DATA: giovedì 21 novembre 2024
Su TastoEffeUno.it sono disponibili i quiz ministeriali, in formato interattivo, per una preparazione seria e mirata al superamento della prova preselettiva Concorso Docenti. Poiché il tempo a disposizione per la preparazione è limitato, i quesiti sono stati organizzati per ognuno dei 70 MODULI e per AREE: a differenza dell'allenatore del MIUR, è possibile quindi esercitarsi solo su alcune AREE escludendo quelle in cui si ha una adeguata preparazione. VAI AL SITO
In questi venti anni ed oltre di insegnamento, penso di aver visto un po’ tutto quello che succede negli Istituti di Scuola Superiore italiana. Dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest, anche se gli edifici scolastici cambiano dal più moderno a quello più obsoleto, il materialo umano è sempre lo stesso. Gli alunni in difficoltà vanno motivati o rimotivati, gli insuccessi scolastici vanno portarli a dei buoni risultati, la perdita di autostima ed atteggiamenti rinunciatari nei confronti della Scuola devono essere un punto prioritario di ogni docente, sia esso specializzato sul sostegno, sia esso curriculare. Ognuno deve dare il meglio di se stesso, partendo dalla propria esperienza professionale. Gli alunni ed in special modo, gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento, gli alunni che necessitano di BES – Bisogni Educativi Speciali o con altre patologie, andranno trattati “con guanti bianchi” perché il loro avvenire è alquanto incerto ed insicuro. Il buon educatore dovrà alleviare il disagio, le difficoltà, i disturbi ed ottimizzare i bisogni che portano ad un rallentamento del programma nel soggetto affetto da patologie. Occorre fare di tutto affinché gli alunni abbiano lo stesso trattamento e la stessa «change» nella vita piena di ostacoli che a volte sono insormontabili. Un ringraziamento va all’associazione Assodolab che ha affrontato questi discorsi attraverso corsi di formazione e aggiornamento on-line e in presenza sia sui DSA che sui BES attraverso momenti di formazione in videoconferenza e a voi che seguite con attenzione questi bambini. Prof. Agostino Del Buono Presidente Nazionale Assodolab
DATA: 10/02/2011 - Autore Prof. Agostino Del Buono - Post 1501
COMMENTI - PAGINA 46
DATA 27/08/2016 16:17:57 - AUTORE Prof. Ugo Avalle
Ringrazio tutti i colleghi che hanno seguito il corso on-line sui BES e sui DSA. Molto intelligenti e puntuali i contenuti dei vari interventi che hanno pubblicato nel forum . Ricordo a tutti gli insegnanti che Assodolab è disponibile ad organizzare sulle suddette tematiche dei corsi di approfondimento sia in presenza sia in versione webinar.Chiedete informazioni al presidente dell'Associazione Cordiali saluti
DATA 27/08/2016 19:06:15 - AUTORE Angela_D612R
Il corso DSA è stato ben strutturato, le lezioni sono state molto chiare e ben esposte, e sicuramente ha approfondito le mie competenze riguardo i ragazzi con bisogni, in particolare i DSA. Nel corso dei miei anni di insegnamento ho avuto a che fare con diversi ragazzi con DSA che molto spesso si sono dimostrati più motivati e diligenti dei loro coetanei senza problemi. Dopo il conseguimento dell’abilitazione, grazie agli insegnamenti ricevuti di didattica e di psicopedagogia, ho completamente stravolto la mia didattica che da un approccio di tipo solo trasmissivo è passata ad una didattica più laboratoriale. Ho notato una maggiore motivazione da parte dei ragazzi in generale, e risultati sono senz’altro migliorati. In particolare i ragazzi con disagi, non solo hanno migliorato le proprie prestazioni ma ho registrato anche un aumento della loro autostima. Molti di loro a volte ha ottenuto risultati migliori dei compagni senza disagi. Il lavoro manuale li ha aiutati a capire i concetti più astratti estrapolati a conclusione di un percorso attuato su situazioni concrete. A supporto delle lezioni frontali utilizzo la proiezione delle slide in cui i testi scritti favoriscono la memorizzazione dell’esposizione orale che è sempre accompagnata dalla visione di immagini e video esplicativi. La difficoltà dei ragazzi DSA ma comunque in generale, è immaginare, partendo da un’esposizione teorica, com’è fatta e come funziona una macchina o come si procede con un ciclo di produzione o associare un problema di tipo matematico ad un processo produttivo. La situazione è ribaltata se si parte da analisi ed esercitazioni di laboratorio su un prodotto reale o da un problema concreto: i ragazzi hanno già una visione del problema e riescono successivamente a trovare applicazione alla formalizzazione concettuale. A supporto di questo le visite aziendali rappresentano la giusta conclusione di un percorso che rivela maggiormente lo scopo ultimo delle lezioni e delle esercitazioni.
