DATA: giovedì 21 novembre 2024
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In questi venti anni ed oltre di insegnamento, penso di aver visto un po’ tutto quello che succede negli Istituti di Scuola Superiore italiana. Dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest, anche se gli edifici scolastici cambiano dal più moderno a quello più obsoleto, il materialo umano è sempre lo stesso. Gli alunni in difficoltà vanno motivati o rimotivati, gli insuccessi scolastici vanno portarli a dei buoni risultati, la perdita di autostima ed atteggiamenti rinunciatari nei confronti della Scuola devono essere un punto prioritario di ogni docente, sia esso specializzato sul sostegno, sia esso curriculare. Ognuno deve dare il meglio di se stesso, partendo dalla propria esperienza professionale. Gli alunni ed in special modo, gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento, gli alunni che necessitano di BES – Bisogni Educativi Speciali o con altre patologie, andranno trattati “con guanti bianchi” perché il loro avvenire è alquanto incerto ed insicuro. Il buon educatore dovrà alleviare il disagio, le difficoltà, i disturbi ed ottimizzare i bisogni che portano ad un rallentamento del programma nel soggetto affetto da patologie. Occorre fare di tutto affinché gli alunni abbiano lo stesso trattamento e la stessa «change» nella vita piena di ostacoli che a volte sono insormontabili. Un ringraziamento va all’associazione Assodolab che ha affrontato questi discorsi attraverso corsi di formazione e aggiornamento on-line e in presenza sia sui DSA che sui BES attraverso momenti di formazione in videoconferenza e a voi che seguite con attenzione questi bambini. Prof. Agostino Del Buono Presidente Nazionale Assodolab
DATA: 10/02/2011 - Autore Prof. Agostino Del Buono - Post 1501
COMMENTI - PAGINA 44
DATA 11/07/2016 09:05:49 - AUTORE Lavinia_E715F
Buongiorno, dopo aver finito il corso mi sono resa conto di aver imparato molto sul lessico specifico dei disturbi di apprendimento e sulle conseguenze che queste difficoltà hanno sulla vita dei ragazzi DSA. Il corso mi ha molto aiutato ad essere più consapevole degli obiettivi a cui mirano gli esercizi e ad apportare modifiche e migliore a quelli che già conoscevo; le nozioni acquisite mi hanno inoltre insegnato i metodi più appropriati per poter seguire al meglio i ragazzi DSA. Ringrazio il prof. Avalle e il presidente Del Buono per aver arricchito le mie conoscenze e il mio percorso formativo.
DATA 11/07/2016 13:29:05 - AUTORE Sabrina_C858S
Sono una docente di Economia aziendale nella scuola secondaria superiore entrata di ruolo lo scorso settembre nella classe di concorso A017 Discipline economico-giuridiche. Insegno ormai da 18 anni e non ho mai inseganto sul sostegno. Nonostante la mia formazione (S.S.I.S. e altra abilatazione in Geografia con i Percorsi abilitanti speciali) sia stata cosparsa di informazioni e slide relative ai DSA - Disturbi Specifici dell'Apprendimento, mi trovo sempre più spesso, nel corso degli anni, a preparare , di concerto con l'insegnante di sostegno, percorsi relativi al tema dell'inclusione. Ho sentito la necessità di colamre queste mie "carenze" e di conoscere nel dettaglio, le normative che regolano i DSA, le funzioni del Consiglio di classe e tutte le possibilità che ha un docente curriculare come me, di potenziare le proprie capacità ed applicare una disciplina, ostica come la mia, ai ragazzi con Disturbi Specifici dell'Apprendimento. Cercherò con questo corso nuove metodologie per gli apprendimenti di nozioni complesse come reddito, patrimonio, fatture, cambiali e bilancio a ragazzi con difficoltà. Tenendo purtroppo conto che quando arrivano da me, che ho sempre le quinte classi e la preparazione all'Esame di Stato, sono praticamente già adulti e le misure compensative sono di più difficoltosa applicazione. Ho trovato le prime lezioni chiare, con linguaggio semplice e immediatamente fruibili nell'applicazione. Farò il mio corso Basic in una full immersion che sono certa contribuirà ad alla mia crescita personale e indubbiamente alla formazione professionale.
