DATA: giovedì 21 novembre 2024
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In questi venti anni ed oltre di insegnamento, penso di aver visto un po’ tutto quello che succede negli Istituti di Scuola Superiore italiana. Dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest, anche se gli edifici scolastici cambiano dal più moderno a quello più obsoleto, il materialo umano è sempre lo stesso. Gli alunni in difficoltà vanno motivati o rimotivati, gli insuccessi scolastici vanno portarli a dei buoni risultati, la perdita di autostima ed atteggiamenti rinunciatari nei confronti della Scuola devono essere un punto prioritario di ogni docente, sia esso specializzato sul sostegno, sia esso curriculare. Ognuno deve dare il meglio di se stesso, partendo dalla propria esperienza professionale. Gli alunni ed in special modo, gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento, gli alunni che necessitano di BES – Bisogni Educativi Speciali o con altre patologie, andranno trattati “con guanti bianchi” perché il loro avvenire è alquanto incerto ed insicuro. Il buon educatore dovrà alleviare il disagio, le difficoltà, i disturbi ed ottimizzare i bisogni che portano ad un rallentamento del programma nel soggetto affetto da patologie. Occorre fare di tutto affinché gli alunni abbiano lo stesso trattamento e la stessa «change» nella vita piena di ostacoli che a volte sono insormontabili. Un ringraziamento va all’associazione Assodolab che ha affrontato questi discorsi attraverso corsi di formazione e aggiornamento on-line e in presenza sia sui DSA che sui BES attraverso momenti di formazione in videoconferenza e a voi che seguite con attenzione questi bambini. Prof. Agostino Del Buono Presidente Nazionale Assodolab
DATA: 10/02/2011 - Autore Prof. Agostino Del Buono - Post 1501
COMMENTI - PAGINA 65
DATA 29/06/2018 14:43:31 - AUTORE GabryD423A
Avendo ascoltato con attenzione i vari video un aspetto che mi ha particolarmente colpito e su cui mi sono fermata a riflettere riguarda le conseguenze emotive della dislessia. I bambini dislessici si trovano a vivere una sensazione di frustrazione dovuta al fatto che diventano consapevoli della differenza di risultati tra sé e i loro pari nella capacità di lettura. In particolare la frustrazione si presenta di fronte ai vani tentativi dei bambini di soddisfare le aspettative proprie e altrui, che li porta spesso a difficoltà nelle relazioni sociali. Proviamo a riflettere: un bambino in età scolare trascorre buona parte della giornata a scuola e una buona parte del tempo rimanente a casa per svolgere i compiti scolastici. È cioè continuamente messo di fronte ai suoi fallimenti e, nel peggiore dei casi, ai rimproveri. Immaginiamo il suo disagio se il disturbo non è adeguatamente riconosciuto e compensato!
DATA 30/06/2018 02:42:29 - AUTORE floA176U
Salve, giunti alla conclusione di questo corso di aggiornamento posso affermare di aver arricchito il mio bagaglio culturale e professionale. ho trovato molto interessante il contenuto delle video lezioni che mi serviranno sicuramente nel mio operato a scuola, considerato che oggi nelle classi sono presenti tanti bambini con disturbi specifici di apprendimento. Sono soddisfatta di aver partecipato a questo corso basic DSA e spero di poter partecipare il prossimo anno a quello avanzato.
DATA 30/06/2018 04:09:17 - AUTORE GabryD423A
Voglio congratularmi con l’ASSODOLAB per questo corso Basic on-line. È uno dei pochi esistenti in Italia che è possibile seguire dalla propria abitazione nei ritagli di tempo o nelle ore a disposizione. Le video lezioni, semplici e discorsive portano ad un elevato grado di attenzione e alla facile memorizzazione dei concetti e sono state un valido strumento per approfondire le mie conoscenze sui DSA. Ritengo che è bene tenersi aggiornati o quanto meno essere informati anche su questo particolare settore e soprattutto sapere come intervenire. Mi auguro, infatti, di poter partecipare il prossimo anno scolastico anche ai corsi on-line Intermediate e Advanced sui DSA in modo da poter approfondire gli argomenti.
DATA 30/06/2018 13:45:49 - AUTORE Vincenzo
Buongiorno. Volevo congratularmi con Assodolab, per il corso online che ho trovato molto proficuo. Inoltre ho trovato molto interessante il materiale cartaceo e video che è stato utilizzato ai fini del corso BASIC di formazione sui BES. Spero di potere partecipare ad altri. Volevo lasciarvi la seguente riflessione: l’importanza della stesura del pdp in modo collegiale. Viene veramente redatto dal team docenti? Mi auguro che sia così.