DATA 28/08/2016 16:26:35 - AUTORE Angela_D612R
Vorrei parlare delle famiglie dei ragazzi con disagi e di come si pongono la scuola e i docenti a riguardo. Non tutti i ragazzi arrivano alle scuole superiori in cui è stato accertato una dislessia o una discalculia o un bisogno specifico. Sicuramente questo è un demerito anche della scuola che non ha saputo individuare una problematica che perdura da tempo. Ad esempio la discalculia è sottovalutata pensando che il problema risieda nella scarsa capacità e poca propensione alla matematica come accade a molti ragazzi in generale. Mi sono ritrovata spesso, come penso molti di voi, in situazioni in cui le difficoltà maggiori nel formalizzare un BES o un DSA siano derivate dall’atteggiamento dei genitori. I genitori tendono a sottovalutare o perlomeno a non accettare di avere un figlio con dei problemi. E questo rallenta ogni tipo d’iniziativa che autonomamente il consiglio di classe può disporre. L’ostacolo di questi genitori molto spesso condiziona la presa di posizione del consiglio di classe che si ritrova a rimandare un qualcosa d’inevitabile, naturalmente a discapito del ragazzo. Per contro ci sono genitori che invece spingono per avere la formalizzazione di un bisogno, pensando magari di rendere più facile il percorso al proprio figlio. Che in ogni caso per un BES sarà sempre il consiglio di classe a decidere, ma anche in questo caso i docenti si trovano in condizioni di decidere non certo senza pressioni. Ma la certificazione di un bisogno non significa necessariamente che il ragazzo abbia la strada spianta alla promozione. E questo purtroppo a volte non è vero..Alcuni colleghi in virtù delle difficoltà dell’allievo si mostrano molto più che benevoli nei loro confronti facendo passare in secondo piano quello che è il ruolo effettivo della scuola e di noi docenti: educatori e formatori. Il buonismo eccessivo non sarà di aiuto né in sede di esami di stato, né tanto meno nella vita e nel lavoro in un futuro.
DATA 29/08/2016 09:21:03 - AUTORE Andrea_g491g
Frequentando il corso di Assodolab sui DSA ho avuto l'opportunità di apprendere le basi per un buon insegnamento futuro, che non riguardi soltanto alunni con disturbi specifici dell'apprendimento ma anche tutti quanti gli altri studenti. Ho trovato molto interessante il fatto che, insegnando con strumenti compensativi mirati ad un solo ragazzo con DSA, si possa coinvolgere tutti i ragazzi di una classe in modo naturale e in modo che la lezione non risulti artificiosa. Estendendo questi strumenti che riguardano un disturbo specifico di uno o più ragazzi a tutta la classe, non solo si ottengono risultati ottimali per i ragazzi con DSA ma si coinvolge la classe intera ad imparare strumenti nuovi e utilissimi per lo studio, abbattendo così anche i muri della diversità e della disuguaglianza. Nel bambino con DSA “la disabilità per quanto seria non intacca le capacità cognitive, è “solo” una disabilità strumentale e gli strumenti si possono sostituire”. Con questa frase del corso penso che si possa riassumere il concetto di DSA, credo che con essa si possa spiegare bene l'idea di una classe eterogenea e multifunzionale, che dà la possibilità di utilizzare più strumenti e di farlo tutti assieme, rispettando le reali capacità di ognuno ma portando al successo formativo tutti senza distinzioni.
