Ente accreditato e qualificato che offre formazione - D.M. 177/2000 e Direttiva n. 90 del 01/12/2003.

DATA: giovedì 21 novembre 2024

Preparati alla prova preselettiva Concorso Docenti su TastoEffeUno.it

Su TastoEffeUno.it sono disponibili i quiz ministeriali, in formato interattivo, per una preparazione seria e mirata al superamento della prova preselettiva Concorso Docenti. Poiché il tempo a disposizione per la preparazione è limitato, i quesiti sono stati organizzati per ognuno dei 70 MODULI e per AREE: a differenza dell'allenatore del MIUR, è possibile quindi esercitarsi solo su alcune AREE escludendo quelle in cui si ha una adeguata preparazione. VAI AL SITO

Un aiuto concreto agli alunni con DSA, BES ecc.. da parte degli insegnanti di sostegno e curriculari.

In questi venti anni ed oltre di insegnamento, penso di aver visto un po’ tutto quello che succede negli Istituti di Scuola Superiore italiana. Dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest, anche se gli edifici scolastici cambiano dal più moderno a quello più obsoleto, il materialo umano è sempre lo stesso. Gli alunni in difficoltà vanno motivati o rimotivati, gli insuccessi scolastici vanno portarli a dei buoni risultati, la perdita di autostima ed atteggiamenti rinunciatari nei confronti della Scuola devono essere un punto prioritario di ogni docente, sia esso specializzato sul sostegno, sia esso curriculare. Ognuno deve dare il meglio di se stesso, partendo dalla propria esperienza professionale. Gli alunni ed in special modo, gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento, gli alunni che necessitano di BES – Bisogni Educativi Speciali o con altre patologie, andranno trattati “con guanti bianchi” perché il loro avvenire è alquanto incerto ed insicuro. Il buon educatore dovrà alleviare il disagio, le difficoltà, i disturbi ed ottimizzare i bisogni che portano ad un rallentamento del programma nel soggetto affetto da patologie. Occorre fare di tutto affinché gli alunni abbiano lo stesso trattamento e la stessa «change» nella vita piena di ostacoli che a volte sono insormontabili. Un ringraziamento va all’associazione Assodolab che ha affrontato questi discorsi attraverso corsi di formazione e aggiornamento on-line e in presenza sia sui DSA che sui BES attraverso momenti di formazione in videoconferenza e a voi che seguite con attenzione questi bambini. Prof. Agostino Del Buono Presidente Nazionale Assodolab

DATA: 10/02/2011 - Autore Prof. Agostino Del Buono - Post 1501

COMMENTI - PAGINA 25

DATA 29/05/2012 14.09.09 - AUTORE Chiarina50

Sono una docente si scola primaria e ritengo che la LIM sicuramente porterà nelle classi un nuovo modo di “fare” lezione. Il distacco con la vecchia e tradizionale lavagna non è così netto, ma necessariamente l’insegnante dovrà mettersi in gioco e trovare nuove soluzioni didattiche per “interagire” al meglio e sfruttare tutte le potenzialità di questo meraviglioso strumento.

DATA 29/05/2012 14.12.22 - AUTORE Chiarina50

Io credo che la Lavagna darà modo a tutti di poter sperimentare e personalizzare percorsi di apprendimento, ma ritengo fondamentale il supporto tecnico e la formazione, soprattutto iniziale.

DATA 29/05/2012 14.14.05 - AUTORE Chiarina50

Lavorare con la LIM ha prodotto uno spostamento di ruolo del docente da “insegnante tradizionale“ attento ai contenuti, a “tutor” attento anche ai processi di apprendimento e a comunicare e fornire informazioni, materiale ( indicazioni di siti web, immagini, ecc.) stimolando gli alunni a sviluppare e ampliare il proprio percorso pluridisciplinare anche autonomamente. L’utilizzo della LIM ha inoltre permesso che si creassero occasioni di apprendimento collaborativo e di tutoring in cui gli alunni più abili hanno aiutato quelli più in difficoltà. Queste peculiarità fanno della LIM una tecnologia "a misura" di aula scolastica, che trova collocazione in classe, anziché nei laboratori o nelle aule speciali dove finora le ICT sono rimaste confinate, e che in classe esprime un valore di innovazione

DATA 31/05/2012 16.01.53 - AUTORE federicaD009D

Se pensiamo a quando abbiamo imparato a guidare l’auto e alla difficoltà di automatizzare la posizione delle marce sul cambio e quella dei pedali, possiamo farci un’idea del grande problema e del disorientamento di un bambino dislessico. Quando legge, ogni lettera, ogni sillaba, ogni parola è una grande difficoltà da superare, dato che l’automatismo visivo, la parola scritta globale non c’è nella sua mente….. è come se il bambino dislessico vedesse ogni parola e la successione di sillabe per la prima volta.