DATA 11/07/2016 18:36:02 - AUTORE rossellah163e
Buonasera, sono un’insegnante della classe di concorso A037 (Filosofia e Storia) e il mio intervento è volto a condividere una delle mie esperienze lavorative acquisita quando, durante una supplenza temporanea, in classe terza di un Liceo classico, mi sono ritrovata di fronte ad un’alunna affetta da dislessia. Inizialmente, per le prime due lezioni, l’allieva mi ha tenuto nascosta la sua patologia. Durante la terza lezione, probabilmente dopo aver ottenuto la sua fiducia, l’alunna mi ha esposto il suo problema, ammettendo che le sue difficoltà si manifestavano, in modo particolare, quando era necessario prendere appunti nel corso delle mie spiegazioni. La discente, infatti, sprecava enormi quantità di energia finendo per stancarsi rapidamente, commettendo sempre troppi “errori” e rimanendo spesso indietro nell’apprendimento rispetto ai compagni, senza riuscire a decifrare i suoi appunti. Una volta esaminato il problema, mi sono preoccupata di trovare una soluzione: innanzitutto, ho fatto in modo che l’allieva non prendesse più appunti durante le lezioni, ma seguisse le spiegazioni dalle dispense, dalle mappe concettuali o dai power point che le fornivo e le presentavo mediante l’uso della LIM; successivamente, ho pensato di intervenire sfruttando gli ultimi dieci minuti di ogni lezione con delle attività individuali. Inoltre, ho sempre rispettato i suoi tempi di apprendimento prima di effettuare le opportune verifiche orali. Utilizzando così una didattica personalizzata, adottando strategie educative adeguate, mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, l’alunna è riuscita a raggiungere gli obiettivi medi in entrambe le discipline da me insegnate. Devo ammettere che quest’esperienza è stata particolarmente utile e gratificante per la crescita della mia professionalità in quanto mi ha permesso di riflettere sul fatto che ogni classe è composta da soggetti con differenti bisogni educativi, che richiedono strategie didattiche mirate che noi docenti dobbiamo essere in grado di fornire, in qualunque momento!
DATA 11/07/2016 21:49:44 - AUTORE Sabrina_C858S
Sono una docente di economia aziendale entrata di ruolo quest'anno nella classe di concorso A017 Discipline economico-aziendali e le mie esperienze sui BES sono assolutamnete non dirette non avendo mai insegnato sul sostegno. Ho collaborato spesso con i docenti specilizzati sul sostegno, nei miei diciotto anni di percorso scolastico come docente curriculare e con il Consiglio di classe per l'individuazione o l'accoglimento di segnazioni da parte delle famiglie delle differenti situazioni dei propri ragazzi relative a Bisogni Educativi Speciali. C'è un intero mondo di sfaccettature e di colori dietro al termine BES e spero con questo corso di approfondire le tematiche e di poter condividere esperienze al fine di una mia personale crescita professionalizzante.
DATA 12/07/2016 21:20:04 - AUTORE StellaL049I
Sono un insegnante di sostegno dal 2007, ritengo utile con alunni DSA utilizzare strategie specifiche per ottenere risultati positivi. Per esempio, trovo molto efficace utilizzare questionari con domande per individuare le informazioni più importanti degli argomenti trattati e focalizzare l’attenzione su alcuni concetti. A mio avviso,trovo molto utile utilizzare,con gli alunni che soffrono di tali disturbi, la sintesi vocale che permette di convertire un argomento letto con una voce reale. Ringrazio Assodolab che attraverso la partecipazione ai suoi corsi ci permette di conoscere nuove strategie per favorire,sia l’apprendimento che l’integrazione degli alunni che soffrono di tali disturbi.
DATA 12/07/2016 21:21:37 - AUTORE StellaL049I
Sono un insegnante di sostegno dal 2007, ho seguito quest’anno un alunno dislessico. Ritengo molto utile per supportare gli alunni con Bisogni Educativi Speciali,utilizzare risorse adatte. Nella fattispecie,ho utilizzato tecnologie testuali che ritengo siano state di grande aiuto per l’alunno in questione e precisamente:sottolineatura del testo,uso del grassetto e del colore per evidenziare i concetti più importanti dei vari argomenti trattati,enfatizzazione dei connettivi temporali. Ringrazio Assodolab per avermi dato la possibilità,attraverso i suoi corsi, di approfondire le mie conoscenze in merito a problemi sempre più presenti nella scuola.