DATA 29/08/2016 20:55:19 - AUTORE CeciliaA657L
Ho seguito il corso sui DSA promosso da Assodolab che mi ha permesso di trovare informazioni molto utili sia sulla natura dei DSA sia sulle modalità di intervento da attuare in questi casi. Il corso, chiaro e ben articolato, sottolinea l’importanza di conoscere e riconoscere il prima possibile i segnali tipici dei disturbi dell’apprendimento (soprattutto se non sono ancora stati certificati). Intervenire tempestivamente infatti, anche se non porta a un totale recupero, è indispensabile per ridurre il disagio e le difficoltà dello studente. Può anche evitare che egli, vedendosi in qualche modo “diverso” dai suoi compagni e sentendosi emarginato, finisca per assumere disturbi comportamentali. Per questo è bene che l’insegnante metta in atto strategie didattiche e di intervento e adotti misure compensative e dispensative, non dimenticando di sollecitare l’aiuto dei compagni di classe nei confronti degli alunni con D.S.A., elemento imprescindibile per favorire l’integrazione e la collaborazione tra tutti i membri della classe. Solo così, infatti, tutti gli studenti potranno essere in condizione di parità e nessuno di loro si sentirà discriminato o svantaggiato rispetto agli altri. Questo eviterà che qualcuno viva con disagio la propria esperienza scolastica. Come è stato più volte rimarcato durante il corso, i soggetti con disturbi specifici di apprendimento presentano capacità cognitive adeguate e non sono affetti da alcuna patologia neurologica o deficit sensoriale. Pertanto è necessario mettere in atto tutte quelle strategie necessarie a consentire che gli studenti con DSA imparino come gli altri.
DATA 30/08/2016 13:47:14 - AUTORE LUCIANA
AUTORE LUCIANA _L219Z Buongiorno a tutti, sono quasi giunta al termine del corso DSA e sono abbastanza soddisfatta in quanto le lezioni che ho seguito hanno arricchito il mio bagaglio culturale e colmato dei dubbi nei confronti di alcune tematiche DSA. Sono convinta che la didattica laboratoriale sia un ottimo perno per l’apprendimento per tutti gli alunni, nessuno escluso. Gli alunni DSA necessitano di maggiori stimoli per migliorare l’ attenzione, la motivazione e l’autostima. L’insegnante, innanzitutto deve mirare ad ottenere un clima positivo affinché si elimini la presenza di un disagio. Oggi possiamo utilizzare la tecnologia per far fronte ai disturbi di apprendimento come ad esempio la lim, il pc e software specifici. Quest’ultimi sono mezzi indispensabili per una didattica di inclusione. Nel corso della mia esperienza, mi è capitato di dover lottare soprattutto con le famiglie, per far capire loro quanto sia importante l’utilizzo di mezzi informatici, volti ad una crescita didattica e culturale del discente. L’ascolto orale delle lezioni, la visione dei video creati appositamente per l’alunno, in cui rispiega i concetti appresi a scuola, la creazione di mappe con animazioni (evidenziatori, immagini) online svolte in classe e da rivedere a casa sono mezzi indispensabili per raggiungere abilità e competenze richieste al discente. Credo che in ogni scuola ci vorrebbe un centro di ascolto per le famiglie, dove un addetto ai lavori possa aiutare il genitore e il figlio, nell’affrontare al di fuori della scuola le problematiche derivanti dalle difficoltà di apprendimento. Come ho scritto in precedenza ribadisco il concetto che per raggiungere le competenze attese ci vuole un team ( corpo docenti-famiglia- dopo scuola) coeso.