DATA 04/06/2012 19.03.27 - AUTORE francescapalG273U

Lo sviluppo delle nuove tecnologie negli ultimi anni appare sempre più orientato alla dimensione tattile, dalla telefonia al PC e all’i Pad siamo costantemente stimolati ad un uso dei sensi per affrontare situazioni di vita quotidiana. Se consideriamo che l’agire del bambino è caratterizzato da un uso costante della dimensione tattile, il risultato è uno spostamento di tutta la dinamica cognitiva verso ciò che rende visibile e manipolabile l’apprendimento. L’innovazione approntata dalla LIM rilancia dunque e potenzia una modalità didattica che trasforma concetti, nozioni in oggetti su cui operare.

DATA 11/06/2012 8.41.08 - AUTORE carmela

La lim è una finestra multimediale e ha la funzione di memoria collettiva e spazio di azione all'interno della classe e può favorire, aiutare, sviluppare la discussione e il confronto tra gli allievi. I vantaggi della lim riguardano soprattutto la possibilità di visualizzare gli argomenti " in grande" utilizzando anche la forza comunicativa di un immagine o di una musica in modo tale da tenere più desta l'attenzione deli allievi. Il piano della lavagna può essere così pensato sì come un grande schermo di proiezione, ma al tempo stesso come uno schermo di proiezione che visualizza cose che non sono solo da osservare, da leggere o da navigare, ma che diventano manipolabili; evidenziando testi, aggiungendo annotazioni, immagini, suoni, filmati, ritagliando parti dello schermo da analizzare e da riutilizzare. La lim, inoltre, consente di semplificare i concetti, di riproporre le lezioni "ricomponendole" ogni volta in modo diverso seguendo un approccio differente, di utilizzare delle tecnologie a favore di tutta la classe, di realizzare lezioni multimediali interattive e di accedere dalla classe alle risorse di internet.

DATA 11/06/2012 8.42.00 - AUTORE carmela

Il processo di insegnamento-apprendimento negli ultimi anni si è arricchito di nuovi strumenti che sollecitano l'interesse e la partecipazione degli allievi. Si parla molto della lim ed effettivamente incuriosita ho deciso di aggiornarmi in questo senso. Il corso mi sta permettendo di ripensare il mio modo di insegnare organizzando lezioni individualizzate che stimolino gli alunni a partecipare in maniera più attiva. Non nego di aver avuto qualche perplessità perchè essendo stata abituata ad utilizzare il pc negli studi universitari prima e come supporto alla mia attività di docente poi, ho sempre visto la tecnologia ricoprire un ruolo margiale nell'insegnamento che poteva favorire solo l'attività esercitativa deli allievi. Attraverso la lim invece si possono organizzare lezioni diverse sicuramente più stimolanti per gli allievi. Certo è necessario molto più tempo a noi insegnanti per l'organizzazione delle lezioni interattive e soprattutto oltre che a conoscere i vari pogrammi software per l'utilizzo della lim, sarebbero necessari dei corsi di formazione sulla didattica supportata dalla mutimedialità.

DATA 11/06/2012 16.59.29 - AUTORE Sergio Passiglia273n

L'utilizzo della Lim costituisce un vero e proprio punto di svolta nei confronti dei ragazzi con disturbi specifici dell'apprendimento (DSA). La presenza delle ICT è indispensabile per permettere agli studenti di partecipare alla programmazione della classe. L'utilizzo della LIM consente loro di accedere a materiale già in formato digitale che può essere facilmente trasformato. Alle possibilità di ascolto si aggiunge la visualizzazione delle immagini esemplificative dei concetti e ciò rappresenta un supporto di fondamentale importanza soprattutto in fase di apprendimento della letto-scrittura.