DATA 13/07/2016 06:56:44 - AUTORE StellaL049I
Sono un insegnante di sostegno da numerosi anni, ho seguito diversi alunni con DSA. Ritengo molto utile per supportare gli alunni con DSA, partire dal presupposto che,l’apprendimento non è impossibile,è solo “disturbato”alterato e di conseguenza avviene in modo speciale. E’ importante che l’insegnante di un alunno con DSA collabori attivamente con i colleghi del consiglio di classe,che comunichi spesso con i genitori. Ringrazio Assodolab per avermi dato la possibilità,attraverso i suoi corsi, di approfondire le mie conoscenze in merito a problemi sempre più presenti nella scuola.
DATA 13/07/2016 06:57:39 - AUTORE StellaL049I
Si stima che il 5-7% della popolazione scolastica presenta uno o più disturbi specifici di apprendimento. Questo vuol dire che un alunno per classe può essere dislessico,discalculico,disortografico,disgrafico.Per un DSA ogni operazione risulta sempre faticosa. Nella lettura,ogni parola risulta sempre nuova,come se leggesse per la prima volta. Solo dopo molto tempo acquista una certa familiarità con le parole. Ringrazio Assodolab che, attraverso la partecipazione ai suoi corsi ci permette di conoscere nuove strategie per favorire,sia l’apprendimento che l’integrazione degli alunni che soffrono di tali disturbi.
DATA 13/07/2016 10:01:06 - AUTORE DoroteaB302X
Sono un'insegnante di Scuola Primaria. In diversi anni di servizio ho riscontrato situazioni di alunni con particolari problematiche di apprendimento e penso che ogni bambino deve avere la possibilità di esprimersi e superare le difficoltà grazie a una metodologia didattica e pedagogica adatta alle sue esigenze individuali. Gli insegnanti devono proporre agli alunni forme di collaborazione nel percorso educativo e didattico al fine di creare all'interno del gruppo classe il clima positivo ai processi integrativi. L'approccio umanistico, centrato sulla persona, non pretende di imporre grandi sistemi teorici, ma semplicemente di proporre la crescita e la maturazione del singolo e dei gruppi attraverso una modificazione costruttiva e profonda dei rapporti interpersonali, basata sulla partecipazione affettiva.
DATA 13/07/2016 14:32:32 - AUTORE silvana1A580V
Salve. Insegno matematica alle scuole medie inferiori. Avuto il ruolo da due anni, grazie alla professionalita' dei D.S che, ad inzio a.s, hanno attivato corsi di aggiornamnto e di formazione su queste tematiche,ho acquisito quelle conoscenze preziose per affrontare...sul campo i casi reali! Ebbene, piu' si e' a contatto con questi ragazzi, e le loro famiglie, e piu'si avverte la necessita'di saperne di piu',per creare un clima di empatia,di serenita' e di collaborazione con il singolo e l'intera classe. Di qui l'idea di iscrivermi a questo corso che, sicuramente,ci offrira' altri spunti di riflessione.
DATA 14/07/2016 10:58:51 - AUTORE Sabrina_C858S
Come sostenuto dalla Circolare Ministeriale n. 8 del 2013, il nostro Paese oggi è in grado, con nuove norme, di ripensare e rimodulare aspetti dell’integrazione scolastica fermi alla L.517/77. La complessa realtà delle nostre classi sottolinea la presenza, sempre più accentuata, di alunni con svantaggio che va oltre la presenza di uno specifico deficit: problemi di linguaggio, di coordinazione motoria, disturbi dell’attenzione, iperattività, solo per indicare alcune delle problematiche da ricomprendersi nei disturbi evolutivi specifici, che tra l’altro non vengono certificati ai sensi della L. 104/92 e non danno diritto alle ore del docente di sostegno. La L. 170/2010 a tutela di alunni con disturbi specifici dell’ apprendimento interviene ed apre una nuova prospettiva sostenendo la necessità di una personalizzazione del percorso di studi, sottolineati nella L. 53/2003 ed una “presa in carico” dell’alunno con BES da parte ci ciascun docente curriculare e non più come impegno unico per il docente di sostegno. Le recenti disposizioni ministeriali sugli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) hanno suscitato, come è noto, un vivace dibattito dentro e fuori la scuola, con molti pronunciamenti pienamente favorevoli e altri critici o preoccupati. Si corre il rischio, rimbomba da più parti, di medicalizzare dei semplici problemi educativi e di etichettare in questo modo delle normali differenze individuali. Il rischio è reale, ma non deriva, a parer mio, dalla Direttiva o dalla Circolare Ministeriale ,rispettivamente Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e Circolare Ministeriale N, 8 DEL 2013 Sulla base di queste premesse, ad oggi mi trovo a partecipare al corso sui BES perché ritengo indispensabile la formazione di docenti, come me, assegnati esclusivamente sulla disciplina ai fini di una didattica inclusiva a 360° che divenga un comune denominatore per tutti i discenti e che sia in grado di non lasciare indietro nessuno, visto che ad oggi sono i docenti, in modo autonomo, a proporre e a motivare l’identificazione di bisogni educativi speciali degli studenti sulla base di considerazioni didattiche e pedagogiche in seno al Consiglio di classe.
