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05 - AGUS ITALIA – Mercoledì, 28 marzo 2001 -

«Avanti, dietro, centro: Scuola che vai, posizione da rispettare che trovi»

 

Spostarsi da un’aula a un’altra, da un’aula in laboratorio di Fisica, Chimica, Scienza della Natura ecc., da un’aula in laboratorio di informatica e multimediale, da un’aula in palestra e viceversa, non è così semplice come si pensa.
Il più delle volte la responsabilità cade sul docente accompagnatore, negligente di non adempiere l’obbligo di sorveglianza degli allievi.
Ma quando ci si sposta dall’aula-classe all’aula attrezzata l’insegnante accompagnatore in che posizione deve trovarsi? Avanti, indietro o al centro della fila?
Alcune volte, gli insegnanti si trasferiscono nei laboratori solo per “alcune ore” della giornata; altre volte è obbligatorio spostarsi in “tutte le ore” così come capita agli insegnanti di “Trattamento Testi e Dati” o per qualsiasi altro insegnamento che si svolge prevalentemente in laboratorio.
In questa disciplina è di vitale importanza lo stare insieme ai computer e/o alle attrezzature scolastiche perché le “esercitazioni” sono delle vere e proprie attività che permettono il trasferimento delle conoscenze dal docente al discente tramite computer collegati in rete ed è quindi indispensabile spostarsi dall’aula-classe.
Lo spostamento quindi, dall’aula originaria al laboratorio, comporta non solo una perdita di tempo che viene sottratto alla fatidica ora di 50 o 60 minuti, ma anche il prestare attenzione a quanto può accadere nella fase di “trasferimento momentaneo” dell’intera classe; e alcune volte, ci si può imbattere in veri diverbi tra l’insegnante ed il dirigente scolastico su come si debba tenere la fila e sulla posizione che il docente deve assumere nel gruppo.
In questi venti anni di attività di insegnamento e quindi di “spostamenti continui”, alcuni dei quali anche imprevisti, si è verificato che alla maggior parte dei dirigenti bastava semplicemente che l’insegnante fosse presente nel gruppo-classe.
Era indifferente la posizione che si occupava nel gruppo; l’importante che il docente doveva in qualche modo vigilare sull’intera classe ed adottare “le più elementari regole di prudenza, diligenza e perizia” osservando le leggi, i regolamenti interni della Scuola, le circolari emanati dal dirigente scolastico e gli eventuali consigli.
Ma è scontato che ogni dirigente scolastico ha la sua forma mentis sul comportamento corretto da tenere dal docente.
Alcune volte i dirigenti “pretendevano” in qualche modo che il docente accompagnatore dovesse stare «avanti» al gruppo; altre volte «dietro» al gruppo; altre volte addirittura nella «posizione centrale» del gruppo, creando così delle vere regole da rispettare solo per quel determinato istituto scolastico.
Ma vediamo più da vicino quali sono i vantaggi e gli inconvenienti delle tre “posizioni da rispettare” considerato che non siamo dei veri “militari” e che non apparteniamo a nessuna “forza armata” dello Stato né tantomeno alla forza di Pace internazionale.
Come è possibile condurre un gruppo di studenti?
Il primo caso, lo stare «avanti al gruppo» e dirigere i discenti può essere il migliore perché si conducono gli alunni che non sanno dove andare (tipico esempio sono le gite scolastiche e/o le uscite scolastiche).
Ma se pensiamo che la classe è composta generalmente da 25-30 alunni e tra un alunno e l’altro ci deve essere un minimo di un metro altrimenti si rischia di inciampare, la fila, anche se è formata da due studenti, sarà comunque lunga tanto da non avere sotto controllo la situazione.
In questo caso il dirigente scolastico dovrebbe nominare un addetto “chiudi-fila” tra il personale non docente, oppure, in ottemperanza delle normative di sicurezza, durante ogni spostamento (entrata, uscita, intervallo, cambio di aula, uscita di emergenza ecc.) le classi devono essere incolonnate fra due alunni: apri-fila e chiudi-fila, i cui nomi devono essere comunicati in Presidenza a cura dei coordinatori di classe. In caso di assenza dei titolari, si dovrà inoltre, prevedere la nomina di due alunni supplenti.
Ma si può delegare gli alunni minorenni di vigilare sui loro amici?
Non parliamo poi del caso in cui i giovani studenti devono scendere o salire le scale dalle dimensioni ridotte di un metro circa; in questo caso esiste anche “la pericolosità oggettiva della scala” e la mancata predisposizione di adeguate misure preventive da parte dell’Amministrazione scolastica.
L’insegnante accompagnatore, in questo caso, non ha cura degli allievi che stanno in mezzo o verso la parte finale della fila; quindi, non è in grado e non sarà mai in condizione di “vigilare attentamente” sugli alunni.
Alcune volte gli studenti rimangono in aula anche per soli 15 secondi per prendere il libro, la penna o quant’altro occorre loro, altre volte devono terminare di mangiare il panino visto che l’insegnante dell’ora prima non ha potuto o voluto concedere i dieci minuti della ricreazione, altre volte i ragazzi si scusano dicendo che sono stati fermati dai colleghi, dal preside ecc., insomma le scuse sono veramente tante e tutte ben congeniate, tanto che in alcuni casi, fanno allontanare il resto della classe.
Nel secondo caso, «dietro al gruppo» la posizione è ottimale perché l’insegnante vigila e tiene sotto controllo la situazione perché comunque ha davanti a sé tutta la classe e, se i primi si allontanano dal resto del gruppo egli può chiedere e pretendere di accelerare il passo per raggiungere gli altri.
Nel terzo caso, lo «stare al centro» del gruppo è buono perché si cerca di andare insieme ma comunque si perde quella visione “globale” del gruppo in special modo di quei ragazzi che stanno alla fine della fila.
Ciò considerato, vagliato tutti gli elementi che si possono trovare sulla posizione che l’insegnante deve rispettare per la conduzione del gruppo dalla classe in laboratorio dello stesso istituto, il miglior modo sembra il secondo e cioè quello che l’insegnante debba stare alla fine del gruppo, quindi dietro a tutti.
Ma se il vostro dirigente vi rimprovera dicendo di stare avanti alla fila, non esitate più di tanto!
Evidentemente la pensa in modo diverso da voi e non resta che ascoltarlo pur di non avere delle controversie che potrebbero pregiudicare la vostra carriera di “buon docente”.

 

Agostino Del Buono

 

 

 

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