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DATA: sabato 18 maggio 2024

Preparati alla prova preselettiva Concorso Docenti su TastoEffeUno.it

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Un aiuto concreto agli alunni con DSA, BES ecc.. da parte degli insegnanti di sostegno e curriculari.

In questi venti anni ed oltre di insegnamento, penso di aver visto un po’ tutto quello che succede negli Istituti di Scuola Superiore italiana. Dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest, anche se gli edifici scolastici cambiano dal più moderno a quello più obsoleto, il materialo umano è sempre lo stesso. Gli alunni in difficoltà vanno motivati o rimotivati, gli insuccessi scolastici vanno portarli a dei buoni risultati, la perdita di autostima ed atteggiamenti rinunciatari nei confronti della Scuola devono essere un punto prioritario di ogni docente, sia esso specializzato sul sostegno, sia esso curriculare. Ognuno deve dare il meglio di se stesso, partendo dalla propria esperienza professionale. Gli alunni ed in special modo, gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento, gli alunni che necessitano di BES – Bisogni Educativi Speciali o con altre patologie, andranno trattati “con guanti bianchi” perché il loro avvenire è alquanto incerto ed insicuro. Il buon educatore dovrà alleviare il disagio, le difficoltà, i disturbi ed ottimizzare i bisogni che portano ad un rallentamento del programma nel soggetto affetto da patologie. Occorre fare di tutto affinché gli alunni abbiano lo stesso trattamento e la stessa «change» nella vita piena di ostacoli che a volte sono insormontabili. Un ringraziamento va all’associazione Assodolab che ha affrontato questi discorsi attraverso corsi di formazione e aggiornamento on-line e in presenza sia sui DSA che sui BES attraverso momenti di formazione in videoconferenza e a voi che seguite con attenzione questi bambini. Prof. Agostino Del Buono Presidente Nazionale Assodolab

DATA: 10/02/2011 - Autore Prof. Agostino Del Buono - Post 1501

COMMENTI - PAGINA 27

DATA 02/11/2012 15.18.11 - AUTORE CLAUDIO_G751N

La formazione del personale docente è sicuramente una risorsa molto importante in seno alla scuola, se la formazione serve poi ad aiutare ragazzi che presentano Disturbi Specifici di Apprendimento, allora la formazione dei docenti diventa fondamentale. I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), interessano alcune abilità specifiche che i ragazzi in età scolare devono acquisire. Nella maggior parte dei casi i DSA interessano le attività di lettura, di scrittura, di calcolo e quindi comportano per questi ragazzi durante il percorso scolastico una non autosufficienza se non opportunamente aiutati. Ritengo che un alunno affetto da DSA può sempre raggiungere qualsiasi obiettivo se opportunamente aiutato e supportato da strategie didattiche corrette messe in campo dal docente. A tal proposito ringrazio l’Assodolab per avermi dato la possibilità di seguire il corso online su queste problematiche.

DATA 02/11/2012 15.23.58 - AUTORE CLAUDIO_G751N

La legislazione attuale non prevede per gli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), l’aiuto di un insegnante di sostegno, pertanto insegnare a studenti con dislessia all’interno dei vari ordini scolastici è una sfida. Seguendo il corso online sui DSA dell’Assodolab ho avuto la possibilità, tra l’altro, di approfondire quanto stabilisce la Legge 170/2011. In base a tale norma, in presenza di alunni con diagnosi di DSA, la scuola è obbligata a formulare un piano didattico personalizzato per gli alunni dislessici, sia nel corso dell’anno scolastico che durante gli esami di stato. Tale piano didattico personalizzato deve prevedere l’attuazione delle misure e degli strumenti compensativi - ( uso di libri parlanti; registrazione della lezione; uso di libri in formato digitale; uso del computer per scrivere; uso di mappe concettuali )- e strumenti dispensativi –( tempi maggiori per l’esecuzione di compiti scritti; possibilità di effettuare verifiche solo orali; minore carico di attività; valutazione delle prove scritte con dati che tengano conto del contenuto e non della forma )- necessari per l’alunno.

DATA 29/11/2012 15.11.54 - AUTORE chicca

La lim è uno strumento facilitante nei processi di insegnamento-apprendimento per tutti gli alunni, ma in qualità di insegnante di sostegno mi sento di affermare che per chi ha difficoltà di apprendimento diviene strumento necessario per accedere con maggiore facilità ai contenuti.