DATA 30/06/2018 13:46:38 - AUTORE Vincenzo
Buongiorno. Volevo congratularmi con Assodolab, per il corso online che ho trovato molto proficuo. Inoltre ho trovato molto interessante il materiale cartaceo e video che è stato utilizzato ai fini del corso BASIC di formazione sui BES. Spero di potere partecipare ad altri. Volevo lasciarvi la seguente riflessione: l’importanza della stesura del pdp in modo collegiale. Viene veramente redatto dal team docenti? Mi auguro che sia così.
DATA 30/06/2018 14:54:19 - AUTORE Enzo
Buongiorno, anche io volevo complimentarmi con Assodolab, Un importante aspetto della normativa di riferimento sui BES è che non sarà più il singolo docente a farsi carico degli studenti con difficoltà ma sono chiamati a condividere le responsabilità l’intero Consiglio di classe, la famiglia e l’Istituzione scolastica . Sarà compito del Consiglio di classe predisporre un Piano didattico personalizzato, con il consenso e la collaborazione della famiglia. Naturalmente, una didattica individualizzata e personalizzata non può prescindere dai livelli di partenza e dai bisogni dello studente ,nel definire gli obiettivi di apprendimento che saranno calibrati sulle reali potenzialità del ragazzo.
DATA 30/06/2018 15:01:14 - AUTORE Vincenzo
Ancora un'altra riflessione. Mi sembra utile predisporre delle griglie di osservazione approvate dai consigli di Classe, da compilare periodicamente mediante le quali gli insegnanti possono monitorare l’andamento dell’iter formativo dell’utenza in tutta la sua interezza.
DATA 30/06/2018 15:06:35 - AUTORE Enzo
Il PDP è uno strumento molto utile se condiviso da tutti i docenti del Consiglio di Classe, dalla famiglia e dagli operatori socio-sanitari, altrimenti si risolve in un puro strumento burocratico di elencazione di strumenti compensativi e di misure dispensative. Purtroppo a mio avviso emerge un quadro non positivo dei rapporti con i soggetti esterni alla scuola in funzione del supporto che offrono o possono offrire. Le scuole si trovano spesso in una condizione di relativa solitudine a far fronte ad un insieme crescente di problematiche e di funzioni delegate, talora impropriamente. Solo attraverso una stretta collaborazione tra le agenzie educative, a mio parere, sarà possibile far emergere al meglio le potenzialità di tutti gli alunni con bisogni educativi speciali.
DATA 30/06/2018 16:18:36 - AUTORE Marianna_L117I
La mia esperienza nei percorsi di istruzione per gli adulti di un Istituto professionale ho vissuto la problematica, sempre più forte dei BES linguistici e/o culturali. I citati corsi sono frequentati sia da allievi madrelingua italiana sia non madrelingua. I corsisti sono molto variegati per età, esperienze di vita e formazione. Ho vissuto da vicino quanto sia importante individuare i bisogni educativi speciali soprattutto in questi corsi ove il conseguito del diploma ha finalità lavorative concrete. Gli studenti, gli adulti, anche se con difficoltà linguistiche evidenti (spesso abbiamo adulti che presentano un'integrazione frammentaria o comunque ancora in corso) hanno una spinta motivazionale che traina la classe e spinge gli studenti madrelingua al supporto. Dal nostro punto di vista, quali docenti e formatori, accompagnarli fino alla maturità e permettere loro di affrontare prove scritte e colloqui in un'altra lingua risulterebbe estremamente difficile senza gli strumenti a disposizione.
DATA 30/06/2018 16:28:00 - AUTORE Marianna_L117I
Al precedente aggiungo una riflessione in merito al Piano didattico Personalizzato sempre nei corsi per adulti. Vista l'evidente differenza con un percorso di scuola secondaria superiore "classico" non ho trovato molti riferimenti normativo sull'argomento. Il docente come deve comportarsi quando l'allievo è lo stesso referente con cui dovrebbe condividere questa documentazione? L'approccio previsto per i ragazzi sarà efficace anche con gli adulti? Ho vissuto situazioni di rifiuto davanti dal consiglio da parte del team docenti di frequentare corsi di lingua italiana presso i CPIA da parte di studenti adulti con evidenti svantaggi linguistici.
DATA 30/06/2018 17:04:30 - AUTORE grazia27
A conclusione del corso, sono soddisfatta del corso base DSA, è ben strutturato e anche le video-lezione, sono state chiare e ricche di contenuti. Mi sento più aggiornata per un nuovo inizio anno scolastico e per affrontare difficoltà con i miei alunni e dare suggerimenti ai loro genitori.
