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02 - IL QUOTIDIANO DI FOGGIA – Anno XIV – n. 208 – Sabato, 11 settembre 1999 – Pag. 2 –

 

«Gli insegnanti “rinunciano” agli incentivi elargiti da Berlinguer»

 

Lettere al Direttore

FOGGIA – Sembra un vero paradosso, ma è proprio così! Mi aspettavo una vera e propria "battaglia tra docenti" ma non è successo nulla del genere, anzi!
Gli insegnanti di un Istituto scolastico superiore di un grosso centro della provincia di Foggia, riunitosi il 1° settembre per il "solito" collegio docenti che prevedeva tra l’altro, all’ordine del giorno, la distribuzione di un fondo - da non sottovalutare - che ammontava a 3milioni annui per attività di sperimentazione sulla flessibilità organizzativa e didattica nell’ambito di un piano di offerta formativa (POF), hanno preferito "soprassedere" agli incentivi, invece che "litigare" tra persone civili.
Il D.M. del 19 luglio 1999, n. 179, infatti, prevede che ogni Istituto o scuola con personalità giuridica debba avere 4 docenti o esperti per portare avanti i quattro obiettivi fondamentali connessi con i processi sull’autonomia didattica: gestione del POF (AREA 1); sostegno al lavoro dei docenti (AREA 2); interventi e servizi per gli studenti (AREA 3); realizzazione progetti formativi d’intesa con enti e istituzioni esterne alla scuola (AREA 4).
Le istituzioni scolastiche devono quindi, sperimentare le modalità di flessibilità didattica ed organizzativa nell’ambito del P.O.F. che espliciti la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa.
Nell’istituto in questione, erano però presenti al "collegio dei docenti" 40 insegnanti e, molto educatamente, si sono proposti "in sei" che avevano nostalgia di essere promotori del progetto sull’autonomia scolastica emanato da questo governo.
Coloro che hanno messo a punto questa sperimentazione da 660miliardi di lire, hanno tralasciato però, le "sedi coordinate" o "sezioni" operanti in comuni diversi dalla sede centrale creando la solita disemogeneità tra le diverse realtà sociali, economiche, produttive ecc…
Cosa faranno gli altri 36 insegnanti a cui non è consentito di usufruire di questi fondi statali concessi generosamente solo a 4 dei presenti?
E’ ovvio – dice qualcuno molto in alto – che gli altri insegnanti che fanno parte della stessa struttura scolastica, dovranno collaborare strettamente con i responsabili del progetto autonomia, porgendo su un piatto d’argento tutto il loro sapere e la loro esperienza, senza percepire una lira in più della "irrisoria retribuzione mensile".
Ne consegue che, su tutto il territorio nazionale, sono un migliaio gli istituti dove l’autonomia partirà dall’anno scolastico 1999-2000 a tutto vantaggio di un numero irrisorio di insegnanti incentivati.
E così, tra una quarantina di insegnanti presenti alla riunione, a stento si auto-proposero per questa consistente "fetta di torta" solo sei docenti.
Per ovvi motivi, si votò per "alzata di mano" e due docenti furono "esclusi" dal "degustare la torta" data in dono dal Ministero della Pubblica Istruzione.
Il bello della vicenda e che la maggior parte degli insegnanti (25 docenti con punte che arrivavano fino a 33 docenti su un totale di 40) si sono "astenuti" dall’alzare la mano.
Tutto questo in segno di "protesta" dovuto: in parte all’attuale distribuzione degli "utili" solo ad alcuni insegnanti e non a tutti; in parte perché alcuni docenti aspettano ancora il "fondo incentivante" dello scorso anno – che non verrà mai dato per mancanza di fondi – per le attività pomeridiane, corsi di recupero ed attività varie; in parte per "protesta" contro chi ha firmato l’attuale Contratto Collettivo Nazionale della Scuola.

 

Agostino Del Buono

 

 

 

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