Ente accreditato e qualificato che offre formazione - D.M. 177/2000 e Direttiva n. 90 del 01/12/2003.

DATA: giovedì 21 novembre 2024

Preparati alla prova preselettiva Concorso Docenti su TastoEffeUno.it

Su TastoEffeUno.it sono disponibili i quiz ministeriali, in formato interattivo, per una preparazione seria e mirata al superamento della prova preselettiva Concorso Docenti. Poiché il tempo a disposizione per la preparazione è limitato, i quesiti sono stati organizzati per ognuno dei 70 MODULI e per AREE: a differenza dell'allenatore del MIUR, è possibile quindi esercitarsi solo su alcune AREE escludendo quelle in cui si ha una adeguata preparazione. VAI AL SITO

Un aiuto concreto agli alunni con DSA, BES ecc.. da parte degli insegnanti di sostegno e curriculari.

In questi venti anni ed oltre di insegnamento, penso di aver visto un po’ tutto quello che succede negli Istituti di Scuola Superiore italiana. Dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest, anche se gli edifici scolastici cambiano dal più moderno a quello più obsoleto, il materialo umano è sempre lo stesso. Gli alunni in difficoltà vanno motivati o rimotivati, gli insuccessi scolastici vanno portarli a dei buoni risultati, la perdita di autostima ed atteggiamenti rinunciatari nei confronti della Scuola devono essere un punto prioritario di ogni docente, sia esso specializzato sul sostegno, sia esso curriculare. Ognuno deve dare il meglio di se stesso, partendo dalla propria esperienza professionale. Gli alunni ed in special modo, gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento, gli alunni che necessitano di BES – Bisogni Educativi Speciali o con altre patologie, andranno trattati “con guanti bianchi” perché il loro avvenire è alquanto incerto ed insicuro. Il buon educatore dovrà alleviare il disagio, le difficoltà, i disturbi ed ottimizzare i bisogni che portano ad un rallentamento del programma nel soggetto affetto da patologie. Occorre fare di tutto affinché gli alunni abbiano lo stesso trattamento e la stessa «change» nella vita piena di ostacoli che a volte sono insormontabili. Un ringraziamento va all’associazione Assodolab che ha affrontato questi discorsi attraverso corsi di formazione e aggiornamento on-line e in presenza sia sui DSA che sui BES attraverso momenti di formazione in videoconferenza e a voi che seguite con attenzione questi bambini. Prof. Agostino Del Buono Presidente Nazionale Assodolab

DATA: 10/02/2011 - Autore Prof. Agostino Del Buono - Post 1501

COMMENTI - PAGINA 42

DATA 06/07/2015 10.16.18 - AUTORE valeria

Sono una docente di sostegno laureata in in Lingue e Letterature moderne, è la mia seconda esperienza nell'ambito del sostegno nella scuola secondaria di primo grado; devo comunque sottolineare l'efficacia e la sintesi della presentazione dei contenuti ritenuti principali alla tematica BES, in particolare il ruolo che svolge il team docenti nell'individuazione di alunni BES attraverso poi la successiva stesura del PDP ma anche le relative modalità secondo cui individuare un alunno BES da un alunno DSA , adottando appropriati test di valutazione psico-pedagogici, intellettivi ( ad esempio quelli relativi al QI) e un'ultima analisi cercando di capire e valutare l'ambito socio-economico di quella data realtà territoriale in cui si viene a trovare l'alunno potenzialmente BES.Personalmente durante questo anno scolastico appena trascorso , sono emerse nell'istituto dove prestavo servizio realtà disparate che ci hanno indotto a ricorrere ad esempio per un alunno di origini straniere , ad adottare il PDP , essendo inserito nella classe terza media, c'erano diverse difficoltà che l'alunno avrebbe dovuto superare nel migliore dei modi , uno fra i tanti era appunto l'ostacolo dell'esame di stato che tutto sommato grazie ai dovuti strumenti compensativi e dispensativi di cui lo abbiamo dotato è riuscito a superare l'esame con un discreto successo scolastico, pur rimanendo ancora presenti criticità personali, di integrazione sociale, intellettivi ed economici

