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DATA: domenica 24 novembre 2024

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Un aiuto concreto agli alunni con DSA, BES ecc.. da parte degli insegnanti di sostegno e curriculari.

In questi venti anni ed oltre di insegnamento, penso di aver visto un po’ tutto quello che succede negli Istituti di Scuola Superiore italiana. Dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest, anche se gli edifici scolastici cambiano dal più moderno a quello più obsoleto, il materialo umano è sempre lo stesso. Gli alunni in difficoltà vanno motivati o rimotivati, gli insuccessi scolastici vanno portarli a dei buoni risultati, la perdita di autostima ed atteggiamenti rinunciatari nei confronti della Scuola devono essere un punto prioritario di ogni docente, sia esso specializzato sul sostegno, sia esso curriculare. Ognuno deve dare il meglio di se stesso, partendo dalla propria esperienza professionale. Gli alunni ed in special modo, gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento, gli alunni che necessitano di BES – Bisogni Educativi Speciali o con altre patologie, andranno trattati “con guanti bianchi” perché il loro avvenire è alquanto incerto ed insicuro. Il buon educatore dovrà alleviare il disagio, le difficoltà, i disturbi ed ottimizzare i bisogni che portano ad un rallentamento del programma nel soggetto affetto da patologie. Occorre fare di tutto affinché gli alunni abbiano lo stesso trattamento e la stessa «change» nella vita piena di ostacoli che a volte sono insormontabili. Un ringraziamento va all’associazione Assodolab che ha affrontato questi discorsi attraverso corsi di formazione e aggiornamento on-line e in presenza sia sui DSA che sui BES attraverso momenti di formazione in videoconferenza e a voi che seguite con attenzione questi bambini. Prof. Agostino Del Buono Presidente Nazionale Assodolab

DATA: 10/02/2011 - Autore Prof. Agostino Del Buono - Post 1501

COMMENTI - PAGINA 72

DATA 22/02/2020 16:28:37 - AUTORE Silvia_F133S

Buongiorno, sto seguendo le video-lezioni del corso intermediate sui DSA. Nel corso, i Disturbi di apprendimento vengono affrontati e classificati in modo chiaro ed esaustivo; trovo che sia fondamentale la condivisione di termini specifici e conoscenze riguardo i DSA per rendere più agevole il confronto tra i docenti e gli specialisti. Spesso nascono incomprensioni che rendono faticoso il raggiungimento di obiettivi comuni.

DATA 23/02/2020 17:48:48 - AUTORE Silvia_F133S

Buongiorno, ho terminato la visione delle video – lezioni e vorrei approfondire il tema dei Disturbi Specifici di Apprendimento nei bambini bilingue. Si può definire un bambino bilingue quando viene esposto a due o più lingue con una frequenza giornaliera di almeno 40%; si tratta di bilinguismo precoce simultaneo quando un bambino viene esposto a due lingue contemporaneamente fin dalla nascita (0-3 anni), mentre, quando viene esposto alla lingua madre (L1) dalla nascita e all’italiano (L2) all’inserimento alla Scuola dell’Infanzia (dai 3 anni), si parla di bilinguismo consecutivo precoce. In caso di bilinguismo consecutivo, sono necessari almeno 2 anni di esposizione a L2 per maturare competenze di base in italiano, 3 anni di esposizione a L2 per maturare competenze morfo-sintattiche e 5-7 anni per le competenze accademiche. (Patrocino D. e Schindler A. I disturbi della comunicazione nella popolazione multilingua. Milano: Franco Angeli; 2014.) Per questi motivi, per i bambini con bilinguismo consecutivo, “La diagnosi sarà più tardiva (circa 4°primaria, se il bambino è esposto a L2 da 3 anni) perché la maturazione delle competenze di transcodifica e di accesso lessicale possono essere ritardate”. (PARC, 2011)