DATA 14/07/2016 11:02:39 - AUTORE sabrina_C858S
Tra i molteplici aspetti specifici del disagio, nella mia esperienza professionale di 18 anni di insegnamento nelle discipline economico-aziendali, mi trovo sempre più di frequente a cercare di identificare e combattere il fenomeno del disagio seguito dall’abbandono scolastico. Tale termine si riferisce sia a quello letteralmente inteso di interrompere gli studi (drop out), che, nella sua accezione più ampia, alla realtà dell’abbandono non accompagnato dall’atto manifesto di lasciare la scuola ma caratterizzata da un disimpegno e disinvestimento. Si tratta di una realtà che ingloba altre forme di non frequenza scolastica: evasione, assenteismo, rendimento inferiore alle reali capacità di apprendimento, disaffezione, insuccesso e dispersione, fino a legarsi a aspetti più specifici della vita sociale quali le condotte a rischio. Pertanto occorre sempre distinguere le forme più esplicite ed evidenti da quelle forme più sommerse. Nel primo gruppo rientrano tutte le manifestazioni che comportano una interruzione degli studi come risultato dell’impossibilità di proseguire dei ripetuti fallimenti sul piano del rendimento, di un rifiuto nei confronti di una realtà fonte di emozioni negative e frustranti, oppure frutto di una scelta più o meno razionale e più o meno condivisa tra genitori e figli. Queste manifestazioni, sono spesso accompagnate da tendenze oppositive, espressione del bisogno di ribellarsi nei confronti delle richieste-imposizioni esterne e quindi anche scolastiche, oppure da sentimenti di rabbia nei confronti della scuola, vista come la causa dell’insuccesso, o ancora, da sentimenti di tipo depressivo, di inadeguatezza, di incapacità, di scarsa autostima e conseguentemente ritiro e disinvestimento che può estendersi anche ad altre attività.
DATA 14/07/2016 11:12:12 - AUTORE sabrina_C858S
Complimenti ad assodolab per le lezioni sia sul corso DSA che Bes (frequento entrambi) chiare e di facile fruizione. L'altro punto forte del corso è questo forum dove trovo spunti di riflessione e di condivisione che fanno sempre e comunque parte dell'apprendimento. Ho notato che la maggior parte sono docenti di sostegno. Volevo chiedervi se qualcuno ha un sito da indicarmi che io posso utilizzare nella scuola secondaria superiore nella disciplina di Economia Aziendale. Avendo sempre le classi Quinte, non ho alcun materiale per supportare le mie lezioni che avvengono per eventuali Bes e /O DSA semplificate, con mappe ,con lezioni personalizzate e calibrate a seconda del discente e della diagnosi. Sicuramente potrei fare di più. Grazie a chi vorrà offrirmi suggerimenti.
DATA 14/07/2016 11:26:14 - AUTORE Sabrina_C858S
Ho appena completato la visione delle lezioni e tutto mi è sembrato gran motivo di plauso, sia per i contenuti chiari, precisi e di semplice fruizione sia per la normativa esistente. Purtroppo vi debbo dire che un tanti anni di insegnamento le cose stanno cambiando molto lentamente e nella scuola dove lavoro siamo lontani da interventi che "partono" dalla scuola, dal personale docente (curricolare) aggiornato e preparato per i ragazzi con BES . Gli insegnanti di sostegno lavorarno nella realtà assumendosi tutto il carico da soli ed interloquiscono con noi solo un minimo essenziale e generalmente per la parte burocratica. In una realtà ideale ,l'equipe pedagogica dovrebbe essere supportata, anche affiancata da anche da psicologi per dare sostegno ai ragazzi, alla famiglia e aiutare la classe ad una reale inclusione del ragazzo con BES più che differenziazione. Mi farò personalmente portavoce nel mio istituto affinchè i docenti sulla disciplina possano concordare in merito ad una formazione specifica che oggi manca. E Assodolab potrebbe essere la nostra/loro risposta.