DATA 29/11/2012 15.40.19 - AUTORE Marisa

Sono un insegnante di sostegno e sono referente DSA nel mio istituto. Ritengo che l'utilizzo della LIM nelle classi sia di grande supporto didattico per tutti gli aluni ma in particolare per gli alunni con DSA. Molto importante è l'elaborazione di mappe concettuali create con i software specifici della LIM.

DATA 03/12/2012 17.13.36 - AUTORE lulu

Sono un'insegnante di sc. primaria e per la prima volta mi capita di avere in classe una bimba ipovedente. l'esperienza è dal punto di vista didattico stimolante e creativo perchè la lezione da fare la devo sempre programmare e strutturare............ la bimba è sempre pronta a lle propostee delle attività sia personali (con la sua insegnante) ma anche con la classe. stimolo anche per i compagni che seguono la lezione e che mantengono i tempi di B.F. Insegnando in una classe prima si devono conoscere le lettere dell'alfabeto..... ebbene alla classe viene presentato anche "l'alfabeto dei puntini" che sotto forma di gioco e di impegno sta conoscendo la classe.lavoro che gli alunni eseguino e sono prontia leggere i ...PNTINI!!!

DATA 04/12/2012 16.54.18 - AUTORE AGOSTA

In classe ho un alunna con disturbi DSA, e posso affermare che l'utilizzo della Lim all'interno del normale lavoro della classe ha apportato notevoli risultati, in quanto la presentazione delle lezioni è risultata per lei molto vantaggiosa e particolarmente significativa.

DATA 10/12/2012 20.56.04 - AUTORE Rita

Sono molto felice di essermi registrata al corso Basic sui DSA. Sono un'insegnante curriculare della scua primaria, in questo momento sto portando avanti una terza elementare. Già l'anno passato mi sono trovata di fronte ad una bambina che aveva dei disturbi di apprendimento ma non era ben chiaro a che sfera appartenessero. Quest'anno invece un altro bambino ha manifestato delle difficoltá e, in seguito a degli accertamenti, gli è stata diagnosticata una dislessia. Il motivo per cui ho deciso di seguire questo corso on-line è perchè in utti e due i miei casi mi sono trovata impreparata e in impossibilitata ad agire per il bene del bambino. Credo che sia arrivato il momento in cui tutti i docenti e tutte le scuole dbbano saper fronteggiare ogni tipo di difficoltà dei ragazzi per saperli meglio aiutare. È proprio la scuola il luogo dove questi ragazzi passano il maggior numero delle ore della loro giornata, e dove si manifesta in modo più imbarazzante il loro disagio. Vorrei trovarmi di fronte ai miei alunni con una conoscenza adeguata dell'iter da seguire in questi casi, e vorrei trovarmi di fronte ai loro genitori e saper dare di piu di una parola incoraggiante: vorrei saper affrontare il problema in modo piu pratico e concreto. Credo che questi genitori ne abbiano diritto, e che i bambini de bano essere seguiti da persone competenti che possano aiutarli davvero. Spero che questo corso mi indirizzi su questa strada, magari seguito dai corsi piu avanzati. Mi auguro un buon inizio corso e buon lavoro a chi come me ha preso questa stessa decisione!

DATA 10/12/2012 21.29.50 - AUTORE Rita

Sono molto felice di essermi registrata al corso Basic sui DSA. Sono un'insegnante curriculare della scua primaria, in questo momento sto portando avanti una terza elementare. Già l'anno passato mi sono trovata di fronte ad una bambina che aveva dei disturbi di apprendimento ma non era ben chiaro a che sfera appartenessero. Quest'anno invece un altro bambino ha manifestato delle difficoltá e, in seguito a degli accertamenti, gli è stata diagnosticata una dislessia. Il motivo per cui ho deciso di seguire questo corso on-line è perchè in utti e due i miei casi mi sono trovata impreparata e in impossibilitata ad agire per il bene del bambino. Credo che sia arrivato il momento in cui tutti i docenti e tutte le scuole dbbano saper fronteggiare ogni tipo di difficoltà dei ragazzi per saperli meglio aiutare. È proprio la scuola il luogo dove questi ragazzi passano il maggior numero delle ore della loro giornata, e dove si manifesta in modo più imbarazzante il loro disagio. Vorrei trovarmi di fronte ai miei alunni con una conoscenza adeguata dell'iter da seguire in questi casi, e vorrei trovarmi di fronte ai loro genitori e saper dare di piu di una parola incoraggiante: vorrei saper affrontare il problema in modo piu pratico e concreto. Credo che questi genitori ne abbiano diritto, e che i bambini de bano essere seguiti da persone competenti che possano aiutarli davvero. Spero che questo corso mi indirizzi su questa strada, magari seguito dai corsi piu avanzati. Mi auguro un buon inizio corso e buon lavoro a chi come me ha preso questa stessa decisione!