DATA 12/06/2012 20.24.58 - AUTORE Cinzia

Cinzia La legge 8 ottobre 2010 ,n.170 riconosce la dislessia ,la disortografia , la disgrafia e la disclaculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA. Come indicato dalla nornativa è importante: -Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto ,utilizzando mediatori didattici. -Utilizzare schemi e mappe concettuali. Privilegiare l'apprendimento dell'esperienza e la didattica laboratoriale . -Promuovere processi metacogntivi per sollecitare nell'alunno l'autocontrollo e l'autovalutazione dei propri processi di apprendimento. -Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari. Promuovere l'apprendimento collabvorativo . L'utuilizzo della LIM in classe può incrementare il modello della competenza sociale ,attraverso la lezione partecipata e costruttivistica si favorisce e si sostiene la comunicazione interattiva ,gli alunni sono attori , l'insegnante è il regista. Gli strumenti multimediali ,i softare specifici, i materriali audio,video ,leimmagini diventano validi contributi per mediare diversi stili di apprendimento. La dimensione fisica della LIM,l'uso di linguaggi diversi dalla semplice scrittura ,il riconoscimento dei caratteri ,la possibilità di convertire in testo ciò che è stato scritto a mano trasformandolo in caratteri digitali ,rendono più favorevoli e più integrati gli apprendimenti degli alunni con diversi bisogni educativi.

DATA 13/06/2012 22.21.17 - AUTORE marina

Alla fine del corso nel preparare la breve tesina ho riflettuto sulla grande conquista raggiunta dal mondo delle persone affette da D.S.A. con la legge 170. Infatti i ragazzi che non erano fino ad oggi riconosciuti come dislessici, hanno in passato sofferto perchè non solo non hanno ottenuto alcuna facilitazione o adattamento della didattica ma anche perchè sono stati considerati " diversi" e non sempre è stato consentito loro un processo regolare di apprendimento che abbia consentito loro le stesse opportunità dei coetanei. Di conseguenza il mancato riconoscimento del loro disturbo può aver prodotto conseguenze psicologiche che possono aver portato all’abbandono della scuola e a un futuro professionale,talvolta, di basso livello nonostante le potenzialità di creatività e di intelligenza che questi ragazzi manifestano. A mio parere, al di là di questa realtà il fatto più grave consiste nel fatto che la dislessia non diagnosticata condiziona negativamente lo sviluppo della personalità di questi ragazzi (che comprendono di “ avere qualcosa che non va”) e compromette un loro adattamento sociale equilibrato Pertanto è giusto e doveroso che un luogo di cultura, di apertura mentale per eccellenza quale la scuola dedichi tutta l'attenzione possibile a questo problema al fine di offrire ai dislessici tutte le possibilità di crescita culturale e umana. Marina G273U.

DATA 14/06/2012 22.22.01 - AUTORE ANTONIA_H850V

Antonia_H850V Ho finalmente – lento pede a causa dei numerosi impegni scolastici di fine anno – completato l’ascolto delle interessantissime lezioni del prof. Avalle, di indubbia utilità. Sono dell’avviso che la formazione dei docenti sia una risorsa fondamentale in seno alla scuola, perché acquisire le competenze per individuare in tempo opportuno nei discenti segnali di disturbi quali, ad esempio la dislessia o la discalculia, è fondamentale per potere aiutare gli alunni in situazioni di svantaggio. Operando poi lo screening necessario, coinvolgendo tutto il C.d.c., i genitori e l’eventuale specialista, si predisporrà un PEP, si monitorerà via via il processo di crescita dell’allievo e si aiuterà questo a riconoscere le sue modalità di apprendimento e il livello di acquisizione delle sue abilità. Egli sarà aiutato ad essere via via più consapevole del fatto che, se è capace di autocontrollo, può raggiungere buoni risultati. Pertanto la sua autostima verrà potenziata. Sebbene io non abbia avuto in classe allievi dichiaratamente affetti da DSA – magari perché le famiglie non hanno accettato o voluto riconoscere il disturbo dei loro figlioli – ho beneficiato dei preziosi consigli del Prof. Avalle, che ho messo in pratica nei riguardi di alcuni discenti con difficoltà, ottenendo risultati positivi. Dunque ancora un grazie al Prof. Avalle e all’Assodolab!