DATA 07/07/2015 18.08.16 - AUTORE valeria

LO STRUMENTO COMPENSATIVO PER I BES: IL COMPUTER Nell’era dei bambini nativi digitali non si può escludere l’informatica dal bagaglio culturale e strumentale dei ragazzi. Le sue potenzialità per lo studio sono enormi: essa consente, ad esempio, di trasformare tutto il materiale cartaceo in materiale orale ed è per questo il mezzo migliore per veicolare l’autonomia, superando di fatto il problema specifico nella letto-scrittura. La scelta dello strumento compensativo informatico, tuttavia, non può essere automatica, ma deve risultare da una riflessione che tenga conto di diversi aspetti: età, difficoltà da supportare, grado di autonomia nell’uso del pc. Inoltre, nell’uso di supporti ad alta tecnologia bisogna sempre prevedere una fase di addestramento, scegliere ad hoc le strategie di studio adeguate, ed infine non sottovalutare gli aspetti emotivo-motivazionali. Infatti, affinché il ragazzo utilizzi il pc come strumento privilegiato di studio, è utile preparare il contesto prendendo in considerazione tutti gli aspetti coinvolti, sia quelli inerenti le caratteristiche degli strumenti, sia quelle inerenti la preparazione e la personalità dell’utente. In questo modo, il bambino sarà in grado di lavorare senza l’assistenza assidua di un adulto. Il fine ultimo di questi ed altri dispositivi compensativi è l’autonomia: per un ragazzo dislessico o con bisogni educativi specifici in età scolare parlare di autonomia significa trovare strategie che gli consentano di provvedere autonomamente ai bisogni formativi, ed in definitiva, raggiungere livelli ottimali di apprendimento ed efficacia. Libri digitali, sintesi vocale, software per mappe concettuali , sono riconosciuti come gli strumenti più utili per favorire l’autonomia nello studio, e svolgono un’azione non solo di compensazione, ma di vera e propria riabilitazione delle capacità deficitarie.

DATA 07/07/2015 19.31.28 - AUTORE valeriaf

Quest’anno scolastico, in qualità di docente di sostegno ho seguito un ragazzo affetto da dislessia , disgrafia, disortografia e con la sindrome iniziale dell’autismo, . Dall’esperienza vissuta in classe ho potuto innanzitutto capire che le disabilità non possono e non devono essere trattate tutte allo stesso modo e in particolare con la sindrome dello spettro autistico aggiunto a dislessia latente , non ho trovato a volte utile lo stare in classe , il lavoro di apprendimento cooperativo , dove si evidenziavano nell’alunno situazioni di disagio, quindi occorrerebbe pianificare delle ore di lezione individuali con l’alunno che gli consentano un più facile percorso di apprendimento e un maggiore apprezzamento delle singole discipline , integrando poi a questo percorso individuale delle ore di attività di laboratorio o di gruppo sia che esse siano scolastiche o extrascolastiche.