DATA 26/02/2020 16:51:53 - AUTORE Chiara

Buon pomeriggio, ho appena terminato le video lezioni e devo dire che il corso è stato molto interessante. Una buona opportunità per chi vuole approfondire o formarsi su varie argomentazioni, nel mio caso i Dsa. Sono pienamente d’accordo con il Prof Del Buono ,quando afferma che un buon educatore dovrebbe alleviare il disagio, la difficoltà del soggetto, ma è anche vero che spesso la famiglia non accetta l’esistenza della difficoltà. Nella scuola dove lavoro spesso si assiste a queste situazioni, dove diventa un problema la semplice stesura e firma del PDP. Bisogna che la famiglia acquisti gradualmente consapevolezza della situazione, facendole capire che un intervento tempestivo può attenuare o a volte risolvere una difficoltà presente.

DATA 08/03/2020 22:48:46 - AUTORE Siham_Z330Y

Sono davvero entusiasta e soddisfatta del corso. Sono un'insegnante di scuola primaria, classe prima. Prima di questi 2 anni come docente curricolare, ho fatto l'insegnate di sostegno per 5 anni. Ritengo comunque opportuno la continua formazione. Come pensavo mi sono stati offerti numerosi spunti di riflessione, consigli e strategie didattiche utili. L'insegnamento della letto scrittura è già molto delicato per tutti gli alunni ed a maggior ragione per i bambini con DSA. E' proprio durante il percorso scolastico che tali difficoltà si manifestano e la frustrazione che ne può derivare, quando non vengono riconociute ed affrontate nel modo adeguato e con tempestività, può anche causare situazioni critiche a livello psicologico.Un insegnante preparato e pronto ad impegnarsi può far tanto per impedire che l'esperienza scolastica venga vissuta in modo negativo e traumatico.

DATA 26/03/2020 15:43:32 - AUTORE maria_d969o

Buongiorno, sono un’insegnante specialista di religione in una scuola primaria, sto seguendo il vostro corso di formazione DSA per avere una maggiore ed adeguata preparazione per poter insegnare al meglio ai miei alunni, ed essere d’aiuto alle mie colleghe in modo più adeguato. Penso che tutto ciò che voi insegnate sia veramente utile, però mi fa riflettere su alcune cose, ad esempio che sia veramente complicato per le insegnanti riuscire a osservare tutte le difficoltà che possono incontrare negli alunni, anche perché oggigiorno le problematiche sono veramente tante e con molte sfaccettature e le classi sono molto numerose (ad esempio nella mia scuola abbiamo classi da 27 alunni), questo rende ancora più complesso dedicarsi in modo più concreto e preciso verso i bambini e a volte lascia le stesse insegnanti con un senso di impotenza e frustrazione difficile da recuperare.

DATA 27/03/2020 14:25:58 - AUTORE Beatrice_F205E

Buongiorno, sono una logopedista e lavoro con bambini con Disturbi di Linguaggio e Disturbi di Apprendimento. Assodolab mi sta dando l'occasione di ricordare l'importanza di monitorare questi ragazzi e la situazione casa-scuola anche successivamente alla fascia d'età in cui di solito avviene il trattamento logopedico o neuropsicologico per potenziare le abilità carenti. Le fatiche sono vissute dai nostri ragazzi anche in adolescenza e, pertanto, continuare ad avere una rete solida intorno a loro è fondamentale. Per quanto ho potuto imparare dalla mia esperienza, il ruolo degli insegnanti, di sostegno e curricolari, è un ruolo sicuramente difficile, ma allo stesso tempo estremamente importante per motivare e sostenere il ragazzo, che si trova in un'età complessa e deve continuare a fronteggiare le sue difficoltà. Negli Istituti di Scuola Superiore gli insegnanti si trovano ad avere un ruolo educativo diverso rispetto alla scuola primaria, più indiretto, con l'obiettivo di rendere i ragazzi autonomi e accompagnarli un pò più "in punta di piedi" verso quello che sarà il loro futuro. Non essendo dentro la Scuola, posso solo immaginare la fatica di gestire la programmazione ministeriale, l'organizzazione scolastica, la gestione dei materiali con tutti gli ostacoli ad esse legate; credo fortemente, e ho constatato lavorando in équipe con alcuni insegnanti, che la motivazione possa fare tanto. Quindi, approfitto di questo forum per ringraziare tutti gli insegnanti che si mettono in gioco, che rivedono il loro modo di insegnare e di "educare", che cercano di seguire per quanto gli è possibile le indicazioni date da noi professionisti, che spesso, ammetto, possiamo dare per scontato la facilità della loro applicazione all'interno del contesto scolastico. Quando l'obiettivo comune è ottenere il meglio per i nostri ragazzi, si può davvero raggiungere tanto.