DATA 15/06/2012 13.31.50 - AUTORE francescapalG273U

Sono un docente specializzato che opera in un distretto particolarmente problematico da un punto di vista sociale ed economico. La scuola, per molti degli alunni costituisce uno spazio vitale per acquisire quelle competenze utili ad affrontare la complessità del reale, ma di contro sperimento quotidianamente la difficoltà a coinvolgere attivamente i bambini nel loro processo di apprendimento.Reinventarsi andando incontro a modalità altre di conoscere e maturare diviene l'imperativo categorico per ogni docente. L’utilizzo delle tecnologie multimediali in campo didattico costituiscono la risorsa più innovativa verso la quale muovere poiché rispondono al criterio di funzionalità e di personalizzazione. L’approccio didattico di tipo costruttivista, deve infatti tendere a realizzare un setting in cui è l’attività degli alunni genera un sapere condiviso, le proposte educativo - didattiche devono mirare alla crescita della motivazione intrinseca ad apprendere. L'uso della Lim in classe, se opportunamente organizzato offre al docente la possibilità di co-costruire il sapere insieme agli alunni, in una dimensione di effettiva personalizzazione ed integrazione. Infatti grazie al suo uso si può consentire: lo sviluppo di abilità percettive, di coordinazione oculo manuale, di osservazione, classificazione e la conquista della strumentalità di base. L’uso contemporaneo di vari canali comunicativi ( visivo – uditivo – musicale – cinestetico) permette una visualizzazione immediata dell’informazione su cui centrare il proprio interesse e stimola un coinvolgimento interattivo che fornisce il feed- back continuo delle azioni e la possibilità dell’autocorrezione che “ azzera” la frustrazione di prestazioni a volte inadeguate. La possibilità di calibrare le proposte secondo i ritmi e gli stili di apprendimento consente di: organizzare un’azione formativa rispettosa dei bisogni del bambino suscitare l’emozione di conoscere Rendere ogni bambino consapevole delle proprie potenzialità; Favorire il confronto, la collaborazione e il dialogo. "L'integrazione" è in larga misura una questione di apprendimento.

DATA 15/06/2012 22.53.16 - AUTORE 273N

Le nuove tecnologie legate alla didattica hanno modificato gli stili di apprendimento, le strategie formative, le metodologie educative e hanno stimolato una serie di competenze favorite dall'utilizzo degli elemeni visivi, sottolineando il miglioramento negli studenti delle capacità di astrazione, di memorizzazione dei concetti, la motivazio- ne nonché il potenziamento delle abilità di analizzare e processare l'informazione. Tutto questo vale soprattutto per i ragazzi con di- sturbi specifici dell'apprendimento (DSA) perché le lavagne interatti- ve rappresentano uno strumento compensativo, sia come strumento per proporre attività di recupero che di potenziamento. Infatti il privi- legiare il canale visivo e il linguaggio iconico, mette la didattica con la LIM in primo piano nel processo di inserimento degli alunni con disturbi d'apprendimento, poiché le attività divengono sempre più interattive e cooperative, mettendo in evidenza le abilità di tutti i ragazzi.

DATA 17/06/2012 0.30.43 - AUTORE Daniela_D976Y

Sono una docente di scuola media, quest'anno, per la prima volta, insegnante di un ragazzino certificato DSA in terza. Per anni i genitori dello studente si sono afflitti ai colloqui con i docenti che puntualmente descrivevano la situazione disastrosa del loro figlio, ma solo l'insistenza e l'esperienza di una collega ha permesso di individuare la causa dei problemi del ragazzo (molto intelligente e disposto all'apprendimento). In novembre il CdC ha ricevuto comunicazione della certificazione e si è mosso seguendo le indicazioni della referente, unica docente formata nella trattazione del caso in questione. Tutti i docenti si sono appoggiati a lei per impostare e realizzare il lavoro necessario. L'anno scolastico è alla conclusione, l'alunno in questi giorni è impegnato nell'esame di stato che sta svolgendo molto bene, nonostante le crisi di ansia che le nuove situazioni gli provocano. Mi sono iscritta al corso per avere una formazione idonea che mi permetta di svolgere sempre meglio il mio lavoro a sostegno della formazione di tutti i miei studenti, anche e soprattutto quelli svantaggiati.