DATA 16/12/2012 15.58.00 - AUTORE Maria Luisa Gimondo

L'ausilio dei mezzi tecnologici è un valido riferimento per iniziare a risolvere alcune problematiche inerenti ai DSA.

DATA 18/12/2012 20.43.59 - AUTORE CONTI

Sono una docente di lettere ed insegno presso una Scuola Secondaria di I grado, avendo nella mia classe, un’alunna dislessica, la lim mi sarebbe di supporto e non solo per lei..ma purtroppo… la lim c’è ma non è funzionante. La LIM è senza dubbio uno strumento innovativo a forte impatto motivazionale. Nella maggior parte delle situazioni, in cui viene utilizzata, suscita grande fascino ed attenzione e sicuramente è di valido supporto per tutte le attività didattiche Insegnare con la LIM è utile perché ho notato che insieme ai ragazzi si possono creare delle belle lezioni di geografia, storia e quant’altro. Anche i più "timidi" riuscirebbero ad emergere con entusiasmo, i ragazzi che hanno difficoltà trovano agio poiché con le figure e con quanto vanno di volta in volta a scrivere sulla lavagna si sentono attori partecipi e ,inoltre, vengono stimolati varie strategie di apprendimento con splendidi risultati.

DATA 25/12/2012 16.13.17 - AUTORE MarinaF

Ho letto l'esperienza della collega, in cui si racconta che gli alunni con DSA vengono definiti una risorsa e non un problema. Tale definizione, oltre a piacermi personalmente, e' in sintonia con il mio modo di intendere l'arte dell'insegnamento. Ogni ragazzo e' un unicuum e come tale deve essere trattato. L'insegnante, anche quando e' motivato e sensibile come individuo, ha il dovere di conoscere e di studiare, non solo la disciplina di cui e' specialista, manche i fondamenti pedagogici e normativi necessari per svolgere con serietà e professionalità il proprio mestiere.

DATA 29/12/2012 12.08.48 - AUTORE AntonellaL.

Insegno oramai da venti anni e dovrei pertanto aver acquisito una certa disinvoltura nella gestione del rapporto con gli alunni;eppure,riconosco che la didattica con i ragazzini con difficoltà di apprendimento mette sempre in discussione le mie capacità di docente e si traduce in un'importante opportunità di riflessione sulla mia professione e sul mio ruolo di educatrice.Pertanto,acquisire delle competenze specifiche per riconoscere le difficoltà di apprendimento tramite iniziative di formazione è assolutamente necessario.Personalmente,come mamma sono stata sempre grata agli insegnanti dei miei figli quando hanno promosso attività di screening:ciò mi ha dato la certezza che anche in caso di diagnosi di DSA essi sarebbero stati seguiti con competenza e serietà senza essere etichettati come "inguaribili somari" per essere poi abbandonati ad un triste destino di indifferenza.Se nel passato la sfida lanciata dalla Scuola era l'istruzione per tutti,a prescindere dalle possibilità economiche dell'utenza,oggi essa consiste nel garantire con il percorso scolastico pari opportunità di apprendimento e un maggiore benessere emotivo.Piuttosto mi chiedo se in questa epoca di "tagli" il Ministero stanzierà dei fondi per consentire a tutti gli istituti scilastici di acquistare i necessari strumenti strumenti compensativi(PC,registratori vocali,software specifici)volti a facilitare l'apprendimento degli alunni con DSA.

