni di Euro
l’anno a partire dall’anno 2016 all’Invalsi, ente di ricerca del
settore istruzione.
Insomma, signori miei, il «povero insegnante» che fino a ieri
non poteva concedersi neanche un caffè ed una brioche al bar,
dal giorno dopo dall’approvazione di questo Ddl sulla Scuola,
potrà permettersi non solo di portare ogni giorno al bar la
propria famiglia a far colazione, ma anche di andare al
ristorante ogni domenica, avere la «Ferrari» con l’autista sotto
casa, avere un mutuo dalle Banche per acquistare una casa, avere
i soldi per andare alle Maldive, spendere soldi per l’acquisto
di libri, per l’acquisto di software, hardware, potrà investire
nella formazione universitaria, iscriversi ad una laurea
magistrale, specialistica, master universitari, portare la
famiglia ad una serie di rappresentazioni teatrali,
cinematografiche ecc…
Tutto questo grazie a coloro che hanno saputo redigere il Ddl
Scuola e coloro che lo hanno approvato alla Camera dei Deputati.
Gli ottocentomila insegnanti che hanno preso parte allo sciopero
del 5 maggio scorso contro il Ddl Scuola, ringraziano i politici
così attenti ai problemi degli insegnanti e della Scuola in
generale, ringraziano per aver elargito tutti questi milioni di
Euro in un solo colpo, per aver fatto transitare nel «nomadismo
triennale» gli insegnanti a tempo indeterminato, ringraziano per
avere uno stipendio da favola, per aver accolto le sigle
sindacali ed associazioni di insegnanti ed elaborato assieme
questa nuova Scuola che partirà il prossimo anno se avrà il
consenso anche dei Senatori. Ringraziano inoltre il Governo di
centro-sinistra (PD) per aver sottoscritto il Contratto
collettivo nazionale di Lavoro ed aver adeguato la situazione
economica del docente degli stipendi innalzandoli a quelli degli
altri Paesi Europei.
Ad Maiora!
Agostino Del Buono
agostino.delbuono@assodolab.it
I colleghi che desiderano pubblicare un loro articolo sulla Scuola o hanno delle fotografie da pubblicare, possono inviare il materiale alla segreteria@assodolab.it |
Bari: Manifestazione del 5 maggio contro il Ddl Scuola presentato da Matteo Renzi.
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Ddl Scuola: pronti al «nomadismo triennale» degli insegnanti.
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DDL riforma scuola – docenti – insegnanti – abilitazione – TFA – PAS – Immissione in ruolo – VII Commissione Camera – VII Commissione Senato – Riforma della scuola – mobilità personale insegnante – Sciopero del 5 maggio – Concorso – stato giuridico del docente – la Buona Scuola – Renzi – Matteo Renzi – Ministro dell’Istruzione –
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