DATA 17/06/2012 12.58.56 - AUTORE Maurizio_C129F

Nel DSA con il termine ACCOGLIENZA indichiamo: a) Una dimensione di accettazione profonda, di empatia, di capacità di capire il disagio del bambino, ma l’amore non basta: bisogna anche fare delle cose concrete, se parliamo di accoglienza. La mia esperienza è relativa alla scuola secondaria di 1° grado, là dove si spera che i ragazzi con D.S.A. arrivino già segnalati, magari avendo già fatto un percorso di logopedia. b) L’accoglienza implica però anche alcune scelte operative. 1. Prima scelta operativa la formazione delle classi: se i dati epidemiologici riferiti da studiosi sono esatti ci possiamo aspettare quattro o cinque bambini dislessici ogni 100 allievi (corrispondenti a quattro classi). La prima tentazione sarebbe dividerli per le quattro diverse classi così il problema è distribuito, ma così non funziona tanto bene perché il bambino, unico portatore di questo disturbo, si sentirà una mosca bianca. Se potete, mettetene due o tre per classe, se non sono gravissimi: questo permette che i ragazzi possano condividere il loro problema, che si scambino dei suggerimenti o studino insieme il pomeriggio. Naturalmente non mettete insieme due ragazzini con problemi di “dislessia” troppo diversi, sennò la collaborazione è difficile. 2. Secondo provvedimento da prendere: creare delle occasioni nelle quali si parli della dislessia e creare l’occasione nella quale loro riescano a dichiararsi. Che vantaggi presenta questo provvedimento? Primo vantaggio: i compagni riconoscono, vedono denominata la dislessia con le sue difficoltà non a caldo, in occasione della verifica in cui i dislessici sono stati interrogati separatamente, ma a freddo, in un momento di riflessione e comunicazione. Questo dà modo alla classe di capire il problema e alla luce della comprensione di accettare che ci siano degli aiuti specifici per questi ragazzi. È più facile, così, che non emergano contestazioni sui “privilegi” a cui hanno diritto gli studenti con DSA. Secondo vantaggio, non secondario nella nostra esperienza, quando un bambino dislessico spiega come lui percepisce le sue difficoltà, gli altri spesso si riconoscono e riescono a dare un nome ai problemi che hanno vissuto, anche solo per una fase transitoria: i dubbi sull’ortografia, la fatica di imparare le tabelline alcune difficoltà persistenti. 3. Terzo provvedimento, soprattutto ascrivibile alle competenze del dirigente: incontrare i genitori degli allievi con DSA, spiegando il livello di conoscenze sul problema da parte della scuola, dichiarandosi disponibili per interventi di mediazione con gli insegnanti. Tenete presente che anche i genitori hanno bisogno di accoglienza, spesso hanno alla spalle anni, se non di incomprensioni, almeno di fatica. 4. Quarto provvedimento assolutamente necessario per un’accoglienza adeguata: ogni bambino con D.S.A. dovrebbe avere un docente di riferimento. Con la riforma era stato introdotto il tutor per la classe, ma con gli ultimi provvedimenti ministeriali è stato disapplicato, quindi ogni scuola avrà adottato delle soluzioni diverse. Se c’è un allievo con DSA, comunque, deve esserci qualcuno che lo ascolti e lo aiuti ad affrontare la scuola (spiegare i suoi problemi, mediare con gli insegnanti nuovi o meno informati, ecc.)

DATA 22/06/2012 22.23.07 - AUTORE Maurizio_C129F

Che cosa dire sui DSA? C’è da dire sicuramente che si interviene in modo molto diverso a seconda del ciclo scolare: alla fine dalla scuola dell’infanzia devono prevalere delle modalità di osservazione del bambino perché spesso il primo sintomo di allarme del disturbo specifico di apprendimento è la difficoltà di linguaggio, che può emergere già nella scuola dell’infanzia. È importante osservare nella scuola dell’infanzia i comportamenti linguistici spontanei che i bambini hanno e la risposta ai giochi linguistici proposti dalle educatrici: i giochi delle rime, piuttosto che le assonanze, e se si vedono delle difficoltà permanenti e non momentanee in questo tipo di attività, conviene fare delle osservazioni mirate e cercare di attivare un percorso di accompagnamento, non si parla ancora di terapia, o di compensazione o riabilitazione, però sicuramente di un accompagnamento. Si interviene in modo diverso, a partire dall’osservazione, all’interno della scuola primaria. C’è un’età d’oro per il recupero ed è proprio all’interno del ciclo della scuola primaria. A partire dal secondo/terzo anno è possibile che il bambino svolga delle attività di tipo riabilitativo nei centri specializzati con una logopedista. Quando invece si arriva alla secondaria i giochi sono in gran parte fatti e il percorso riabilitativo si può sempre tentare ma è meno efficace. Diventano più indicate le misure compensative, si può trovare un modo per studiare, per memorizzare, per accompagnare l’attività scolastica che aiuti il bambino ad aggirare almeno in parte le sue difficoltà: programmi di video scrittura con il correttore che può anche essere personalizzato e altri strumenti compensativi (calcolatrici, audiolibri, ecc.) indicati con precisione nelle circolari ministeriali. Oggi la sensibilità sui DSA è aumentata, ma non tutte le difficoltà di apprendimento che un bambino presenta nella scuola sono imputabili alla dislessia, ce ne possono essere alcune riferibili ad un ritardo mentale. Si ha una diagnosi di dislessia solo in presenza di un quoziente intellettivo normale e in assenza di disturbi nell’area relazionale-affettiva. I DSA riguardano una percentuale di bambini che varia, in Italia, dal 3 al 5%, e siamo privilegiati, perché il rapporto tra segno e suono nella lingua italiana è molto trasparente sul punto di vista ortofonetico. In Francia ed Inghilterra hanno percentuali di dislessici molto superiori perché la lingua ha una elevata discrepanza tra la forma scritta e la forma orale.