DATA 30/03/2020 15:50:50 - AUTORE maria_d969o

Buongiorno, ho finito di seguire il vostro corso DSA, l’ho trovato molto interessante e istruttivo con molti spunti di riflessione per gli insegnanti e sul loro modo di rapportarsi con gli alunni. Il punto che più mi ha colpito e mi ha fatto riflettere è stato quello della disgrafia, a volte è trascurata o considerata nel modo sbagliato, spesso si da colpa all’alunno di impegnarsi poco o di non concentrarsi. La mia riflessione si sofferma anche sulla fretta di voler andare avanti con il programma non rispettando quindi i tempi di maturazione dei bambini, questo comportamento dell’insegnante può causare quindi una difficoltà nell’alunno stesso. Penso che ci vorrebbe una formazione più precisa sull’argomento e una sensibilità più profonda da parte degli stessi per evitare la disgrafia nei bambini e prevenire molte altre difficoltà, anche se a volte è la stessa burocrazia scolastica che non permette agli insegnanti di potersi dedicare completamente agli alunni.

DATA 31/03/2020 15:29:26 - AUTORE Beatrice_F205E

Buongiorno, ho concluso da poco le video-lezioni del corso Intermediate e l'ho trovato un buon ripasso relativamente alle competenze tecniche, ma anche un arricchimento per quanto riguarda utili spunti pratici e criteri di valutazione, da poter mettere da subito in pratica nel mio lavoro. E' stata particolarmente interessante la parte sul disagio e sulle ripercussioni, dal punto di vista psicologico e comportamentale, che le difficoltà negli apprendimenti potrebbero comportare. Inoltre, introdurre il corso con questo argomento mi ha messo da subito nella prospettiva del bambino/ragazzo e delle motivazioni che devono sottendere gli obiettivi di lavoro. Non è così scontato trovare questi particolari in corsi dedicati a fornire nozioni tecniche. Terminate le lezioni, ho trascorso un pò di tempo a leggere questo forum ed è stato molto utile per la mia attività lavorativa far tesoro delle esperienze degli insegnanti, delle realtà scolastiche e l'esperienza di persone che svolgono una professione diversa dalla mia, ma comunque relativa ai disturbi di apprendimento.