DATA 30/06/2018 18:16:11 - AUTORE Angelo_E337I
La professione dell’insegnante diventa sempre più complessa e richiede certamente tanta in-traprendenza, creatività e fantasia, ma soprattutto flessibilità e tanta formazione. Tutte queste carat-teristiche sono indispensabili per permettere al docente di accompagnare gli alunni con DSA lungo un percorso che li porti all’autonomia, che può essere intesa come “indipendenza e libertà di agire e di pensare”. Spesso i ragazzi con DSA, sopraffatti dalla fatica nell’affrontare gli impegni scolastici, perdono il diritto di imparare in autonomia: questo problema va affrontato con impegno e serietà, perché spesso è causa di disistima e finisce per compromettere il successo formativo. Il primo stru-mento compensativo è “imparare ad imparare”, acquisire cioè un adeguato metodo di studio e la capacità di organizzarsi per portare a termine i propri compiti. Ogni alunno con DSA ha le proprie ca-ratteristiche ed è impossibile suggerire una metodologia didattica che possa essere efficace in tutti i casi. Occorre una didattica inclusiva, una didattica che coinvolga l’alunno all’interno della classe, rispettando i suoi diversi stili cognitivi e costruendo per lui percorsi di apprendimento personalizzati.
DATA 30/06/2018 18:18:57 - AUTORE Angelo_E337I
Al fine di promuovere il successo formativo degli alunni con DSA, è essenziale realizzare percorsi metacognitivi in cui gli alunni possano confrontarsi e riflettere sulle proprie difficoltà e sui propri punti di forza, scambiandosi le strategie adottate per svolgere determinati compiti. È fondamentale, inoltre, organizzare lavori di gruppo e forme di tutoraggio per lo svolgimento delle varie attività, programmare momenti collettivi per la costruzione di un metodo di studio efficace e consapevole, costruire gli strumenti compensativi con gli alunni, utilizzare le tecnologie durante le spiegazioni e nei momenti di lavoro individuale e a piccoli gruppi e soprattutto ridurre al minimo i modi tradizionali di “fare scuola”(lezione frontale, completamento di schede che richiedono ripetizione di nozioni o applicazione di regole memorizzate…). La flessibilità didattica va intesa come capacità da parte del docente, sia in fase di progettazione che durante il percorso didattico, di adattare l’insegnamento alle reali possibilità di apprendimento di ogni studente.
DATA 30/06/2018 19:20:01 - AUTORE Fiorella
"I bulli sono ragazzi isolati ed emarginati che, invece di cercare di stringere rapporti normali con i propri compagni di classe, cercano di affermare la propria identità tramite atti di violenza allo stato puro contro coloro che vengono considerati più deboli. Gli atti di violenza legati al bullismo sono i più disparati: dal ricatto morale, alla richiesta di soldi per non essere picchiati, a scherzi talmente violenti e umilianti da creare in chi li riceve ferite profondissime e difficilmente rimarginabili. Ogni studente dovrebbe capire che fare parte di un gruppo è un onore ma anche un onere, che non si deve additare chi è diverso, che non si deve rimanere in silenzio solo perché non succede a noi. A complicare la situazione subentra un altro tipo di violenza, se vogliamo ancora più meschina e riprovevole, il cyberbullismo."
DATA 30/06/2018 19:26:03 - AUTORE Fiorella
Il genitore non riesce a capire gli atteggiamenti del bambino bullo, in quanto non vive con il bambino perche preso dalla frenesia quotidiana, di conseguenza avviene una disgregazione di tutti gli ordini familiari e il bullo cerca di adattarsi all'ambiente e a relazionarsi con esso, non basandosi su regole dettate da una giusta guida ma i suoi atteggiamenti sono dettati dalla sua impulsività di prevalere ad ogni costo con l'intento di farsi notare perche la famiglia è assente e non gli da il giusto sostegno.
DATA 30/06/2018 23:01:06 - AUTORE Marilù
Sono un'insegnante di sostegno,e da quattro anni alunna affetto da diabete.Nella mia classe vi sono diversi BES e dalla mia esperienza posso che dobbiamo aiutare i nostri allievi nei percorsi scolastici utilizzando misure compensative e dispensative previste dal MIUR, facendo in modo pero' che tali misure venissero usate anche dagli alunni della classe,. Considero importante l'integrazione degli allievi con il gruppo classe incitandoli a produrre materiali insieme. Insieme a loro ho costruito. mappe concettuali,schemi,Da questa esperienza,ho constatato che i lBES non rappresentavano un problema ma una risorsa per il resto della classe.