DATA 24/06/2012 19.17.17 - AUTORE Elisa_F205C

Proprio poco fa seguivo con interesse la lezione del Prof. Ugo Avalle, il quale giustamente sosteneva che un alunno dislessico (o comunque affetto da DSA)può e potrà sempre raggiungere qualsiasi traguardo e se non vi riesce è solo perché non è stato aiutato e supportato attraverso le strategie didattiche giuste. Sono dunque felice che si stiano facendo passi da gigante per permettere alle scuole di adottare gli strumenti necessari per aiutare i bambini e i ragazzi a sfruttare al massimo le loro potenzialità. Far si che le scuole possano avere copie di libri di testo con supporto digitale e strumenti didattici fondamentali, accessibili agli alunni disabili e agli insegnanti di sostegno è un grande traguardo!

DATA 25/06/2012 14.43.14 - AUTORE rosariaG273N

Le nuove tecnologie legate alla didattica hanno modificato gli stili di apprendimento, le strategie formative, le metodologie educative e hanno stimolato una serie di competenze favorite dall'utilizzo degli elementi visivi, sottolineando il miglioramento negli studenti delle capacità di astrazione,di memorizzazione dei concetti, la motivazione nonché il potenziamento delle abilità di analizzare e processare l'in- formazione.Tutto questo vale soprattutto per i ragazzi con disturbi specifici dell'apprendimento(DSA)perché le lavagna interattive rap- presentano uno strumento compensativo, sia come strumento per propor- re attività di recupero che di potenziamento. Infatti il privilegia- re il canale visivo e il linguaggio iconico, mette la didattica con la LIM in primo piano nel processo di inserimento degli alunni con disturbi di apprendimento, poiché le attività divengono sempre più interattive e cooperative, mettendo in evidenza le abilità di tutti i ragazzi.

DATA 01/07/2012 19.17.09 - AUTORE Cinzia G273U

La legge 8 ottobre 2010 n. 170 riconosce la dislessia , la disortografia ,la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento. Come indicato dalla normativa è importante promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell'alunno l'autocontrollo e l'autovalutazione dei propri processi di apprendimento ;incentivare la didattica del piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari sostenendo l'apprendimento collaborativo. L'uso della LIM in classe può incrementare il modello della competenza sociale , attraverso la lezione partecipata e costruttivista si favorisce la comunicazione interattiva, gli alunni sono attori ,l'insegnante è il regista . Gli strumenti multimediali ,i software specifici,i materiali audio,video,le immagini diventano validi contributi per mediare diversi stili di apprendimento. La dimensione fisica della LIM ,l'uso di linguaggi diversi dalla semplice scrittura ,il riconoscimento dei caratteri, la possibilità di conservare la memoria delle lezioni e di convertire in testo ciò che è stato scritto a mano trasformandolo in caratteri digitali ,rendono più favorevoli l'apprendimento degli alunni con diversi bisogni educativi.

DATA 08/07/2012 22.39.40 - AUTORE vincenzo63

Il DSA quest'anno è stato sperimentato nella scuola italiana e ha riguardato gli alunni con difficoltà di apprendimento e di dislessia.Quest'anno io che insegno in una scuola a rischio ho dovuto affrontare con tutto il consiglio di classe il problema di DSA di un alunno e certamente nonostante l'aiuto dell'insegnante di sostegno è stato un compito non facile visto la poca dimesticatezza con una normativa troppo vasta per essere affrontata in poco tempo.Noi insegnanti curriculari siamo poco preparati a questo argomento su alunni che vivono un certo disagio ma che a livello intelelttivo non hanno niente di diverso dagli altri compagni anzi sono più svegli e molti di loro hanno una spiccata propensione per la matematica e con i numeri.

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