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DATA: martedì 3 dicembre 2024

Preparati alla prova preselettiva Concorso Docenti su TastoEffeUno.it

Su TastoEffeUno.it sono disponibili i quiz ministeriali, in formato interattivo, per una preparazione seria e mirata al superamento della prova preselettiva Concorso Docenti. Poiché il tempo a disposizione per la preparazione è limitato, i quesiti sono stati organizzati per ognuno dei 70 MODULI e per AREE: a differenza dell'allenatore del MIUR, è possibile quindi esercitarsi solo su alcune AREE escludendo quelle in cui si ha una adeguata preparazione. VAI AL SITO

Un aiuto concreto agli alunni con DSA, BES ecc.. da parte degli insegnanti di sostegno e curriculari.

In questi venti anni ed oltre di insegnamento, penso di aver visto un po’ tutto quello che succede negli Istituti di Scuola Superiore italiana. Dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest, anche se gli edifici scolastici cambiano dal più moderno a quello più obsoleto, il materialo umano è sempre lo stesso. Gli alunni in difficoltà vanno motivati o rimotivati, gli insuccessi scolastici vanno portarli a dei buoni risultati, la perdita di autostima ed atteggiamenti rinunciatari nei confronti della Scuola devono essere un punto prioritario di ogni docente, sia esso specializzato sul sostegno, sia esso curriculare. Ognuno deve dare il meglio di se stesso, partendo dalla propria esperienza professionale. Gli alunni ed in special modo, gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento, gli alunni che necessitano di BES – Bisogni Educativi Speciali o con altre patologie, andranno trattati “con guanti bianchi” perché il loro avvenire è alquanto incerto ed insicuro. Il buon educatore dovrà alleviare il disagio, le difficoltà, i disturbi ed ottimizzare i bisogni che portano ad un rallentamento del programma nel soggetto affetto da patologie. Occorre fare di tutto affinché gli alunni abbiano lo stesso trattamento e la stessa «change» nella vita piena di ostacoli che a volte sono insormontabili. Un ringraziamento va all’associazione Assodolab che ha affrontato questi discorsi attraverso corsi di formazione e aggiornamento on-line e in presenza sia sui DSA che sui BES attraverso momenti di formazione in videoconferenza e a voi che seguite con attenzione questi bambini. Prof. Agostino Del Buono Presidente Nazionale Assodolab

DATA: 10/02/2011 - Autore Prof. Agostino Del Buono - Post 1501

COMMENTI - PAGINA 30

DATA 20/09/2013 22.38.05 - AUTORE rossy

Salve, sono una docente in servizio c/o un Istituto d'Istruzione Superiore e penso che gli alunni debbano essere costantemente motivati e guidati al fine di far ottenere loro un buon successo scolastico. Ciò può essere possibile anche grazie ai nuovi strumenti didattici come le lavagne interattive multimediali che consentono un maggiore coinvolgimento del gruppo-classe.

DATA 23/09/2013 21.35.33 - AUTORE rossy

Buonasera a tutti. Sono una docente di lingua inglese c/o un Istituto d'Istruzione Superiore e lungo il mio percorso didattico ho sempre inteso svolgere in classe attività stimolanti nel rispetto delle capacità e degli interessi dei singoli allievi. Da quando ho iniziato a conoscere la LIM mi sono resa conto che le attività da proporre sono sicuramente più accattivanti, perchè consentono, agli allievi, di interagire con il docente facilitando anche i ragazzi in difficoltà.Pertanto, ritengo che la LIM sia un ottimo supporto per i docenti di tutte le discipline.