DATA 30/06/2018 23:10:01 - AUTORE Marilù
Nella mia classe ho adottato alcune regole con i ragazzi BES Per evitare che si scoraggiassero ho cercato di innalzare la loro autostima dando loro un punteggio leggermente maggiore, Per rafforzare la memoria dei successi ho creato un “calendario dei successi”,sul quale annotarne uno ogni settimana perché sia immediatamente visibile. Li ho criticati al bisogno senza aggredirli immediatamente. Li ho sostenuti sempre facendo loro capire che nella vita un fallimento può sempre capitare, ma che alla lunga gli sforzi vengono comunque ricompensati.La buona riuscita a scuola non sempre va di pari passo con le capacità di ciascuno: Einstein (giudicato uno studente mediocre dai suoi professori) ne è l’esempio. Quindi, per prepararli alla vita, facendo loro coltivare talenti e passioni.
DATA 01/07/2018 17:52:02 - AUTORE PASQUALINAG511T
Oggi, grazie anche ai corsi di formazione come questo appena concluso, che ritengo essere un valido strumento per ampliare la nostra formazione, penso sia chiaro a tutti cosa siano i DSA, tali disturbi possono riguardare un ambito specifico, anche se è frequente incontrare l’associazione di più deficit. La mia esperienza professionale mi porta a sostenere che sicuramente importanti sono gli aspetti cognitivi e neuropsicologici che causano queste difficoltà, ma l’aspetto emotivo ed affettivo non è da meno, anzi è da attenzionare particolarmente e da non sottovalutare. Rispetto ai loro coetanei, questi bambini, hanno più ansie più frustrazioni e minore autostima, e spesso tendono ad abbandonare il compito alle prime difficoltà. La mancanza di fiducia nelle proprie possibilità, può portare a una forte demotivazione verso l’apprendimento e ad atteggiamenti che spesso purtroppo sono di disturbo alla classe. Quindi al fine di evitare ciò, compito dell’insegnante sarà quello di far sperimentare loro successi, fondamentale sarà il coinvolgimento dell’intera classe, per poter lavorare con e soprattutto come gli altri compagni, la piena inclusione di questi alunni è un obiettivo che la scuola deve perseguire attraverso una progettualità articolata, gli alunni in difficoltà devono essere motivati, devono capire quanto importante sia l’utilizzo di strategie e di strumenti, e aiutati a riconoscere e a valorizzare il risultato ottenuto.
DATA 03/07/2018 16:39:18 - AUTORE ROSALBA_B532Q
Una diagnosi precoce non può che essere la soluzione migliore per i bambini con difficoltà di apprendimento proprio per evitare la crescita di sensi di ansia e frustrazione, di insuccesso e scarsa autostima che vanno a ricadere anche sulle dinamiche di socializzazione all’interno della classe. Tali vissuti di frustrazione possono far scaturire un grande disagio emotivo, chiusura, timidezza, talvolta depressione, un isolamento cognitivo che non garantisce il successo nell’apprendimento e nella vita in generale. Una volta ottenuta la certificazione la scuola si attiva alla creazione di un percorso personalizzato (Piano Didattico Personalizzato), i genitori vengono coinvolti nella stesura che può prevedere strumenti compensativi (permettono di compensare la debolezza funzionale derivante dal disturbo facilitando l’esecuzione dei compiti: libri digitali o audiolibri, tabelle, formulari, sintesi, mappe, dotazione di libri di testo per dsa, utilizzo di mezzi quali pc, calcolatrice…) e misure dispensative (riguardano la dispensa da alcune prestazioni: esonero dalla lettura ad alta voce, dal prendere appunti, da un eccessivo carico di compiti…). L'evoluzione dei diversi tipi di prognosi può essere differente ai diversi livelli considerati ed influenzata da fattori diversi quali : la gravità iniziale del DSA, la tempestività e adeguatezza degli interventi, l’associazione di difficoltà nelle tre aree (lettura, scrittura, calcolo), la presenza di comorbilità psichiatrica , il tipo di compliance ambientale.
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DATA 29/06/2018 10:23:01 - AUTORE manu
Buongiorno colleghi, vorrei condividere con voi una riflessione in merito alla formazione del personale docente della scuola.Leggendo il FORUM, la maggior parte dei colleghi intervenuti è docente di sostegno. Ritengo che la formazione su tematiche quali DSA, BES, Cyberbullismo siano prerogative non solo dei docenti di sostegno ma ti tutto il corpo docente. Ci dovrebbe essere una nuova visione della formazione di tutti gli insegnanti " sensibili ad altri bisogni" con l'obiettivo di rispondere in maniera più concreta e appropriata ai bisogni speciali di tutti gli alunni.