01 - LA PROVINCIA DI CROTONE - – Anno VIII – n. 5 – Crotone, 3 febbraio 2001 – Pag. 13 –
Il 78% dei giovani studenti inviano messaggi sms, smile, telefonano e
giocano con il cellulare durante le ore di lezione
Per fare una indagine sull’uso del telefonino in classe da parte degli
studenti che lo scorso anno scolastico hanno terminato gli studi obbligatori
– terza media – non occorre che venga commissionata all’Abacus, Doxa o altra
agenzia di prestigio che si trovino sul territorio.
Non occorre neanche esaminare le centinaia di pagine elaborate dall’Istat a
tale proposito, poiché i dati si ritengono già “vecchi” di un anno e gli
aumenti delle vendite sono in misura esponenziale.
Basta semplicemente addentrarsi per qualche ora in una fatidica “classe”
degli istituti secondari di secondo grado esistenti nella nostra zona e
rendersi conto che l’uso del telefonino è diventato uno “status quo”.
E’ indifferente scegliere la sezione A, B, C e la classe prima, la seconda,
la terza ecc.
I risultati saranno più o meno uguali!
Per non parlare poi dei luoghi non consentiti all’ingresso degli insegnanti,
per i corridoi degli istituti, nelle palestre, nelle aule di informatica
ecc.
Insomma, la mania dei cellulari oramai è esplosa e, il luogo di maggior
utilizzo è senz’altro la “scuola”. Dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest l’uso
dei cellulari nelle scuole è pressoché identico; l’unica variante sta nella
scelta delle marche più conosciute e l’utilizzo dei diversi gestori di
telefonia mobile: Telecom Italia, Omnitel, Wind e Blu.
Non si parla più di uso razionale del telefonino ma di un abuso vero e
proprio.
In qualsiasi posto ci si trovi, si utilizza senza alcun criterio questo
aggeggio così amato dagli studenti, così odiato dagli insegnanti.
E già, proprio questi ultimi sono stati in un certo senso «penalizzati»
dalla C.M. del 25 agosto 1998, n. 362, a firma dell’ex Ministro alla
Pubblica Istruzione – Luigi Berlinguer – in cui si invitano i dirigenti
delle istituzioni ad informare il personale scolastico dipendente a non
utilizzare il telefono cellulare in classe perché «… tali comportamenti non
possono essere consentiti in quanto si traducono in una mancanza di rispetto
nei confronti degli alunni e recano un obiettivo elemento di disturbo al
corretto svolgimento delle ore di lezione…».
Insomma, una circolare del genere è alquanto atipica: invece di trovare un
rimedio per la disattenzione sempre più in crescita degli studenti, si pensa
ad emanare circolari simili solo per il personale insegnante.
Bè! Se è vero che l’uso del cellulare è sintomo di mancanza di rispetto
verso gli alunni è altrettanto vero che il rispetto in una comunità
scolastica deve essere “reciproco”.
Una mancanza di stima verso l’educatore e verso gli amici e compagni di
classe, si potrebbe tradurre in conflittualità tra i diversi soggetti.
Immaginate inoltre il disturbo che esso provoca durante una interrogazione
orale oppure durante la “concentrazione forzata” di un compito in classe di
matematica, di economia aziendale o di qualsiasi altra disciplina o
addirittura se tutti i genitori dovessero decidere di telefonare ai propri
figli in una determinata ora. Sarebbe un vero subbuglio!
Poiché l’avviso di chiamata e/o risposta è diverso da ogni cellulare ed ogni
alunno ha scelto la sua “magica musica” o il suo “bip”, il rumore che
provoca in un ambiente di 25-30 metri quadrati è notevole.
Senza considerare poi, che l’amica curiosa, vicina di banco chiederà: “Chi
è?”, “Che cosa vuole?”, “Cosa ti ha inviato?” e cose di questo tipo,
prolungando la conversazione per un paio di minuti.
E così intanto, passano i minuti e le ore davanti a questo gingillo nella
speranza che l’ora del solito rompiscatole dell’insegnante termini presto.
Ma quanti di loro non hanno con sé il cellulare in classe o lo spengono
durante il regolare svolgimento delle lezioni? La percentuale è molto bassa
come potete immaginare. E’ a loro che dovrebbe andare il premio fedeltà e un
valido “riconoscimento scolastico”. Perché allora non proporre per questi
alunni un bel 10 in condotta visto che ci avviciniamo alla fine del primo
quadrimestre?
Il fascino della tecnologia e della moda investe un po’ tutti: dal più
piccolo studente a quello che si accinge alla maturità ma l’uso di questi
strumenti deve essere mirata e non proporre o far utilizzare a dismisura in
classe il cellulare.
E’ vero che l’uso del cellulare permette di avere un contatto più da vicino
con amici e/o familiari; di parlare con chi si ha voglia e in qualsiasi
momento; di essere facilmente in contatto con gli amori giovanili; di poter
far fronte a imprevisti, contrattempi, urgenze ecc., ma è altrettanto vero
che un abuso di questo telefonino anche nelle cinque ore scolastiche porterà
sicuramente a dei danni alla memoria per le esposizioni alle onde
elettromagnetiche e ad un maggior rischio di patologie tumorali.
E’ bene che i giovani utilizzatori e i genitori sappiano a cosa vanno
incontro!
Agostino Del Buono
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