DATA 08/07/2015 11.16.48 - AUTORE valeriaf

Il rapporto tra genitori e il ragazzo dislessico è molto stretto. I genitori, infatti, cominciano ad osservare il comportamento del proprio figlio sin dai primi anni di vita, in quanto, già prima della diagnosi, individuano in lui atteggiamenti diversi dai coetanei. In seguito, durante la sua crescita, ne notano i continui cambiamenti sia in ambito scolastico (miglioramenti per acquisite strategie, peggioramenti per stanchezza o demotivazione), sia nello stato d’animo (momenti di ansia e di frustrazione, momenti di depressione). I genitori sono quindi un indispensabile supporto per il ragazzo non solo al momento della comunicazione della diagnosi, ma anche durante tutto il suo iter scolastico. Dal momento della diagnosi in poi è necessario che i genitori seguano corsi di formazione sia specificatamente rivolti a loro, per imparare a gestire e supportare psicologicamente il figlio, sia rivolti agli insegnanti, per apprendere quali possono essere le necessità del figlio in ambito scolastico e poterli aiutare operativamente nei compiti a casa. È per questo motivo che l’Associazione Italiana Dislessia (AID) organizza corsi “integrati” per insegnanti e genitori insieme. I genitori si assumono un impegno quotidiano molto gravoso. Infatti dal momento in cui il bambino inizia la prima elementare o, al più tardi, subito dopo la diagnosi, devono seguirlo durante l’esecuzione dei compiti a casa per tutto il periodo dei suoi studi. Ma il loro impegno, sia emotivo che di tempo, è rivolto anche a gratificare il proprio figlio e ad incoraggiarlo sia nelle attività scolastiche che in quelle ludico-ricreative-sportive che, come sappiamo dalle indicazioni di psicologi e neuropsichiatri infantili, sono assolutamente indispensabili per una crescita equilibrata della sua autostima. Non mancano poi i momenti in cui il ragazzo deve essere sorretto nei non rari momenti di frustrazione e di scoraggiamento, soprattutto quando sfortunatamente non si incontra nella scuola un ambiente accogliente e favorevole.Infatti se proviamo ad analizzare la diversità di comportamento tra un dislessico e un ragazzo che non ha voglia di studiare capiamo che, uno studente che non studia per mancanza di voglia in genere si aspetta i risultati negativi, considera la scuola come “sala d’attesa” prima della libertà dallo studio e quindi è felice di abbandonare la scuola appena può. Un ragazzo dislessico che studia ma magari viene verificato con metodi a lui non adeguati, cioè che non gli consentono di esprimere appieno la sua preparazione, paradossalmente fallisce le verifiche pur essendo ben preparato e pertanto non si capacita del fallimento per lui del tutto inatteso e ingiustificato. La conseguenza diretta è una forte caduta dell’autostima, un disagio psicologico conseguente al fatto che vive l’insuccesso e l’eventuale abbandono scolastico come un fallimento personale, facendosi anche carico del senso di frustrazione e di impotenza che avverte nei genitori. Molto spesso si colpevolizza per il resto della vita.

DATA 11/07/2015 21.20.28 - AUTORE Chiara_B639Y

Salve a tutti, sono una logopedista che ama profondamente il proprio lavoro e che, oggi, si ritrova ad avere a che fare sempre più spesso con bambini con diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento. Il lavoro riabilitativo con questi bambini è molto impegnativo ma, spesso, da solo non è sufficiente a garantire loro un adeguato percorso scolastico. Laddove la riabilitazione è costretta a fermarsi, entrano in gioco gli insegnanti curricolari che devono sostenere in modo “speciale” questi bambini che, altrimenti, vivrebbero sulla propria pelle l’immeritata esperienza dell’insuccesso scolastico. Gli insegnanti devono imparare, infatti, che uguaglianza non significa trattare tutti allo stesso modo; uguaglianza vuol dire fornire ad ognuno lo strumento a lui più consono per far sì che tutti raggiungano lo stesso obiettivo, ossia avere l’opportunità di scegliere la strada da intraprendere nel corso della propria vita. È solo così che portiamo i bambini ad avere libertà di scegliere circa il loro futuro, aiutandoli a scoprire le proprie qualità che, a volte, da soli non riescono ad esprimere. Tutti insieme, terapisti della riabilitazione, insegnanti, psicologi, educatori,.. un’équipe specializzata nell’accompagnare i bambini con difficoltà scolastiche ad essere padroni del proprio futuro.

DATA 19/07/2015 11.06.16 - AUTORE RobertaH727G

Buongiorno e buona domenica a tutti. Come primo intervento vorrei ringraziarvi infinitamente per l'opportunità di seguire un corso online. Sono una psicologa della provincia di Cuneo, durante l'anno di tirocinio obbligatorio per sostenere l'Esame di Stato ho visto quotidianamente casi di Dsa in quanto affiancavo una psicologa della Neuropsichiatria Infantile della mia città. Ora per ulteriori motivi professionali mi troverò ad affrontare queste realtà a tu per tu con l'individuo e l'aver trovato un corso così di supporto mi ha rincuorato, non si finisce mai di imparare soprattutto quando si hanno di fronte realtà diverse, ma accomunate da una o più difficoltà di apprendimento. Il disagio che incontro anche a livello familiare di fronte a queste problematiche è tangibile, spero davvero un giorno si possa arrivare ad una piena consapevolezza di ciò che si può e deve fare, a livello multiprofessionale e multiconcettuale.