DATA 08/07/2020 11:45:26 - AUTORE Chiara_I577D

I DSA sono ormai una realtà molto diffusa. I servizi pubblici sono oberati da richieste di valutazione per difficoltà scolastiche inviati dalle scuole, soprattutto primarie, per sospetto DSA ma solo una piccola parte di queste segnalazioni si traducono effettivamente in diagnosi DSA. I casi di DSA non sono aumentati, ma ad essere aumentate sono le certificazioni di DSA che arrivano a scuola. C’è maggiore formazione da parte degli insegnanti negli ultimi anni, fondamentale a partire già dalla scuola dell’infanzia, poiché con una formazione adeguata si possono individuare i primi segnali di rischio. Una diagnosi precoce permette di attivare, fin da subito, programmi di intervento efficaci che permettono di ripristinare le prestazioni scolastiche prima deficitarie, agendo indirettamente sulla motivazione ed il senso di autoefficacia dello studente. Spesso quando si parla di DSA si tende a focalizzare l’attenzione su ciò che “manca” nel bambino e ciò che si deve raggiungere.  Spesso queste difficoltà possono essere legate a problematiche emotivo-relazionali, comportamentali o linguistiche nel caso di studenti stranieri. Regione Lombardia annualmente eroga contributi alle famiglie per l’acquisto di strumenti tecnologicamente avanzati (pc, software, licenze..). Si possono acquistare strumenti tecnologici per facilitare i percorsi didattici degli studenti e favorire lo studio a domicilio dei soggetti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, davvero prezioso soprattutto in questa DAD. La sospensione dell’attività didattica in presenza, legata a Covid19, non può interrompere il processo di apprendimento. È necessario che i docenti di sostegno della classe mantengano un’interazione a distanza con l’alunno- famiglia e i docenti curricolari, creando materiale personalizzato fruibile attraverso modalità specifiche di didattica a distanza, monitorando gli apprendimenti attraverso feedback periodici.

DATA 14/07/2020 15:18:54 - AUTORE Chiara_I577D

Buongiorno, essendo quasi al termine del corso DSA Advanced full Immersion, mi piacerebbe condividere alcune riflessioni. In primis vorrei ringraziare i professionisti di Assodolab per l’organizzazione del corso e l’opportunità di frequentare una formazione online VALIDA e certificata. La diffusione di contenuti così ricchi e precisi rispetto a modalità didattiche e aspetti comportamentali che contribuiscono a migliorare la performance degli alunni con DSA, è fondamentale per poter aiutare docenti ma anche clinici a pianificare azioni personalizzate e per accogliere le potenzialità dello studente con DSA. Credo fermamente che l’interazione tra più figure scolastiche e sanitarie, possa favorire una maggior comprensione e aiuto dell’alunno DSA. Grazie a questo corso ho incrementato le mie conoscenze e sento di aver maggiori strumenti da poter utilizzare nel mio lavoro. Spesso come psicologa mi trovo a sostenere questi bambini e ragazzi soprattutto dal punto di vista emotivo, enfatizzare l’importanza dell’apprendimento. La continua messa in discussione delle loro capacità non fa altro che compromettere significativamente, oltre al loro rendimento scolastico, il loro equilibrio psicologico. Lo star bene a scuola ma non solo, anche in contesti extrascolastici e soprattutto familiari, è davvero diritto-dovere per tutti e per ciascuno. Non sono DSA ma bambini con DSA! Proseguirò con altri corsi per arricchire le mie conoscenze.

DATA 24/07/2020 15:17:26 - AUTORE Elena_G284Q

Buon pomeriggio, sono quasi giunta al termine del corso Advanced DSAe devo ringraziare l’associazione per aver creato un corso di formazione davvero completo ed esaustivo. Sono un tutor scolastico privato e mi interfaccio con regolarità con molti bambini e ragazzi DSA, che spesso purtroppo non sono seguiti da insegnanti preparati nell’affrontare le loro caratteristiche in modo proficuo. Mi ritrovo spesso a fare da mediatrice tra la famiglia dell’alunno che è giustamente allarmata dalla mancanza di formazione dei docenti sui DSA (che dovrebbe essere obbligatoria e non facoltativa) e alcuni insegnanti che sembrano quasi contrari all’uso di misure dispensative e strumenti compensativi per questi ragazzi, ritenendola una “scappatoia” o una “facilitazione del lavoro”. E’ una professione molto delicata e ha bisogno della più grande attenzione e formazione continua, che grazie a questo corso mi sento di aver maggiormente approfondito. Ritengo che sia fondamentale infondere ai nostri bambini e ragazzi più fiducia possibile in loro stessi, perché possiedono tutte le caratteristiche per fare ciò che vogliono nel loro futuro.