DATA 25/09/2013 9.14.40 - AUTORE Velsim

La scuola esige competenze digitali da parte dei docenti, che sono chiamati a favorire l'inclusione degli allievi e a rendere il loro apprendimento più efficace. Pertanto, i docenti in generale non possono esimersi da tale impegno, anche perchè bisogna riconoscere che la Lim rappresenta un'innovazione tecnologica, che consente di sviluppare il ruolo attivo e centrale dell'alunno. Infatti, la vera innovazione della Lim risiede nella capacità di realizzare attività interattive, in modo tale da incentivare i processi di apprendimento e integrare le altre metodologie di supporto. La lim è uno strumento accessibile a tutti discenti e docenti, desiderosi di rinnovare la didattica e di orientarla ai nuovi bisogni educativi. Simovel

DATA 20/10/2013 16.39.17 - AUTORE SERENAG752Q

Ciao a tutti, sono una docente di scuola secondaria di primo grado ed ho anche la specializzazione nel sostegno. Durante gli anni di insegnamento mi è capitato di trovare in classe diversi ragazzini/e con disturbi specifici dell' apprendimento. Purtroppo, ho notato, che molte volte gli insegnanti curricolari non spendevano molto tempo dietro a loro, come se poveretti, procurassero solamente un rallentamento della lezione. Mi ricordo che avevo un alunno non certificato per i DSA, ma aveva un evidente problema di dislessia. Questo ragazzino non era seguito né dagli insegnanti curricolari, né da quella di sostegno perché non le era stato "ufficialmente affidato". Queste cose non dovrebbero accadere...... basterebbe dare loro la possibilità di esprimersi nel miglior modo possibile, con tutti gli aiuti necessari. Ecco perché ho scelto di fare questo corso.... vorrei essere una insegnante in grado di poter dar loro un aiuto, anche se piccolo. Grazie

DATA 07/11/2013 9.31.44 - AUTORE SERENAG752Q

Salve a tutti, come ho già detto, sono una insegnate di matematica e scienze nella scuola secondaria di primo grado. Durante i miei anni di insegnamento ho potuto constatare che la discalculia è, forse, il disturbo meno conosciuto tra i DSA. Credo che questo sia dovuto al fatto che numerose persone incontrano notevoli difficoltà nella matematica, senza per questo essere necessariamente affetti da DSA. Il ruolo dell' insegnante è quindi quello di fornire ai ragazzi strumenti adatti alle diverse abilità, favorire la riflessione ed evitare l' esercizio meccanico, inutile per chi ha difficoltà specifiche. Grazie

DATA 23/04/2014 10.16.21 - AUTORE luci_A285A

I DSA (Disturbi Specifici dell'Apprendimento) sono un gruppo eterogeneo di disordini che si manifestano con significative difficoltà nell'acquisizione e uso di abilità di comprensione del linguaggio orale, dell'espressione linguistica, della lettura, della scrittura, del ragionamento o della matematica. Questi disordini sono intrinseci all'individuo, presumibilmente legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale e possono essere presenti lungo l'intero arco di vita. E' bene ricordare che i DSA non sono una malattia, non sono deficit di intelligenza o deficit sensoriali. La vita scolastica di chi ha un Disturbo Specifico dell'Apprendimento può risultare piuttosto difficile, non solo a scuola ma anche a casa. A scuola il problema è sempre diverso a seconda del tipo di disturbo e dell'età, e quindi anche della classe frequentata: man mano che la classe frequentata cresce (Prima, Seconda, Terza,...) crescono i problemi. Le richieste legate all'apprendimento diventano sempre più importanti e così il disturbo si fa "sentire" sempre di più. L'insegnante, una volta individuato il disturbo, deve studiare delle strategie didattiche adeguate, in quanto i ragazzi con DSA richiedono un imput didattico adatto alle loro caratteristiche, considerando anche che un alunno con DSA è sicuramente diverso da un altro alunno con DSA. Ogni caso deve essere preso e considerato singolarmente. E' fondamentale applicare misure compensative e far usare all'allievo strumenti didattici dispensativi; un intervento attivo e mirato da parte di tutto il corpo docenti: docenti sensibili e preparati per intervenire tempestivamente e fare in modo che vengano attivati precocemente tutti gli aiuti indispensabili provenienti, anche e soprattutto, dall'istituto scolastico.