DATA 12/09/2016 21:53:51 - AUTORE NADIA_F351O
Buongiorno, sono docente scuola primaria e mi sono iscritta a questo corso perché ritengo fondamentale per un’insegnante avere delle nozioni di base sui DSA, loro manifestazioni ed eventuali strategie da utilizzare. Molto spesso ci si trova in classe di fronte a dei piccoli alunni che assumono comportamenti che, nell’immediato, risultano “inspiegabili”e “incomprensibili” con l’inevitabile conseguenza di minare profondamente il loro profitto scolastico. Avere alle spalle una formazione che ci aiuta a capire se si tratta di bambini con DSA è determinante perché ci permette di avviare quegli accorgimenti che possono fare un’enorme differenza per il loro intero percorso scolastico. Prima di essere docente di scuola primaria sono stata docente di scuola dell’infanzia. Ritengo che il lavoro svolto dalle docenti dell’infanzia sia fondamentale e di grande supporto per le insegnati della primaria. Secondo me già all’infanzia si potrebbero svolgere attività più mirate per individuare alunni con DSA, in modo tale da intervenire il più tempestivamente possibile per creare una programmazione ad hoc già dai primi mesi della scuola primaria. È perciò importantissima una continuità verticale che favorisca uno scambio di informazioni il più dettagliato e preciso possibile tra docenti dei vari gradi di istruzione. Il benessere di tutti gli alunni deve e dovrà essere il punto centrale di ogni didattica ma, a mio avviso, è cruciale per alunni con DSA.
DATA 13/09/2016 11:50:58 - AUTORE Tatiana47419
Salve a tutti sono un insegnante della scuola dell'Infanzia e lavoro con i bambini da otto anni. Nel mio percorso lavorativo mi sono resa conto quanto sia impegnativo e importante il nostro ruolo. Noi docenti siamo chiamati a formare i futuri cittadini e questo ci obbliga in termini di responsabilità sociale e morale a migliorare le nostre conoscenze e competenze. In tal senso mi auguro con questo corso di poter acquisire maggiore sicurezza, al fine di svolgere il mio compito al meglio delle mie possibilità.
DATA 13/09/2016 20:43:22 - AUTORE ELISAF351V
Buongiorno, sono una docente della scuola primaria. Ho deciso di partecipare a questo corso perché, dopo aver letto il ricco programma, ho ritenuto essere uno strumento valido per ampliare la mia sfera di conoscenza circa i DSA riuscendo a fornirmi le informazioni necessarie per essere una maestra veramente competente. Durante i miei anni di servizio, sia nella scuola dell’infanzia che in quella primaria, ho avuto modo di osservare come le famiglie si preoccupino, più o meno eccessivamente, quando si richiede loro di approfondire eventuali difficoltà rilevate in classe rivolgendosi a specialisti. Tale allarmismo tende a trasformarsi in ansia e delusione quando al figlio viene diagnosticato un disturbo nell’apprendimento. Se in certi casi una simile atteggiamento è comprensibile, ritengo essere eccessivo se a un alunno si riscontra una dislessia, piuttosto che una disgrafia o una discalculia. Quello che dalla mia esperienza posso affermare con certezza è che ciò che genera paura è tutto quello che non si conosce, o si conosce solo superficialmente. Formarmi maggiormente in questo campo, quindi, ritengo essere la strada più efficace per sostenere gli alunni nel loro percorso di apprendimento portandoli a raggiungere i più altri gradi di sviluppo personale, ma anche un modo per sostenere le famiglie in questo percorso aiutandole a capire le difficoltà dei loro figli. Una maggiore competenza da parte del corpo docenti preparato a rispondere alle domande, alle perplessità e alle paure che una madre o un padre possano avere di fronte ad una diagnosi di DSA non potrà far altro che agevolare i bambini nel loro percorso di crescita scolastica e personale, i quali vedranno i propri famigliari e le maestre sereni e uniti pronti a sostenerli e ad incoraggiarli sempre di più in una ottica di continuità orizzontale ottimale.
