02 - CERIGNOLA OGGI – Anno II – n. 26 – Mercoledì, 2 febbraio 2000 – Pag. 2 –
SPECIALE SCUOLA
GLI INSEGNANTI DI CERIGNOLA IN "STATO DI AGITAZIONE" CONTRO IL MINISTRO
BERLINGUER
La Camera boccia il "Decreto Legge",
Berlinguer raggira l’ostacolo ed emana un "Decreto Dirigenziale".
Scoppia così la rivolta dei docenti in tutta Italia.
CERIGNOLA (Foggia) – Si allarga a macchia d’olio la protesta degli
insegnanti nelle scuole italiane e soprattutto qui in Capitanata.
A protestare sulla "Maggiorazione retributiva per il personale docente" di
cui al D.M. 23/12/99 n. 317, scendono in campo gli insegnanti dell’Itc "D.
Alighieri" che elaborano una "lettera di protesta" e la inviano al Ministro
Berlinguer e a tutti i Sindacati di Capitanata, senza escludere nessuno.
Ma non si fermano! Hanno intenzione di continuare la loro "battaglia" ed
invitano oggi, nella loro scuola, sia il rappresentante provinciale della
"Gilda" - il prof. Capacchione - sia gli altri Istituti e Scuole di
Cerignola, ad un incontro-dibattito sindacale.
La Camera dei Deputati aveva già "bocciato" il "Decreto Legge", ma
Berlinguer, raggira l’ostacolo ed emana un "Decreto Dirigenziale" in data 23
dicembre 1999.
E’ noto a tutti con il nome di "concorsone" e si propone di distribuire
aumenti retributivi solo al 20% degli insegnanti che dovranno essere in
possesso di almeno "dieci anni di servizio di ruolo".
Le modalità di tale provvedimento sono assai discutibili e vede l’intera
categoria degli insegnanti degli asili, delle elementari, delle medie e
delle superiori, dissentire a tale proposito.
Il prof. Agostino Del Buono, autore della lettera di protesta, sostiene che
per "motivare" e "valorizzare" il loro lavoro, che in questo ultimo periodo
si è moltiplicato in modo esponenziale, sia urgente e irrinunciabile, prima
di ogni cosa, adeguare gli stipendi della categoria ai livelli europei o
tutt’al più, nei limiti della decenza umana.
Il secondo obiettivo da tener presente – continua il docente – è quello di
prevedere una differenziazione delle carrieri che premi, in modo conforme e
lineare, chi più dà alla scuola in termini di disponibilità, di energie e di
competenze professionali.
Quel provvedimento degrada la "dignità professionale"
I professori dell’Itc "D. Alighieri" ritengono che il provvedimento varato
sia gravemente lesivo nei confronti della "dignità professionale" in quanto,
a nessuna categoria del "pubblico impiego" (magistrati, docenti
universitari, personale sanitario ecc.) viene imposto un meccanismo di massa
così "farraginoso", "dissennato" ed "obsoleto".
In questo particolare momento di transizione – modifiche dei cicli
scolastici, sperimentazioni varie, attuazioni di progetti per l’autonomia
scolastica, nuove richieste culturali a livello territoriale, sviluppo di
attività scolastiche innovative, curricolari ed extracurricolari, centrate
strategicamente sulla collaborazione attiva e progettuale tra insegnanti
dello stesso istituto – la scuola italiana non aveva certamente bisogno di
una disgregazione, di una divisione tra professori che appartengono alla
medesima comunità scolastica.
In nessun altro Paese d’Europa è stata utilizzata una simile prassi.
Tutto questo meccanismo viola, tra l’altro, sia il principio fondamentale
dello "Statuto dei lavoratori" che prevede, a parità di funzione e di orario
di lavoro, pari salario e trattamento pensionistico, sia l’art. 3 della
nostra Costituzione.
"Ab immemorabili" – continua il prof. Agostino Del Buono – si chiede di
"valorizzare" la funzione docente con aumenti salariali dignitosi per il
lavoro che già viene svolto nelle scuole e che è andato via via aumentando
negli ultimi anni.
Ma il Ministro, i Sindacati e l’Aran che hanno firmato il contratto, hanno
preferito aumentare il salario di 90mila lire lorde a tutti i docenti ed
innescare una sorta di "Lotteria Docenti" solo per alcuni.
E altresì strano, constatare che la proposta per ottenere la maggiorazione
stipendiale sia stata "condivisa" e "sostenuta" dai Sindacati della Cgil,
Cisl, Uil e Snals Scuola, che hanno ignorate le numerose critiche e
perplessità emerse in sede di discussione contrattuale.
E’ altrettanto vero, che le organizzazioni sindacali che hanno firmato il
contratto non hanno certo dimostrato di avere una grande "sensibilità
democratica" firmando in agosto, lontano dagli occhi indiscreti della
categoria, il C.C.N.I.
Le ragioni della protesta
Affrontando il problema più da vicino, si possono riassumere le ragioni del
dissenso e i dubbi che ne derivano degli insegnanti in questione in questi
punti che elenchiamo:
Come si vede, le domande che il signor Ministro deve rispondere alla
comunità scolastica di Cerignola sono tante.
La demotivazione della categoria di "insegnanti" è cresciuta in quest’ultimo
periodo e sarà ancora più vasta a "concorso ultimato".
Se l’obiettivo di questo concorso – afferma il prof. Del Buono – era quello
di dare la "speranza" o "l’illusione" a quanti lavorano nella Scuola di
poter "fare carriera", si ritiene che si è riusciti solo in minima parte.
Mentre, se l’obiettivo era quello di valutare in modo serio la
"professionalità" degli insegnanti, così come doveva essere, si ritiene che
l’obiettivo è "fallito" ampiamente.
Considerato quanto viene detto nella lunga lettera di protesta, gli
insegnanti dell’Itc "D. Alighieri" firmatari della lettera, chiedono la
"revoca" delle norme contenute in questo bando e la redistribuzione equa
della quota prevista tra tutti i docenti in quanto ritengo che tale Decreto
Ministeriale rileva quell’incostituzionalità prevista dalla Legge, oltre che
l’abrogazione dell’art. 29 del C.C.N.L. del 26/5/99 e dell’art. 38 del
contratto integrativo del comparto scuola del 31 agosto 1999.
Auspicano che all’iniziativa possano contribuire attivamente per
salvaguardare la "dignità professionale" e, nello stesso tempo, per
promuovere un reale adeguamento della Scuola alle trasformazioni sociali in
atto, anche i docenti delle altre Scuole o Istituti invitati
all’incontro-dibattito sindacale di oggi.
Lagrasta Rita
01. «Insegnanti in “stato di agitazione” all’Istituto Tecnico Dante Alighieri»
02. «Gli insegnanti di Cerignola in "stato di agitazione" contro il Ministro Berlinguer».
03.
04.
Via Cavour, 76 - 71049 TRINITAPOLI BAT - Italy
Telefono abitazione del Presidente 0883.630798
Telefono cellulare del Presidente: 339.2661022
Informazioni Legali: Copyright - Termini di utilizzo - Privacy