DATA 14/07/2016 11:35:12 - AUTORE sabrina_C858S
Terminato i corsi basic DSA e BES mi accorgo di quanto io esca arricchita da questa full immersion!!! Padroneggio meglio e con proprietà lessicali anche in questo campo adesso! Volevo semplicemente ringraziare il Prof. Avalle e il presidente Del Buono per aver arricchito le mie conoscenze, competenze ed il mio percorso formativo. Proseguirò indubbiamente con gli altri corsi. Grazie ancora
DATA 14/07/2016 20:53:09 - AUTORE rossellah163e
Buonasera, il mio intervento è volto a constatare che l’aumento del numero degli studenti che manifestano bisogni educativi speciali con difficoltà di apprendimento, di sviluppo di abilità e competenze, nonché disturbi del comportamento stabili o transitori, mette in campo la necessità di trovare strategie d’intervento individualizzate e personalizzate e comporta evidenti elementi di cambiamento all’interno del contesto scolastico. Questa riflessione si colloca all’interno della prospettiva dell’integrazione e dell’inclusione che ha come fondamento il riconoscimento e la valorizzazione delle differenza e rivolge particolare attenzione al superamento degli ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione. Occorre tener conto del fatto che, nel corso della vita, ogni persona può essere portatrice di bisogni e limitazioni specifiche, di “disabilità” che possono essere temporanee e che necessitano di un modello flessibile, integrato e soggetto a revisioni. In tal modo, la disabilità non riguarda soltanto il singolo che ne è colpito, bensì tutta la comunità e le istituzioni. Queste riflessioni portano a concludere che la scuola, oltre ad avere una buona progettazione didattico/educativo, deve predisporre dispositivi organizzativi e procedure innovative che sappiano rispondere ai nuovi bisogni emergenti e supportino i processi di integrazione e inclusione.
DATA 14/07/2016 21:23:37 - AUTORE Prof. Ugo Avalle
Ringrazio i colleghi per gli apprezzamenti positivi espressi nei confronti dei corsi sui BES e sui DSA.Invito tutti gli iscritti ai suddetti corsi a compiere un ulteriore " passo in avanti" partecipare ad uno dei corsi di approfondimento metodologico-didattico in presenza che intendo realizzare con Assodolab. Inviate le vostre richieste di adesione all'associazione
DATA 15/07/2016 10:32:19 - AUTORE Anna66
Il mondo dei soggetti con Bisogni Educativi Speciali è molto vasto, noi insegnanti ed educatori siamo chiamati ad individuare queste situazioni e programmare interventi mirati per l'alunno e per la famiglia. Grazie ASSODOLAB!
DATA 15/07/2016 10:46:29 - AUTORE Anna66
Durante l'anno scolastico ormai passato ho avuto l'incarico di tutor per un'insegnante di sostegno. Questa esperienza mi ha permesso di capire, ancor di più, quanto difficile possa essere affiancare uno studente diversamente abile o con Disturbo Specifico di Apprendimento. Mi sono resa conte che occorre una spiccata sensibilità associata ad una buona preparazione pedagogica e metodologica, per questo è molto importante informarsi ed aggiornarsi continuamente, arricchendo sempre la propria esperienza sia sotto il profilo professionale che sotto il profilo umano. Fondamentale, a tal proposito risulta essere tanto la condivisione di "buone pratiche" tra colleghi tanto la frequenza di corsi di aggiornamento. E' importante proseguire su questa strada, sperimentando sempre nuove pratiche educative.
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DATA 21/06/2016 19:31:49 - AUTORE Lavinia_E715F
Buonasera, negli ultimi due anni ho avuto modo di lavorare privatamente con alcuni bambini e ragazzi DSA, certificati e non. Anche se ho avuto un'esperienza in una scuola primaria, che mi ha permesso di apprendere molto riguardo a questi disturbi, e nonostante sia Dottoressa in Psicologia Clinica e della Salute, non ho mai avuto la possibilità di studiare in maniera più approfondita tali disturbi. Ho deciso perciò di iscrivermi a questo corso per poter aiutare in maniera più utile, indirizzata e concreta questi ragazzi. Ringrazio il prof. U. Avalle e il Presidente A. Del Buono.