DATA 14/09/2016 01:47:11 - AUTORE GinettaL419F
Spesso la famiglia nel momento in cui viene diagnosticato uno o più disturbi dell' apprendimento si sente, innanzitutto, quasi sollevata, nel senso che finalmente si ha la causa di quella difficoltà nella lettura, nella scrittura o nel calcolo, però poi comincia il dilemma. Come affrontare queste problematiche? Io penso che gli insegnanti, la famiglia e gli operatori di dopo-scuola debbano lavorare insieme per assicurare al soggetto con DSA una certa 'serenità' scolastica. I timori che una famiglia può avere difronte ad una diagnosi di DSA col tempo devono trasformarsi in capacità di comprensione delle difficoltà che il proprio figlio si trova a fronteggiare. Questo può avvenire solo se i genitori non sono lasciati soli a destreggiarsi tra una figura professionale e l'altra. Il lavoro sul percorso di crescita del soggetto deve essere programmato da più figure professionali. Sappiamo che esistono software specifici per far fronte a questi disturbi e far sì,che il soggetto esca dalla condizione di disagio in cui può trovarsi. Personalmente attribuisco particolare importanza alla figura di operatore di dopo-scuola, il quale deve offrire al soggetto un aiuto professionale per svolgere i compiti a casa e colmare eventuali lacune, trovando il metodo migliore per ciascun soggetto e mantenendo sempre vivo il confronto con gli insegnanti all' interno della scuola. Tutto questo per far sì che i soggetti con DSA escano dalla condizione di disagio e vivano l' esperienza scolastica in maniera positiva.
DATA 14/09/2016 19:01:51 - AUTORE Tatiana47419
Salve a tutti Concordo con quanto ha scritto la signora Ginetta. La famiglia riveste un ruolo fondamentale nel processo di crescita e sviluppo dei bambini,sopratutto quelli con maggiori difficoltà. La nostra Costituzione nell'articolo 34 esplicita il diritto all'istruzione per tutti i cittadini senza nessuna distinzione, nè barriere di alcun tipo, mettendo in primo piano la "centralità" del bambino. La scuola deve essere uno strumento di democrazia e progresso sociale, sfruttando al meglio le risorse del territorio, svolge un ruolo primario nel processo di formazione e socializzazione del bambino. A scuola si impara a vivere nella società, si impara a ragionare e a stare insieme. Il docente, in tal senso è un vero e proprio professionista dell'educazione, costantemente chiamato in causa dalla società, pronto al dialogo con i diversi "attori" coinvolti nel percorso formativo del bambino. Credo fortemente che gli alunni con maggiori difficoltà sono penalizzati dalla società di oggi, che richiede, anzi pretende prestazioni di alta qualità senza tener conto delle diversità. Nel senso che ogni individuo ha i suoi tempi, il suo percorso di crescita, che lo rende "unico" e "irripetibile". Ecco perchè bisognerebbe rallentare un pò i ritmi imposti dalla società e riscoprire la persona nella sua interezza, avendo cura di coloro che differiscono dagli altri. Essere "diversi" è un valore aggiunto e non un problema, questo noi docenti dobbiamo insegnare ai nostri alunni, prima ancora delle discipline. Buona serata a tutti
DATA 17/09/2016 12:02:41 - AUTORE NADIA_F351O
Buongiorno, sono giunta alla conclusione della visione delle lezioni del corso. Una domanda nasce a dir poco spontaneamente…….è stato utile al fine della mia formazione professionale? La risposta non può che essere positiva, e dire che sì, il corso ha avuto un significativo peso nella mia crescita personale. Ho trovato le lezioni chiare e precise, i diversi temi sono stati tutti trattati con professionalità descrivendo passo passo ogni singola caratteristica, ma, tra le diverse informazioni ricevute, frasi ascoltate e lette ce n’è una che più di tutte ha colpito la mia attenzione: “ LA DISABILITA’ DI LETTURA NON INTACCA LE CAPACITA’ COGNITIVE, E’ SOLO UNA DISABILITA’ STRUMENTALE E GLI STRUMENTI SI POSSONO SOSTITUIRE” Questa, a mio avviso, è la sintesi che racchiude tutto quello che il corso ha da insegnare. Non sono solo le tecniche da usare e gli esercizi da proporre ai bambini il punto focale del’argomento, ma è cambiare la nostra mentalità ; la mentalità di noi insegnanti, dei genitori e, sarebbe veramente importante, della società. Le persone che vivono una condizione di DSA sono in tutto e per tutto uguali alle altre, anzi, come spesso ho sentito nelle lezioni hanno capacità superiori. Tutti possono raggiungere gli stessi obiettivi, non cambia infatti il traguardo da raggiungere ma il modo, la strada per arrivarci, unica necessità è avere strumenti efficaci che meglio si adattino alle singole esigenze, strumenti che via via si possono modificare adattandosi al bambino che cresce, portandolo quindi ad un pieno sviluppo delle sue competenze. Tutte le informazioni ricevute sono sicurissima mi serviranno in futuro per essere una docente migliore, in grado di offrire a tutti i miei piccoli allievi una scuola di qualità attenta ad ogni singola esigenza.