DATA 20/07/2015 23.29.13 - AUTORE Prof. Ugo Avalle

Un cordiale saluto a tutti coloro che seguono i corsi on-line sui DSA e sui BES. I contenuti che vengono proposti sono aggiornati,ma se qualcuno di voi desidera chiarimenti/approfondimenti/suggerimenti,mi contatti pure tramite questo ricco forum ed io risponderò ai quesiti . Cordiali saluti Avalle Ugo

DATA 26/07/2015 15:52:40 - AUTORE Chiara_B639Y

Buongiorno a tutti, sono una logopedista che ha terminato il corso on line intermedio “DSA – Disagio, Difficoltà, Disturbi Specifici dell’Apprendimento”. Volevo innanzitutto ringraziare l’Assodolab per proporre un corso on-line così ben articolato sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento rivolto in primo luogo agli insegnanti, ma che può essere seguito da tutti coloro che desiderano formarsi sui DSA. Nella pratica del mio lavoro sempre più spesso mi ritrovo a dover rispondere alle richieste di delucidazioni da parte di insegnanti circa il comportamento e le strategie da tenere con i bambini con DSA. Grazie a questo corso mi sento di poter dare loro delle indicazioni molto precise e concrete, piccoli accorgimenti da mettere in atto ma utili a favorire un percorso scolastico sereno per ogni bambino. L’ideale sarebbe che tutti i docenti debbano obbligatoriamente seguire uno di questi corsi per essere degli educatori formati e consapevoli sia delle difficoltà sia delle potenzialità di tutti i bambini che si trovano seduti nei piccoli banchi di fronte a loro. Soddisfatta di questa opportunità formativa, la consiglio a tutti coloro che sentono il bisogno di supportare in modo personalizzato l’apprendimento di ogni bambino.

DATA 28/07/2015 16:30:18 - AUTORE RobertaH727G

Purtroppo sono giunta al termine di questa importante esperienza di crescita. Il corso è stato molto scorrevole e soprattutto utile per chi come me vuole addentrarsi sempre di più nell'argomento per motivi professionali. Mi trovo, a volte, a dover far fronte alle richieste sempre più incombenti di genitori spaesati e molto spesso soli che devono convivere con le difficoltà quotidiane dei propri figli. Dopo aver seguito questo corso base mi sento in grado di poter rispondere in modo più preciso alle loro domande. L'apprendimento di un bambino è cosa seria e spesso si è inghiottiti dal vivere quotidiano caotico e troppo impegnativo, anche il non sapere dove rivolgersi o non ricevere risposta spaventa. L'importanza di corsi come questi che permettono anche a chi è lontano di aggiornarsi sempre di più è talmente tanta che dovrebbero essere di prassi in una scuola che funziona e soprattutto a misura di bambino. Avendo lavorato nell'ambito scolastico la carenza di informazioni, spesso di stimoli, obiettivi e mentalità fa sì che il "grande" non sia come ci si aspetti e che le difficoltà finiscano per rotolare giù dal pendio come una palla di neve, ingrandendosi sempre di più. Ringrazio ancora infinitamente il docente e tutto lo staff per la disponibilità!