DATA 24/07/2020 15:18:14 - AUTORE Elena_G284Q

Buon pomeriggio, sono quasi giunta al termine del corso Advanced DSAe devo ringraziare l’associazione per aver creato un corso di formazione davvero completo ed esaustivo. Sono un tutor scolastico privato e mi interfaccio con regolarità con molti bambini e ragazzi DSA, che spesso purtroppo non sono seguiti da insegnanti preparati nell’affrontare le loro caratteristiche in modo proficuo. Mi ritrovo spesso a fare da mediatrice tra la famiglia dell’alunno che è giustamente allarmata dalla mancanza di formazione dei docenti sui DSA (che dovrebbe essere obbligatoria e non facoltativa) e alcuni insegnanti che sembrano quasi contrari all’uso di misure dispensative e strumenti compensativi per questi ragazzi, ritenendola una “scappatoia” o una “facilitazione del lavoro”. E’ una professione molto delicata e ha bisogno della più grande attenzione e formazione continua, che grazie a questo corso mi sento di aver maggiormente approfondito. Ritengo che sia fondamentale infondere ai nostri bambini e ragazzi più fiducia possibile in loro stessi, perché possiedono tutte le caratteristiche per fare ciò che vogliono nel loro futuro.

DATA 27/07/2020 13:58:47 - AUTORE Elena_G284Q

Per mia esperienza professionale, negli ultimi anni c’è più apertura e comprensione nei confronti dei DSA, che un tempo si riassumevano nel più classico dei “è intelligente ma non si applica” o “sarebbe bravo ma non ha voglia di studiare”. Le famiglie non hanno più timore di rivolgersi a uno specialista dell’infanzia per capire se il proprio figlio abbia delle caratteristiche diverse dai suoi compagni, e allo stesso tempo molti insegnanti si formano continuamente e sono propensi al dialogo con la famiglia e i suddetti professionisti sanitari. Tutto questo supporto è fondamentale per i bambini e i ragazzi, che per nessun motivo devono sentirsi “diversi”, “facilitati” o altro. Mi è stato raccontato dai miei alunni che in classe qualche compagno li ha additati dicendo che “lui può usare le mappe concettuali/formulario/calcolatrice e quindi il suo voto non vale” e ciò li ha feriti. Ecco, dobbiamo impegnarci a fare capire che avere un PDP con tutte le indicazioni su cosa fare non è una via di fuga, ma solo una base solida sulla quale costruire la fiducia e le potenzialità dei ragazzi che seguiamo.

DATA 24/08/2020 17:06:45 - AUTORE Elena_G284Q

Sono un tutor scolastico e lavoro prettamente il pomeriggio coi ragazzi BES, aiutandoli a cavarsela con le loro caratteristiche in un mondo tutt'altro che facile. Purtroppo ho raccolto le più varie testimonianze, come insegnanti che per punire bambini delle primarie particolarmente vivaci, li umiliavano davanti a tutti costringendoli a stare in piedi in classe. Sono assolutamente convinta che il primo passo per rendere l’ambiente scuola più inclusivo e permettere ai ragazzi di convivere con le loro peculiarità. Altro tasto dolente è stato toccato dal prof. Avalle nelle videolezioni, quando ha parlato del rifiuto dei genitori nello accettare che il proprio figlio sia affetto da BES, perché viene ancora ritenuto in modo sbagliato una mancanza di voglia di studiare. Bisognerebbe indicare anche a questi genitori la possibilità di seguire dei corsi di approfondimento per poter capire meglio che tipo di caratteristiche si tratta e superare la negazione.