DATA 17/09/2016 12:03:50 - AUTORE ELISAF351V
Buongiorno, ho quasi terminato il mio percorso all’interno del mondo dei DSA ed è giunto il momento di fare un bilancio su quanto appreso e scoperto. Leggendo gli scritti dei partecipanti al forum mi sono resa conto di come la voglia di aiutare i bambini con diagnosi di DSA sia un elemento costante che ci spinge innanzitutto ad un dialogo e ad un confronto permanente, in secondo luogo ci motiva ad una continua ricerca e approfondimento sull’argomento. Ascoltando le video lezioni ho potuto capire gli enormi progressi avuti nel corso degli anni su questi disturbi; molte volte ho sentito dire che “In passato non esistevano tutti questi problemi, oggi, invece è di moda diagnosticare dislessie, discalculie o disgrafie possibile che si siano diffusi solo negli ultimi anni?” Il punto della questione è stato a mio avviso spiegato in modo chiaro, tali disagi sono sempre stati presenti, ma solo negli ultimi anni sono stati riconosciuti e hanno avuto quell’attenzione indispensabile per poter progettare, costruire e realizzare gli interventi fondamentali per aiutare i bambini con diagnosi di DSA . L’ identificazione della dislessia come disturbo di apprendimento già in anni precedenti ha fatto si che si siano sviluppate strategie, scale di valori sempre più dettagliate, mentre, da come ho appreso dal corso, la discalculia come disturbo è stata riconosciuta solo in epoca più recente, questo ha fatto si che per il momento le tecniche e le indicazioni su di essa siano ancora ridotte. Tuttavia la ricerca non si arresta, moltissimi sono stati i consigli dati in queste lezioni per affrontare i singoli disturbi; sono convinta che con la continua formazione, con il costante intervento di docenti, famiglie, educatori si avranno sempre più dati e informazioni che porteranno la ricerca sui DSA ad essere sempre più precisa e efficace.