DATA 28/07/2015 23:39:32 - AUTORE Prof. Ugo Avalle

Gentili Insegnanti, torno a ringraziarvi per i giudizi lusinghieri espressi nei confronti dei corsi che ho prodotto con la fondamentale collaborazione di ASSODOLAB. Vi propongo per il prossimo anno scolastico di prendere accordi, per mezzo di questo FORUM, tra chi desidera aiuti, consigli, approfondimenti, aggiornamenti sui temi BES e DSA e di inviare ad ASSODOLAB una richiesta di un incontro in video-conferenza: un WEBINAR sui DSA e sui BES. Sulla base di un'esperienza simile effettuata con ASSODOLAB lo scorso anno scolastico, ritengo molto utile questo tipo di intervento. Chiedete al Presidente Del Buono, in base al numero degli aderenti, qual è il costo per ogni partecipante ecc… Se la proposta viene accolta, inviate prima a me i vostri quesiti ai quali risponderò in diretta durante l'incontro. Cordiali saluti.

DATA 29/07/2015 13:25:49 - AUTORE danila

Sono un'insegnante curricolare di scienze umane ed ho spesso a che fare con le difficoltà degli alunni con B.E.S. Il corso, attraverso l'ascolto delle lezioni, mi ha rassicurata circa la correttezza di alcuni aspetti metodologici adottati, poiché ho trovato un riscontro nelle parole del prof. Avalle. Anche se l'esperienza e l'intuito guidano il lavoro dell'insegnante, ritengo che il confronto costituisca un momento insostituibile di verifica del proprio agire pedagogico, specie in situazioni variegate quali sono quelle in cui entriamo in relazione con i nostri alunni ed i loro bisogni: primo fra tutti, il bisogno di essere accolto e rassicurato da chi può aiutarci a superare le nostre difficoltà. Danila 28 luglio 2015 Ascoltando le videolezioni e leggendo il contributo dei partecipanti al forum si compone un quadro estremamente variegato dei vissuti e dei bisogni degli insegnanti di ogni ordine e grado che operano nella scuola con abnegazione e desiderio di essere, per i propri alunni, ausiliari nel condurre i giovani“dal disagio all'agio” (cito il prof. Avalle), facendosi essi stessi originali e significativi strumenti operativi ad uso dei bambini/giovani. Oggi la legge ha ampliato i suoi orizzonti raccogliendo queste problematiche ed individuando delle risposte istituzionali atte a soddisfare i singoli bisogni ma, come molti di noi, anch' io ho imparato questo quando, un giorno lontano, all'inizio del mio percorso di formazione, ho incontrato docenti che mi hanno insegnato che c'è del buono in ogni prodotto, se genuino e originale, che l'insegnante ricopre una funzione strumentale di stimolo, specie dove c'è difficoltà nel discente. Ritrovo questo spirito nel forum, in cui si rispecchia il desiderio degli insegnanti di cogliere occasioni per supportare efficacemente allievi con difficoltà di vario genere. Ringrazio, per questa occasione di confronto, l'Assodolab che consente l'aggiornamento anche in momenti dell'anno in cui si è più sereni e tranquilli ed opera con efficacia e professionalità. Danila 29 luglio 2015

DATA 30/07/2015 00:32:32 - AUTORE danila

Gli stimoli alla riflessione offerti dalle video-lezioni sono tanti. Ogni lezione induce a considerazioni sulle situazioni vissute in classe, sulla conoscenza di fatti appartenenti all'esperienza degli alunni: in particolare penso alla relazione tra l'individuo e i suoi ecosistemi (cito il prof. Avalle), alle risposte che spesso gli ambienti di appartenenza non possono offrire a bambini ed adolescenti, deprivandoli così di conoscenze significative e modelli rassicuranti. In questi contesti talvolta nasce il rifiuto del riconoscimento di difficoltà effettive dì apprendimento presenti nei giovani. In questi casi la scuola può fare molto, sia nel costruire relazioni significative in cui adulti si occupano seriamente dei problemi del bambino o dell'adolescente mettendo in campo tutte le risorse professionali presenti, sia nel favorire nelle famiglie o nel genitore unico, la presa di coscienza delle difficoltà del figlio, spesso attribuite a caratteristiche caratteriali o comportamentali. Da ciò nasce spesso l'accettazione della situazione e il ricorso al P.D.P non rappresenta più uno strumento di discriminazione ma una risorsa per rafforzare le capacità presenti senza disperdere energie ed incrementare l'autostima del discente. Nella prospettiva dell'inclusività, gli strumenti compensativi e dispensativi rappresentano un ausilio che contrasta la dispersione scolastica ed asseconda i ritmi individuali di apprendimento e di maturazione.