DATA 26/08/2020 19:05:10 - AUTORE Elena_G284Q

Purtroppo l’ultimo anno scolastico è stato particolarmente difficile e complicato per i nostri ragazzi, che si sono visti all’improvviso costretti a studiare da casa, gestendosi lezioni online, compiti da fare e rispedire, verifiche in video lezione e tutto lo stress legato alla mancanza di contatto con i propri compagni e insegnanti. Sostenere gli alunni con BES con affiancamento anche da remoto sarebbe una soluzione ottimale per l’anno scolastico entrante: i ragazzi si sentirebbero più sicuri avendo al loro fianco una persona che li aiuti nell’organizzazione e nell’affrontare una scuola che sta diventando sempre più complicata e piena di ostacoli.

DATA 14/12/2020 20:43:10 - AUTORE Vita_Z138M

Sono una neolaureata in Scienze pedagogiche e dei servizi educativi. Gli anni della mia formazione mi hanno aiutato a sviluppare un senso critico per riflettere sia sulla funzione della scuola sia sui metodi di insegnamento utilizzati dagli insegnanti. Il percorso scolastico è un’opportunità e, nello stesso modo, un “banco di prova” non solo per l’individuo che sta ad intraprendere il precorso di formazione, ma anche per la sua famiglia, gli insegnanti che lo accompagneranno in questo cammino e per il sistema dell’istruzione nel generale. Questo periodo è fondamentale in quanto, tra le mura scolastiche non solo si apprendono le nozioni fondamentali di una determinata società ma è anche il luogo in cui si acquisiscono strumenti utili per la propria autodeterminazione. Purtroppo, la scuola, come nel passato così anche nel presente, fatica, per molti ragazzi, (in particolar modo per quegli alunni che necessitano di interventi educativi speciali) ad essere un punto di partenza valido per affrontare, in modo competente e sereno, la vita presente e futura. Le difficoltà del sistema scolastico di rispondere in modo efficiente alla diversità dei bambini che ogni anno varcano la soglia della scuola sono dovute a moltissime cause tra le quali si possono ricordare quelle legate alla mancanza di tempo sufficiente da dedicare ad ogni bambino e alla necessità di una adeguata formazione continua la quale permetterebbe agli insegnanti di rispondere in maniera efficace ai bisogni di tutti gli alunni ma, in particolar modo, a quelli più fragili. Difatti, questo corso mi serve sia per arricchire la mia attuale formazione che per fornirmi strumenti utili da utilizzare nel caso in cui dovessi lavorare con ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento. Autore: Vita Z138M

DATA 28/12/2020 16:57:17 - AUTORE Vita_Z138M

Una formazione adeguata del corpo docente sta alla base del successo scolastico di ogni scolaro, in particolar modo di quello interessato dal DSA. Ogni insegnante deve ricordare sempre che i DSA non sono una malattia, ma si tratta di un diverso tipo di organizzazione neurofisiologica del cervello, perciò non sarà possibile alcuna forma di guarigione definitiva. Per questo motivo il compito di ogni docente sarà quello di proporre diverse metodologie allo scopo di attenuare questi disturbi. L’insegnante deve tener presente che l’alunno è in grado di raggiungere un buon livello di apprendimento e se questo non dovesse accadere, la causa dell’insuccesso va ricercata nel tipo di metodologia utilizzata, sicuramente, poco consona alle esigenze del bambino. Un intervento riuscito sosterà il bambino non solo nell’apprendimento cognitivo regolare ma anche in quello psicofisico e relazionale. Sono tutti aspetti in grado di aiutare il bambino a crescere serenamente e rafforzare la fiducia in sé stesso. Autore: VitaZ138M