DATA 28/04/2014 16.29.27 - AUTORE Giuseppe Craparo

La LIM è un metodo rivoluzionario per la didattica e la metodologia specifica per le DSA, però solo se si avrà ben chiaro l’utilizzo del nuovo strumento e dei processi che riesce ad attivare. Il suo impiego in questo senso richiede al docente di praticare consapevolmente, integrandole alle sue potenzialità tecnologiche, le differenti strategie compensative già sperimentate nella prassi quotidiana.

DATA 09/05/2014 19.20.20 - AUTORE SimonettaH501O

Negli ultimi anni, stiamo assistendo ad un progressivo incremento,nella scuola, della presenza di alunni con Bisogni Educativi Speciali; spesso si tratta di disagi relativi ad individui provenienti da altre nazionalità che si inseriscono faticosamente nelle comunità sociali e in contesti lavorativi non sempre ben remunerati. Alle difficoltà di linguaggio ( spesso dei componenti di tutto il nucleo familiare) si aggiungono quelle nelle relazioni con tutto l'ambiente vissuto ed il disagio riscontrabile nella complessa integrazione degli adulti, condiziona logicamente e spesso negativamente anche le dinamiche comportamentali degli alunni nelle comunità scolastiche. La motivazione all'apprendimento può venire prevaricata dal bisogno di appartenenza e/o protezione riferito all'ambiente ospitante, di conseguenza non si potrebbero rivelare sufficienti i percorsi e le proposte formativi intrapresi nelle attività curricolari, se prima gli insegnanti non si attivano per individuare e soddisfare correttamente il disagio di questi alunni, palesato da verifiche sull'attività didattica non soddisfacenti e/o relazioni con pari e adulti poco efficaci.

DATA 11/05/2014 22.50.41 - AUTORE SimonettaH501O

Dietro ad ogni bambino con DSA, si possono ritrovare quadri e situazioni molto diversi. Questa attribuzione di diagnostica clinica (Disturbo Specifico di Apprendimento), non esaurisce la descrizione di tutte le caratteristiche proprie dell’individuo che invece ha un proprio carattere, con punti di forza e di debolezza e capacità di pianificazione riferite a comportamenti ed ambienti che incidono sulle dinamiche di vita e di relazione, con riscontri positivi o meno. È importante inoltre tenere presente che esistono chiavi di lettura che ci permettono di cogliere aspetti diversi e compresenti negli individui con DSA: possiamo mettere a fuoco i deficit e le difficoltà che comportano, ma occorre tenere conto dei punti di forza e delle differenze individuali negli stili di apprendimento per cercare di avere una visione più efficiente, se non completa, ed attuare strategie di formazione e didattica efficaci.

DATA 12/05/2014 15.25.45 - AUTORE serenaA006L

Come il prof. Avalle ha osservato nella videoconferenza di sabato scorso, ritengo che la normativa in materia di DSA e, più in generale, le scelte di politica scolastica, presentino degli elementi di criticità che mettono seriamente in difficoltà noi insegnanti nell'attuazione concreta dei principi pedagogici espressi in linea teorica. Tra questi elementi, il prof. Avalle ha annoverato l'assenza di coordinamento e responsabilità nella gestione delle situazioni di BES, l'inefficienza degli accordi di programma, le difficoltà di comunicazione e collaborazione tra i soggetti coinvolti nel percorso di crescita dei bambini e ragazzi con BES e, ultimo ma non certo per importanza, il fatto che la legge italiana, contrariamente a quella di altri Paesi europei, assegni l'insegnante di sostegno soltanto agli alunni con certificazione di disabilità e non ad altre situazioni di BES. In merito a quest'ultimo punto, mi sento di aggiungere che non solo il sostegno viene attribuito esclusivamente agli alunni disabili, ma le ore assegnate sono, nella maggior parte dei casi, assolutamente insufficienti rispetto alle reali necessità e ciò rende davvero difficile per il team docente gestire la complessità di una classe che presenta molteplici situazioni di BES. Inoltre ravviso un ulteriore elemento di criticità nei continui tagli al FIS e alle altre risorse economiche degli Istituti, che rendono sempre più difficile l'acquisto di materiali didattici e strumenti compensativi, la partecipazione ad iniziative di formazione a pagamento da parte dei docenti e l'attuazione di progetti ad hoc per alunni con BES.