DATA 30/07/2015 13:05:22 - AUTORE Prof. Ugo Avalle

I contenuti dei vari post mi suggeriscono numerose osservazioni e considerazioni. Per tutti gli alunni ,in particolare quelli con BES e con DSA ,occorre essere disposti all'ascolto ed al dialogo.Occorre costruire relazioni significative ( questa volta sono io che cito la collega a firma Danila)ed emozionalmente ricche( cfr. il mio intervento su "Loescher specialmente") se si vuole che quanto progettato nel PDP sortisca gli effetti desiderati.Una didattica solamente " ragionieristica" non serve ,soprattutto a quegli alunni che richiedono un " di più" di attenzione.

DATA 01/08/2015 11:13:54 - AUTORE fra1987

Salve a tutti, sono una psicologa ho deciso di frequentare questo corso per avere una conoscenza più approfondita sui Dsa. Mi capita spesso di avere a che fare con bambini con DSA pur non essendo questa una patologia se non individuata precocemente può portare il bambino ad un susseguirsi di insuccessi non solo scolastici che possono portare il bambino a sviluppare una bassa autostima in se stessi e nei peggiori dei casi a sviluppare dei veri e propri problemi psicologici come Disturbi del Comportamento, Difficoltà emotive, Depressione. Per tale ragione credo che sia molto importante intervenire in maniera tempestiva per diagnosticare tali difficoltà.

DATA 07/08/2015 12:33:16 - AUTORE fra1987

Buongiorno a tutti, sono una psicologa che ha terminato il corso on line intermediate “DSA-Disturbi Specifici dell’Apprendimento”. Ringrazio l’Assodolab per aver proposto un corso on-line così ben articolato sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Essendo giornalmente a contatto con questa realtà vorrei sottolineare come sia importante intervenire precocemente su tali difficoltà avviando un confronto tra genitori ed insegnanti, per vagliare l’opportunità di un primo consulto con un esperto di Disturbi dell’apprendimento o del comportamento, in modo che si possa avviare una prima valutazione. L’esperto può essere lo psicologo o il neuropsicologo, da consultare presso le ASL, le UONPIA o privatamente. È molto importante leggere i comportamenti e gli atteggiamenti dei bambini. Questi bambini a volte sembrano svogliati e disfattisti, ma spesso si tratta di un atteggiamento dovuto al senso di inadeguatezza di fronte alla richiesta scolastica ed al confronto con i compagni. Questi atteggiamenti, uniti ad un oggettivo riscontro di difficoltà scolastiche che non migliorano nonostante gli sforzi del bambino e gli accorgimenti didattici dell’insegnante, possono essere considerati ulteriori spie per un DSA. Per far ciò però è importante che tutti gli insegnanti siano formati e abbiano acquisito una consapevolezza sia delle difficoltà sia delle potenzialità di tutti i bambini che si trovano seduti nei piccoli banchi di fronte a loro. A tal proposito consiglierei a tutti coloro che hanno a che fare con tali difficoltà di frequentare corsi come questo per una personale opportunità formativa di crescita.