DATA 31/01/2021 13:24:46 - AUTORE Fausto Maria_I628Q

Vorrei aprire una fase di riflessione sul tema dell’insegnante di sostegno e sulla non semplice problematica relativa alla sua figura ed al ruolo effettivo che deve esperire nella scuola secondaria superiore. In tale ordine di scuole, senza sminuire le peculiarità degli altri gradi scolastici, a cavallo dell’obbligo scolastico, tale figura riveste funzioni ed assume problematiche del tutto particolari. L’insegnante di sostegno riveste un ruolo che, fra i molti altri, investe tre aspetti fondamentali della sua professione: co-titolarità con il docente curricolare, tutor dell’inclusione, ed infine garante dello sviluppo dell’autonomia e delle competenze, siano essi per obiettivi minimi o per programmazione differenziata, dell’alunno diversamente abile o comunque con bisogni educativi speciali. Oggi, c’è da puntualizzare quanto e quali azioni possano risultare efficaci sotto un profilo pedagogico/didattico sull’alunno in una modalità organizzativa sempre più burocratizzata che rischia di disorientare il docente anziché aiutarlo nella sua funzione. La Formazione poi, come al solito, viene sempre lasciata alla coscienza degli insegnanti siano essi curricolari o di sostegno. Concludendo, quindi, sembra opportuno che almeno noi del corpo docente in una ottica di professionalità si cerchi sempre, aggiornandoci e formandoci, di dare il meglio per il corpo discente. Ed in questo sono lodevoli le iniziative dei colleghi formatori di “assodolab” che ci offrono l’opportunità di seguire corsi di ottimo livello per una “buona” scuola.

DATA 07/02/2021 09:20:32 - AUTORE Fausto Maria_I628Q

Uno dei leit-motive della scuola oggi è l’inclusione che pone al centro l’idea di una scuola che sia veramente per tutti, con una attenzione maggiore e più oculata alle differenze e alle domande poste dai discenti con bisogni educativi speciali riguardo all’apprendimento ed in particolare delle competenze. “L’Inclusione implica il cambiamento: è un percorso verso la crescita illimitata degli apprendimenti e della partecipazione di tutti gli alunni, un ideale cui le scuole possono aspirare ma che non potrà mai realizzarsi compiutamente. Una scuola inclusiva è una scuola in movimento” (Booth, Ainscow, 2008, p.110) . Il principio dell’inclusione si fonda sulla capacità di costruire un frame dentro cui tutti gli alunni, BES in primo luogo, vengano ad essere ugualmente valorizzati, trattati con rispetto e forniti di uguali opportunità (cfr. Dovigo, 2007).“L’inclusione nell’educazione implica:  valorizzare in modo equo tutti gli alunni ed il gruppo docente; accrescere la partecipazione degli alunni e ridurre l’esclusione, rispetto alle culture, ai curricoli e alle comunità sul territorio; riformare le culture e le politiche e le pratiche nella scuola affinché corrispondano alle diversità degli alunni; ridurre gli ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione di tutti gli alunni; apprendere attraverso tentativi a superare gli ostacoli all’accesso e alla partecipazione di particolari alunni, attuando cambiamenti che portino a beneficio a tutti gli alunni” (Booth, Ainscow, 2008, p.110). Inoltre, per poter realizzare un clima di classe inclusivo devono essere incentivate le relazioni intese come rispetto dell’altro, disponibilità all’ascolto, generosità e solidarietà nei confronti dell’altro (Booth, Ainscow, 2008). Sarebbe opportuno “attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che non diventino disuguaglianze. Le classi sono oggi caratterizzate da molteplici diversità, legate alle differenze nei modi e nei livelli di apprendimento, alle specifiche inclinazioni e ai personali interessi, a particolari stati emotivi e affettivi. La scuola deve progettare e realizzare percorsi didattici specifici per rispondere ai bisogni educativi degli allievi” (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, 2012, p.26). In tale contesto, quindi, è necessario che il docente divenga un facilitatore sia da un punto di vista didattico che da un punto di vista “umano” antropologicamente ed affettivamente inteso.

DATA 11/02/2021 21:39:53 - AUTORE D548B

In qualita' di educatrice, la mia opinione e' la seguente: gli interventi su ragazzi con DSA, andrebbero effettuati in classe con la collaborazione di insegnanti di sostegno educatori, psicologi e con alla base un Piano Educativo Individualizzato. Di fondamentale importanza la famiglia in quanto primo step di condivisione e affetto.

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