04 - RIVISTA DEGLI STENOGRAFI – n. 48 – Firenze, gennaio-marzo 1999 – Pag. 8 –
Il professor Agostino Del Buono di Trinitapoli (Foggia) svolge da
anni opera meritoria a favore degli insegnanti di Stenografia e
Dattilografia, e, più in generale, di tutti gli insegnanti di questa nostra
travagliata scuola italiana.
Ora, alla fine di gennaio, ha inviato al Ministro Berlinguer una memoria
relativa alla «famigerata maggiorazione retributiva», della quale s’è tanto
parlato e che ha scatenato sacrosante proteste del corpo insegnante.
Il Ministro ha così dovuto ritirare il suo concorsone-lotteria.
Noi pubblichiamo ugualmente la lettera del prof. Del Buono come segno di
solidarietà della «Rivista degli Stenografi».
Trinitapoli, 21 gennaio 2000
Al Ministro della Pubblica Istruzione
On.le LUIGI BERLINGUER
Via Trastevere, 76
00100 ROMA RM
Gentile Signor Ministro,
sono un ex insegnante di "Dattilografia e Stenografia" – Classe di Concorso
A075 –, attuale docente di "Trattamento testi e dati" e presto servizio
presso l’I.T.C.S. "D. Alighieri" di Cerignola, in provincia di Foggia.
Questa volta Le scrivo a proposito della "Maggiorazione retributiva per il
personale docente" di cui al D.M. 23/12/99 n. 317.
Si tratta di una procedura che non tutti i docenti condividono ed accettano,
e tra questi vi è anche il sottoscritto che ha:
Si tratta, Signor Ministro, di un "breve curriculum" di un insegnante
come tanti, che ha voglia di migliorare ed affinare la propria preparazione
professionale e soprattutto desidera applicarla e trasmetterla ai propri
discenti.
Ma tutto questo non basta per entrare a far parte della "cerchia di
insegnanti" che prossimamente inoltreranno la domanda e sosterranno gli
esami per la maggiorazione stipendiale di cui all’art. 29 del C.C.N.L.
Già, proprio tra i requisiti per partecipare alla prova, vi è quello di
"almeno dieci anni di ruolo".
Secondo coloro che hanno preparato la "bozza" di questo concorso, dopo
questo termine, ciascun insegnante ha acquisito e consolidato "esperienze" e
"competenze".
Signor Ministro, con tutta serenità, penso che la tanto decantata
"professionalità" può essere acquisita sia prima che dopo tale termine, sia
da parte degli insegnanti di ruolo che dei colleghi supplenti annuali.
Perciò, fissare un solo "tetto di ruolo" lo ritengo alquanto "limitato" nel
suo insieme.
Un altro punto che a me sembra importante sottolineare e portare alla Sua
attenzione è quello che il "merito" non può essere verificato solo ed
unicamente alla "disponibilità di cassa".
Non si può e non si deve stabilire a priori la percentuale da "promuovere" o
da "bocciare" in un concorso solo perché l’ammontare da "elargire" è
piuttosto limitato nelle casse di codesto Ministero.
Non ha senso! E’ controproducente per tutta la categoria degli insegnanti.
E non si può certamente stabilire che la percentuale dei promossi deve
essere "costante" del 20% in tutte le province d’Italia: da Roma a Siracusa,
da Napoli a Lecco, da Bologna ad Oristano ecc.
Il tutto, è ancora più strano, se si considera che questa percentuale deve
rimanere "invariata" in tutti gli ordini di scuola: negli asili, nelle
elementari, nelle medie inferiori e superiori.
Come può essere "costante" un dato del genere a priori, prima di sostenere
gli esami e di aver verificato concretamente la preparazione dei docenti in
questione?
Si potrebbe verificare, ad esempio, che in una provincia gli insegnanti
siano più bravi della provincia confinante oppure che gli insegnanti
elementari siano meno bravi dei loro colleghi delle scuole medie inferiori o
il contrario.
Ma il tutto non si può decidere prima!
E’ stato molto semplice da parte dei dirigenti della Pubblica Istruzione
eseguire il calcolo per determinare il numero degli insegnanti che dovranno
essere "promossi" e consegnare nelle Sue mani il risultato "20%".