DATA 26/10/2015 00:47:40 - AUTORE Silvia_5I690O

Buonasera,da qualche giorno ho terminato di seguire le videolezioni del corso base Dsa sui disturbie disagi dell'apprendmento. Personalmente lavoro privatamente con ragazzi che per lo più hanno questo tipo di disturbi. Spesso con gli insgenanti di sostegno della scuola notiamo come sia difficile in effetti dedicare a questi ragazzi tutto il tempo necessario affinchè assimilino davvero strumenti e modalità che li possano aiutare concretamente nel sentirsi al pari degli altri alunni. Gli insegnanti di sostegno lamentano una carenza di ore scolasiche a loro disposizione , tale che possa dirsi almeno adeguata all'entità dei problemi che devono affrontare nel cercare di dare il meglio e i migliori strumenti didattici ai ragazzi.Altre volte ci sono ragazzi a cui non è stato certificato alcun disagio grave e che non hanno un piano di studio personalizzato, ma che presentano comunque difficoltà tali da non riuscire a sostenere la mole di lavoro assegnato loro a casa (lo stesso dei loro compagni). E' il caso di un ragazzo discalculico che ho seguito per tutti e tre gli anni della scuola media. Ecco perchè a volte gli insegnanti di sostegno ricorrono a figure come la mia, un tutor, un insegnante di supporto che, da casa, dia loro una mano a snellire i compiti e le ore di studio. Credo che ci dovrebbe essere maggiore attenzione da parte dell'istituzione scolastica e maggior utilizzo di materiale strategico per facilitare lo stare al passo di alcuni alunni,per evitare loro di sviluppare ansia, stress, stanchezza eccessiva e sovraccarico mentale, che non fa altro che aumentare il loro senso di estraniamento rispetto alla classe.Trovo i contenuti del corso molto interessanti e in partcolar modo trovo utile la sezione in cui si consigliano strategie di apprendimento per i vari casi (discalculia, dilessia, etc) Grazie

DATA 28/10/2015 23:58:05 - AUTORE Silvia_5I690O

Relativamente al mio lavoro con una allieva di seconda media, che presenta vari disturbi di apprendimento (da disgrafia a discalculia a disortografia, in parte dovuti ad una situazione famigliare pregressa molto complicata) , posso dire che : l'uso di strumenti visivi e grafici,l'utilizzo di cd audio per "leggere ascoltando " piccoli brani o interi libri,l'utilizzo della tastiera del computer per la produzione scritta di piccole composizioni,l'abbinare disegni e immagini ai testi per arricchirli di significati linguistici e concettuali, sono tutte strategie che stanno dando buoni frutti. In particolare l'utilizzo al computer di caratteri chiari e ben definiti, come Arial o Bianconero,o addirittura di particolari programmi come "leggi per me", in cui la ragazzina è incoraggiata a riascoltare il suono delle parole che scrive ed eventualmente ad autocorreggersi , si rivelano mezzi funzionali all'acquisizione di una familiarità con parole, fonemi e concetti non ancora del tutto chiari. Per la grammatica, in particolare la produzioni di frasi libere partendo dallo studio delle vocali di una parola, utilizzando ad esempio parole che contengano solo la "a" o solo la "e" come in "pelle", e da lì arrivare a una frase compiuta è una strategia valida per colmare alcune lacune che risalgono alla scuola elementare e che permangono da allora. Dopo un primo anno di lavoro con l'insegnante di sostegno e con l'utilizzo di tutti questi suddetti strumenti, nonchè del materiale didattico per fare i calcoli, noto una maggiore fiducia in sè stessa da parte della ragazzina e una crescita personale che va di pari passo con quella delle abilità scolastiche. Ringrazio Assodolab per questo corso, che ormai volge al termine, e tutti voi per la possibilità di arricchire la mia esperienza attraverso la lettura dei vostri commenti nel forum.