DATA 12/05/2014 16.18.05 - AUTORE Dina

Certamente, per ottimizzare i tempi di apprendimento degli alunni con DSA o Bisogni educativi speciali, l'uso della LIM e di sofware specifici può essere un valido strumento educativo; la scelta dei software specifici è fondamentale, per riuscire a coinvolgere nelle stesse attività anche gli altri alunni della classe, che collaborando insieme possono contribuire a creare un buon clima di integrazione.

DATA 12/05/2014 16.19.24 - AUTORE Angela

Sono in continuo aumento gli alunni che evidenziano reazioni emotive inadeguate ed eccessive di fronte alle difficoltà. La Lim è un sussidio utile per predisporre attività basate sull'apprendimento cooperativo.

DATA 12/05/2014 16.51.19 - AUTORE ANNAD

Il corso sulla LIM da l'opportunità di applicare in modo alternativo le strategie didattiche per gli alunni portatori di handicap. Discalculia, dislessia e altri disturbi specifici di apprendimento si possono recuperare con l'uso della LIM.

DATA 13/05/2014 9.43.53 - AUTORE ombretta5A006

Da quando in Italia anche i media hanno iniziato a sensibilizzare sulla dislessia ed in generale sui DSA e soprattutto da quando è partito l' iter legislativo di una legge nazionale a tutela dei bambini e ragazzi dislessici, si sono attivati sempre più test per individuare e conoscere le problematiche presenti consentendo di intervenire precocemente con appropriati interventi.Individuare velocemente questi disturbi permette di utilizzare strumenti che facilitano le attività che non solo vanno a supporto della didattica, ma rafforzano l' autostima necessaria per una crescita normale ed armoniosa.

DATA 13/05/2014 17.57.40 - AUTORE ombretta5A006

Ritengo che tutti gli alunni in determinati momenti possono avere dei bisogna speciali o come viene usato adesso il termine specifici.Mi vengono in mente gli alunni stranieri che per periodi più o meno lunghi a seconda della provenienza, delle lingue di origine, della scolarità pregressa, delle vicende familiari che li accompagnano si trovano in situazione di difficoltà. Le normative sui BES fanno riferimento anche agli alunni stranieri, seppur sono state avanzate numerose riserve in merito sulle quali i nostri politici stanno discutendo proprio in questi giorni. Occorre attivare dispositivi di supporto adeguati dotando le scuole di laboratori linguistici che gli alunni possono frequentare per alcune ore settimanali o comunque dare agli insegnanti la possibilità di effettuare un intervento sistematico e continuativo senza dover lottare quotidianamente contro i tagli ministeriali in relazione ai fondi e agli orari.

DATA 16/05/2014 14.59.16 - AUTORE silvia_A657Y

Sono la titolare di un centro studi che offre lezioni private ed un servizio di doposcuola a studenti di tutti i gradi, dalle scuole elementari all’università. Personalmente ho un’esperienza decennale nell’insegnamento privato, ed oggi più che mai mi ritrovo a lavorare con ragazzi con DSA, non che prima non ci fossero questi ragazzi è che semplicemente non erano riconosciuti e quindi passavano per fannulloni o peggio. Oggi questi disturbi sono conosciuti, ci sono strumenti che si possono utilizzare, metodi educativi applicabili e quindi trovo corretto aggiornarmi ed imparare al meglio tutto quello che posso fare per andare loro incontro, per aiutarli ad apprendere la matematica senza accentuare le loro difficoltà. Fino ad ora l’insegnamento privato ha trascurato parecchio questi aspetti sia perché spesso questi ragazzi non ne usufruivano sia perché gli insegnanti privati non erano/sono aggiornati su questi disagi. Per chi come me ne ha fatto una professione trovo che sia necessario aggiornarsi e fornire il miglior supporto al ragazzo, alla famiglia ma soprattutto alla scuola stessa creando una collaborazione ancora più proficua.