Non occorreva essere in possesso di una laurea in "Scienze Statistiche" o di
un "Master" alla Bocconi o alla Luiss o in qualche altra Università Europea.
Bastava semplicemente possedere una piccola calcolatrice da tavolo,
impostare quattro semplici operazioni elementari ed individuare così, il
numero dei "capaci e meritevoli" esistenti nelle istituzioni scolastiche
statali.
Così, invece di impostare una carriera "seria" per gli insegnanti,
valorizzando sia la vera "dimensione professionale" sia le "competenze
diversificate" si preferisce dar vita ad una sorta di "lotteria ministeriale
a 100 quiz".
Una lotteria, Signor Ministro, che non si chiama "Superenalotto", "Totip", "Enalotto",
"Totogol", "Totosei", "Lotteria Italia" o qualcosa di simile, ma che prende
il nome di "Lotteria Docenti".
Una lotteria che la si può considerare "molto pericolosa" rispetto alle
altre appena citate.
Essa svalorizza, umilia, offende, mortifica, demoralizza, deprime e ferisce
profondamente la "dignità" degli insegnanti e la "funzione docente" nel suo
complesso.
Con questo procedimento, si innescano quei meccanismi di "ab irato", di
divisione, di odio, di rancore, di dissapore, di profonda avversione ed
ostilità tra docenti di serie A e di serie B.
In questo particolare momento di transizione – modifiche dei cicli
scolastici, sperimentazioni varie, attuazioni di progetti per l’autonomia
scolastica, nuove richieste culturali a livello territoriale, sviluppo di
attività scolastiche innovative, curricolari ed extracurricolari, centrate
strategicamente sulla collaborazione attiva e progettuale tra insegnanti
dello stesso istituto – la scuola italiana non aveva certamente bisogno di
una disgregazione, di una divisione tra professori che appartengono alla
medesima comunità scolastica.
Tutto questo meccanismo viola, tra l’altro, sia il principio fondamentale
dello "Statuto dei lavoratori" che prevede, a parità di funzione e di orario
di lavoro, pari salario e trattamento pensionistico, sia l’art. 3 della
nostra Costituzione.
"Ab immemorabili" si chiede di "valorizzare" la funzione docente con aumenti
salariali dignitosi per il lavoro che già viene svolto nelle scuole e che è
andato via via aumentando negli ultimi anni.
Ma il Ministro, i Sindacati e l’Aran che hanno firmato il contratto, hanno
preferito aumentare il salario di 90mila lire lorde a tutti i docenti ed
innescare una sorta di "Lotteria Docenti" solo per alcuni.
Numerose sono state le telefonate che ho ricevuto in questo periodo:
Le domande che mi hanno posto i colleghi sono tante e a me non resta che
il dovere di inoltrarle a chi ha emanato questo provvedimento.
A Lei, lascio il delicato compito di rispondere, tempo permettendo.
Gli insegnanti che avranno ottenuto il patentino "A" saranno solo il 20%,
gli altri, quelli di serie "B" saranno comunque più numerosi e, pensare che
sarà proprio quest’ultimo gruppo a "segnare il futuro della Scuola
Italiana".
Signor Ministro, se l’obiettivo di questo concorso era quello di dare la
"speranza" o "l’illusione" a quanti lavorano nella Scuola di poter "fare
carriera", ritengo che si è riusciti solo al 20%.
Mentre, se l’obiettivo era quello di valutare in modo serio la
"professionalità" degli insegnanti, così come doveva essere, ritengo ancora
una volta che l’obiettivo è "fallito" ampiamente.
Considerato tutto questo, Le chiedo la "revoca" delle norme contenute in
questo bando e la redistribuzione equa della quota prevista tra tutti i
docenti in quanto ritengo che tale Decreto Ministeriale rileva quell’incostituzionalità
prevista dalla Legge, oltre che l’abrogazione dell’art. 29 del C.C.N.L. del
26/5/99 e dell’art. 38 del contratto integrativo del comparto scuola del 31
agosto 1999.
Nel ringraziarLa dell’attenzione e in attesa di ricevere una Sua risposta in
merito, porgo doveroso rispetto ed osservanza.
Prof. Agostino Del Buono
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