DATA 20/12/2015 13:05:32 - AUTORE annamariaE506M

Buongiorno a tutti. Sono una docente con esperienza ventennale complessiva sia come curricolare sia su sostegno nella sola scuola secondaria superiore, in particolare 'scuole di frontiera' per motivi personali di mobilità che mi hanno portata, di conseguenza, ad occupare sempre e solo gli ultimi posti disponibili, nonostante il mio precoce ingresso in ruolo. Un grazie è per me doveroso ai docenti Agostino Del Buono e Ugo Avalle, che nonostante i loro numerosi impegni professionali, come tutti noi d'altra parte, hanno sentito la necessità di fare chiarezza su un tema molto attuale: la disabilità. Infatti, che si tratti di DSA o di BES o di sostegno per obiettivi minimi o di sostegno per differenziata, comunque è prioritaria la conoscenza delle condizioni di apprendimento dell'allievo e delle norme previste in merito dallo Stato Italiano. Spesso, a causa di una diffusa mancanza di aggiornamento valido sull'argomento, lavorare nelle classi di scuole di frontiera è difficile, stressante e inefficiente. Personalmente non ho lasciato passare un solo anno della mia carriera senza frequentare un corso di aggiornamento (per mia scelta sempre a pagamento) e ritengo per me doveroso imparare da coloro che sono in prima fila nella difesa degli allievi più in difficoltà a causa delle loro capacità deficitarie. Spesso la discalculia, la disortografia e la disgrafia sono molto diffuse negli istituti professionali e non vengono mai individuate, nonostante le ripetute segnalazioni da parte dei docenti di sostegno più attenti, soprattutto per mancanza di una figura specifica che abbia in assegnazione e in osservazione effettiva l'intera scolaresca. Purtroppo i corsi BES e DSA (ma anche Sostegno a parere mio) non sono obbligatori e quindi molte patologie in campo scolastico sono del tutto ignorate. Per fortuna, il mondo del lavoro ha un'impronta ben più pratica di quello scolastico attuale e quindi gli allievi potranno compensare le loro mancanze con un impegno futuro laddove le loro capacità limitate non avranno il peso notevole che è evidente in campo scolastico. Noi classe docente non possiamo fare leva neanche sulle famiglie del giorno d'oggi, sempre più distratte rispetto ai bisogni educativi e scolastici dei figli e sempre più attente alle loro necessità tecnologiche nell'uso più effimero che se ne possa fare. Concludo con la seguente considerazione, che credo essere valida non solo per me: è vero che si può entrare nell'ambito scolastico in qualità di docente anche per caso, ma rimanere è una scelta.

DATA 23/12/2015 00:14:40 - AUTORE Prof. Ugo Avalle

Con questo breve intervento intendo ringraziare tutti i colleghi che hanno seguito i corsi sui DSA e sui BES proposti da Assodolab.Mi complimento per i loro interventi sempre puntuali e ricchi di suggerimenti e stimoli. Un cordiale augurio di Buon Natale a tutti

DATA 25/12/2015 19:31:40 - AUTORE annamariaE506M

Questo mio secondo intervento sul forum sarà dedicato ai colleghi che come me sono appassionati all'aggiornamento professionale, cioè a tutti coloro che si dedicano al mantenimento e ampliamento delle proprie competenze professionali, adeguandole alle richieste della società odierna che ci offre allievi sempre più orfani. Personalmente vorrei aver vissuto gli anni in cui le scuole professionali e tecniche potevano usufruire di un predominante numero di ore nelle materie professionalizzanti, dal momento che la riforma della gestione del monte ore nelle scuole ha reso via via sempre più difficile giustificare l'acquisizione di competenze pratiche, che obiettivamente richiedono impegno e costanza in attività di laboratorio, in laboratori che al giorno d'oggi spesso vengono chiusi per mancanza di attrezzatura adeguata e aggiornata, e raramente, ma amaramente, anche per mancanza di personale tecnico previsto per legge. Con coraggio e perseveranza i docenti più attenti alle tematiche moderne continuano nei loro intenti e spesso si ritrovano a lavorare al posto di alcuni colleghi impegnati ad aggiornarsi solo sulla possibilità di gestire nuovi corsi aggiuntivi che incredibilmente sono pagati senza garanzia di successo formativo, ma si sostituiscono alla certificazione dello stesso in un inarrestabile esaurimento delle risorse economiche messe a disposizione dal Fondo Europeo per la cultura. Mi chiedo se anche in altri Stati accade lo stesso. Persino l'iscrizione ad un corso di aggiornamento, per la prima volta per me pagato dallo Stato, non può essere fatto a cuor leggero. Fortunatamente, avendo una formazione tecnico scientifica ho potuto valutare in rete tale scelta e avendo concluso lo studio delle video lezioni del Prof. Ugo Avalle, i cui appunti mi saranno utili nel corso dei prossimi interventi didattici che intendo fare sul territorio in cui opero, posso ritenermi soddisfatta della mia scelta.

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