DATA 17/09/2016 21:25:14 - AUTORE Prof. Ugo Avalle
Gentili colleghe, ho letto anch'io con interesse le vostre considerazioni in merito sia alle tematiche dei BES e dei DSA sia alle mie proposte e suggerimenti operativi. A seguito degli studi che sto effettuando, mi rendo conto che occorre un costante aggiornamento su questi temi. Come ho già fatto presente in altri miei post,l'associazione Assodolab è disponibile ad organizzare incontri in presenza al fine di presentare le proposte metodologico-didattiche più recenti ed innovative Chi è interessato ,rivolga quesito al Presidente dell'Associazione. Distinti saluti
DATA 02/10/2016 09:17:53 - AUTORE GinettaL419F
Ho seguito con attenzione le lezioni del corso, soffermandomi più volte, soprattutto nelle parti in cui si parla dei vari interventi didattici da poter attuare. Inutile ricordare che fino a qualche anno fa le diverse difficoltà scolastiche erano considerate, solo ed esclusivamente, come conseguenza di un handicap o di un disagio sociale, portando questi soggetti a vivere la loro condizione in modo quasi drammatico perché si accorgevano di essere considerati "diversi". Quindi è anche inutile ribadire il fatto che questi disturbi (che sicuramente hanno natura e sviluppo differenti a seconda dei casi) esistevano anche prima. Ma la certezza che non hanno nulla a che vedere con le capacità cognitive di un soggetto è arrivata solo in tempi recenti. Un eventuale diagnosi di DSA deve essere costruita su una valutazione complessiva delle competenze e dello stato psicologico del soggetto e di conseguenza si deve arrivare all' individuazione di una strategia terapeutica. La propedeuticità proposta a scuola, alle volte, presenta il difetto di voler somigliare all' addestramento militare, cioè che tutti marcino (o apprendano nel nostro caso) con lo stesso ritmo e cadenza. E' necessario ricordare che non tutti i bambini sono uguali e che soprattutto non hanno gli stessi tempi di apprendimento. E' fondamentale che gli interventi diagnostici e terapeutici attuati da psicologi, logopedisti e neuropsichiatri siano realizzati in sinergia con il personale della scuola. E' proprio alla scuola e alle figure professionali extrascolastiche che viene assegnato il difficile compito di osservare, identificare e mettere in atto le attività di recupero didattico mirato, che possano portare al raggiungimento del successo formativo.
DATA 02/10/2016 17:18:39 - AUTORE Tatiana47419
Buon pomeriggio, siamo arrivati alla fine del corso e come in tutte le nuove esperienze si riflette su ciò che è stato fatto e detto. Mi sento soddisfatta del percorso formativo svolto. Mi è sembrato non solo nozionisticamente completo, ma anche utile sul piano pratico, per il lavoro che quotidianamente siamo chiamati a fare. L'augurio è quello di poter quanto meno essere più attenta alle difficoltà che alcuni alunni mi hanno mostrato e che io per ignoranza ho scambiato per pigrizia o disattenzione. Nonostante sappiamo che i DSA devono essere diagnosticati e trattati da terapisti e professionisti del settore, noi docenti possiamo però aiutarli nel percorso scolastico ed incitarli ad essere se stessi, nonostante alcune "diversità", dobbiamo comunicare loro che si possono raggiungere alte prestazioni e buoni livelli di competenza. I problemi da affrontare con gli alunni DSA sono tanti, ma non insormontabili. Anzi credo che i metodi didattici utilizzati per loro vadano bene anche per gli altri, per tutta la classe. Quindi il docente potrebbe preparare attività comuni, uguali per tutti, attraverso l'uso di mappe, griglie, e del pc, al fine di raggiungere gli obiettivi curricolari. La scuola svolge sicuramente un compito molto difficile e arduo, educare non è certo semplice, sopratutto quando si devono affrontare difficoltà di apprendimento, disabilità, carenze nelle risorse e nel territorio, mancanza di comunicazione con la famiglia, ecc... Confidiamo tutti nelle Istituzioni, in uno Stato che sappia proteggere i soggetti più deboli. Arrivederci e grazie
DATA 16/10/2016 15:03:04 - AUTORE MatteoG628C
Durante le mie prime esperienze nel campo dell’insegnamento sono entrato in contatto con studenti affetti da dislessia e questo mi ha stimolato a studiare e comprendere tutte quelle problematiche che colpiscono coloro che soffrono di disturbi dell’apprendimento. È infatti molto importante documentarsi e aggiornarsi su quelli che sono i doveri di un insegnante di fronte a soggetti che trovano “ostacoli” nel percorso scolastico. Come indica il professor Del Buono, il lavoro non si svolge solo su un piano nozionistico ma soprattutto su un piano umano, psicologico e motivazionale. Lo studente con Disturbi Specifici di Apprendimento deve essere sostenuto e incoraggiato in modo da poter raggiungere i propri obiettivi. Per fare questo è necessario mettere a disposizione dell’alunno DSA tutti gli strumenti atti a porlo nelle medesime condizioni dei suoi compagni di classe. Il riconoscimento di tali necessità e un intervento tempestivo imperdiranno che il ragazzo si trovi svantaggiato o si senta in qualche modo discriminato dall’istituzione scolastica e sia portato di conseguenza all’abbandono.
