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01 - IL MATTINO – Anno CX – n. 36 – Martedì, 6 febbraio 2001 –

 

«Cellulare vietato ai docenti ma gli studenti continuano a usarlo. E il bip-bip impera in tutte le aule»

 

Per fare una indagine sull’uso del telefonino in classe da parte degli studenti non occorre commissionare un sondaggio.
Basta semplicemente addentrarsi per qualche ora in una classe degli istituti di secondo grado e rendersi conto che l’uso del telefonino è diventato uno “status quo”.
La mania dei cellulari oramai è esplosa e il luogo di maggior utilizzo è senz’altro la scuola. Dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest l’uso dei cellulari nelle scuole è pressoché identico; l’unica variante sta nella scelta delle marche più conosciute e l’utilizzo dei diversi gestori di telefonia mobile.
Non si parla più di uso razionale del telefonino ma di un abuso vero e proprio.
In qualsiasi posto ci si trovi, si utilizza senza alcun criterio questo aggeggio così amato dagli studenti, così odiato dagli insegnanti.
E già, proprio questi ultimi sono stati in un certo senso «penalizzati» dalla C.M. del 25 agosto 1998, n. 362, a firma dell’ex Ministro alla Pubblica Istruzione – Luigi Berlinguer – in cui si invitano i prof a non utilizzare il telefono cellulare in classe perché «… tali comportamenti non possono essere consentiti in quanto si traducono in una mancanza di rispetto nei confronti degli alunni e recano un obiettivo elemento di disturbo al corretto svolgimento delle ore di lezione…».
Così, invece di trovare un rimedio per la disattenzione sempre più in crescita degli studenti, si pensa ad emanare circolari simili solo per il personale insegnante.
Se è vero che l’uso del cellulare è sintomo di mancanza di rispetto verso gli alunni è altrettanto vero che il rispetto in una comunità scolastica deve essere “reciproco”.
Immaginate inoltre il disturbo che esso provoca durante una interrogazione orale oppure durante la “concentrazione forzata” di un compito in classe di matematica…
Se poi tutti i genitori dovessero decidere di telefonare ai propri figli in una determinata ora sarebbe un vero subbuglio!
Poiché l’avviso di chiamata e/o risposta è diverso da ogni cellulare ed ogni alunno ha scelto la sua “magica musica”, il rumore che provoca in un ambiente di 25-30 metri quadrati è notevole.
Ma quanti di loro non hanno con sé il cellulare in classe o lo spengono durante il regolare svolgimento delle lezioni? La percentuale è molto bassa come potete immaginare. E’ a loro che dovrebbe andare il premio fedeltà e un valido “riconoscimento scolastico”. Perché allora non proporre per questi alunni un bel 10 in condotta visto che ci avviciniamo alla fine del primo quadrimestre?

 

Agostino Del Buono

 

 

 

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