DATA 17/05/2014 23.41.43 - AUTORE Antonietta

Sono una docente di scuola primaria ed è da cinque anni che seguo un alunno con DSA. Purtroppo, non sempre è facile individuare le strategie didattiche più idonee, soprattutto se tale disturbo è aggravato dallo svantaggio socio-culturale. Nel corso del quinquennio sono state applicate misure compensative e dispensative e lo strumento che ha prodotto particolare successo è stata la LIM. Devo dire però che in quanto insegnante unica, senza ore di disponibilità e con una classe che presenta diverse situazioni di BES, tra cui un alunno diversamente abile, seguito dall’insegnante di sostegno per un esiguo numero di ore è difficile, nonostante la buona volontà, mettere in atto le strategie didattiche apprese negli appositi corsi di formazione.

DATA 18/05/2014 21.00.25 - AUTORE candidap

Le classi della scuola primaria diventano ogni anno sempre più “affollate” e di conseguenza più difficili da “gestire” non solo per la numerosità degli alunni ma anche per la loro eterogeneità. Spesso noi docenti ci troviamo davanti a bambini svogliati e annoiati o iperattivi e ipercinetici, bambini disagiati che esprimono il proprio malessere con comportamenti di “disturbo”. Credo che la problematica, per fortuna di grande attualità sul piano teorico, dovesse essere attenzionata maggiormente sul piano pratico. Tutti gli insegnanti dovrebbero “sentire quasi come un bisogno” la necessità di formarsi per trovare strategie didattiche che possano realmente aiutare i bambini con DSA e BES a vivere serenamente la scuola considerata come spazio fisico ma soprattutto psicologico, emotivamente significativo riuscendo, nello stesso tempo, a gestire il gruppo classe.

DATA 19/05/2014 10.13.14 - AUTORE luci_A285A

L'apprendimento, che avviene principalmente in ambito scolastico, è un processo dinamico, segue percorsi non lineari e non sequenziali e può essere analizzato con un approccio multidisciplinare. L'istituzione scolastica assume una importanza notevole per la sua efficacia, perché l'alunno, ogni alunno, deve essere al centro dei processi messi in atto dalla scuola e per essa dal docente stesso. Ogni alunno deve avere pari opportunità di crescita e di apprendimento, indipendentemente dalle sue difficoltà, che vanno recepite per poter agire educativamente e didatticamente nel modo più opportuno. Il ruolo del docente, non è solo quello di aiutare gli alunni nel processo di trasferimento di concetti codificati, quanto di creare un ambiente di apprendimento, in cui lo studente possa svolgere attività che lo porteranno da un lato alla comprensione della problematica affrontata, dall'altro allo sviluppo di abilità più generali. Il docente deve, quindi, adottare una didattica inclusiva, per fornire risposte adeguate ai differenti bisogni di apprendimento negli ambienti educativi formali e non formali.

DATA 19/05/2014 22.41.49 - AUTORE lauraH501I

Il vivere quotidianamente la scuola unitamente al confronto continuo con i colleghi sembra trovarci un po’ tutti d’accordo nel constatare il sensibile aumento del numero degli alunni con difficoltà a cui si contrappone una progressiva diminuzione delle risorse che ci consentirebbero di affrontare tali situazioni più serenamente. Non potendo far altro che operare in questo contesto, ciò che possiamo fare per rendere il nostro intervento il più produttivo ed efficace possibile è, a mio avviso, pensare ed elaborare strategie didattiche particolari e specifiche per ciascun alunno cercando, al contempo, di creare intorno a lui una rete di relazioni anche extrascolastiche forti. Bisogna cioè fare in modo che l’alunno, sia dentro sia fuori dalla scuola, non si senta mai solo ma abbia al contrario la sicurezza di avere accanto a sé persone che lo aiuteranno a raggiungere gli obiettivi previsti. In questo contesto dunque l’approccio emotivo- relazionale è importantissimo per consentire al discente di vivere serenamente la scuola e di essere l’assoluto protagonista del proprio processo formativo

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