DATA 24/10/2016 17:25:40 - AUTORE MatteoG628C
Il corso DSA Basic organizzato da Assodolab è completo ed esaustivo e fornisce una visione a 360 gradi sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Le lezioni, fin dall’inizio, sottolineano l’importanza di un intervento più precoce possibile e illustra tutti gli elementi necessari ad individuare uno studente con disturbi dell’apprendimento. Questo deve essere fatto per intervenire il prima possibile così da poter evitare situazioni di discriminazione e abbandono dello studio. In primo luogo viene evidenziato il ruolo centrale dell’insegnante e dell’istituzione scolastica, che deve mettere l’alunno nelle condizioni migliori per superare i disturbi. Le azioni didattiche sono quindi fondamentali per favorire un alunno DSA. Non di meno il docente deve fornire un supporto psicologico e motivazionale. Tuttavia, anche i fattori contestuali giocano un ruolo di prima importanza e possono costituire un ostacolo nel percorso scolastico. Il corso si sofferma poi su dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia, prendendo in analisi gli elementi di riconoscimento e le differenti modalità di intervento sin dalla scuola dell’infanzia.
DATA 11/11/2016 20:39:05 - AUTORE GraziaP479E
Sono un insegnante di Lettere della Scuola Secondaria di Primo Grado e sto seguendo il Corso online Advanced sui BES. Mi sono iscritta a questo corso perché voglio approfondire ulteriormente la tematica relativa ai Bisogni Educativi Speciali.Purtroppo gli alunni con BES sono in aumento e quindi per ogni docente è una sfida quotidiana. Compito di ognuno di noi è favorire il successo formativo dell'alunno, il quale deve stare al centro di ogni azione educativa. E' importante riconoscere precocemente il disturbo per attuare subito un Piano Didattico Personalizzato in modo da permettere al discente di non sentirsi diverso. La formazione deve essere una priorità per ogni docente e l'ASSODOLAB ci sta offrendo questa opportunità. Reputo interessante e comoda la modalità online del corso.
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DATA 26/08/2016 17:08:45 - AUTORE Daniela_A509L
Mi congratulo innanzitutto con l’ASSODOLAB per questo corso Basic online sui DSA – Disagio Difficoltà Disturbi Specifici dell’Apprendimento che ho trovato molto accurato nei contenuti e chiaro nell’esposizione. Particolarmente interessante è stata la parte riferita ai possibili rischi, per l’alunno DSA non adeguatamente seguito, di sviluppare una serie di problematiche e disagi in altri ambiti della propria sfera di vita. Gli insegnanti, la famiglia e le strutture didattiche integrative dovrebbero infatti lavorare molto sulla motivazione e l’autostima dell’alunno, proprio per evitare una pericolosa perdita di motivazione nei confronti della scuola e del percorso di apprendimento, evitare quindi che l’alunno DSA sviluppi un senso di colpa o di frustrazione per le aspettative disattese, di inadeguatezza o di disorientamento, che potrebbero avere come conseguenze un disinvestimento su di sé, un atteggiamento rinunciatario nei confronti della scuola, fino ad arrivare all’abbandono scolastico. In particolare sono d’accordo nel porre la massima attenzione al potenziale rischio di una progressiva degradazione dell’immagine di sé, con perdita di autostima, senso di inferiorità e quindi autosvalutazione di sé come studente e in generale come individuo. In questo caso l’agire dell’insegnante e della famiglia è fondamentale nella direzione dell’evitamento per l’alunno DSA di pericolosi etichettamenti. Coinvolgere tutta la classe in modalità altre di apprendimento, periodicamente e sotto forma di gioco, in un clima accogliente e non giudicante è sicuramente una delle strategie più efficaci.