DATA 08/01/2013 23.31.51 - AUTORE marta

Insegno matematica, scienze ed educazione fisica in una scuola primaria su due classi da circa 20 anni. Le classi in cui ho lavorato sono state sempre numerose. Negli ultimi sette anni la presenza di alcuni alunni con disturbi specifici dell’apprendimento e con problemi comportamentali sono stati una costante nella mia professione. Le azioni messe in atto dalla scuola per sollecitare le famiglie nella direzione di un approfondimento specialistico sono state infinite, ma non sempre hanno avuto un riscontro positivo in quanto la famiglia spesse volte si è rifiutata di collaborare. L’impegno però non è mancato ugualmente e tante volte, con il sostegno del dirigente scolastico e delle colleghe del modulo abbiamo messo in atto tutte quelle strategie didattiche che ci hanno permesso di far raggiungere agli alunni gli obiettivi che ci eravamo prefissate. Quando ad un bambino mancano valide figure di riferimento capaci di occuparsi correttamente del suo sviluppo psico –affettivo succede che a scuola questo alunno manifesti disagio e atteggiamenti di rifiuto. Il lavoro dell’insegnante allora diventa molto importante per colmare queste carenze e la scuola non può permettersi di sottovalutarle. Ogni alunno è portatore di problemi diversi ma sempre tutti importanti. Se vogliamo aiutare i nostri scolari ad avere fiducia nelle loro capacità, a migliorare la loro autostima dobbiamo lavorare sulla motivazione affinché ogni alunno possa raggiungere un proprio successo scolastico. L'uso della LIM ,in una scuola che cambia,può essere un valido aiuto, non solo per noi insegnanti ma soprattutto per tutti i nostri alunni “ nativi digitali".

DATA 10/01/2013 1.16.02 - AUTORE Fiorenza

Buonasera a tutti! Sono un'insegnante di sostegno da dieci anni, anche se non ancora in ruolo, credo moltissimo nel mio lavoro. Anch'io come mamma di due bambini di sette e tre anni credo che l'attenzione che i nostri figli ricevono a scuola da noi insegnanti dovrebbe essere sempre caratterizzata da grande professionalità, congiunta alla sensibilità di dover aiutare a sviluppare un Progetto di Vita che vada oltre le difficoltà di apprendimento. Lavorando con casi di disortografia e dislessia, ho visto ottimi risultati con il supporto delle tecnologie informatiche, e soprattutto attraverso lo svilippo dell'autostima. Il lavoro congiunto, la formazione e il dialogo con la famiglia e l'équipe sociospicopedagogica, sono fondamentali per la crescita e lo sviluppo dei ragazzi con difficoltà di apprendimento.

DATA 17/01/2013 16.55.13 - AUTORE catalano

Spero ,vivamente, che il mondo della teonologia sia un valido supporto per docenti e alunni.

DATA 18/01/2013 16.53.25 - AUTORE ArmyF158R

La lim nell'uso della didattica oltre a cmaps ed altri programmi per i DSA è fondamentale.

DATA 07/02/2013 16.35.31 - AUTORE Sebastiano

Ricordiamoci che l'insegnante di sostegno non è solo ed esclusivamente dell'alunno ma è a tutti gli effetti un insegnate della classe.

DATA 21/02/2013 21.39.43 - AUTORE bernardettaf915c

Saluto tutti i partecipanti di questo corso. Sono un’insegnante di Religione presso una scuola media di un paesino in provincia di Brindisi. Quest’anno in una classe di prima media, è presente Angela (naturalmente il nome è inventato), un’alunna con diagnosi di dislessia. Non ho mai avuto a che fare con un problema simile ed in più il Preside ha chiesto di organizzare un’azione comune da parte di tutti i docenti. Questo corso mi ha dato importanti informazioni che sto mettendo subito in atto. Dopo aver seguito le lezioni sull’argomento, sono arrivata alla conclusione che la dislessia è un disturbo specifico di apprendimento che si può verificare in ragazzi per il resto normali, come effettivamente era Angela. In questo tipo di disturbo, la difficoltà di lettura spesso si accompagna a problemi nella scrittura e nel calcolo. Essendo la nostra cultura fortemente legata alla scrittura, questo problema incide pesantemente, condizionando la vita scolastica. Ho anche notato, avendo molti alunni, che qualche volta nella scuola accade che molti ragazzi non siano neppure riconosciuti dislessici e perciò non ottengono nessuna facilitazione, con conseguenti ripercussioni psicologiche che determinano spesso l’abbandono scolastico, un futuro professionale di basso livello, nonostante le potenzialità di creatività e di intelligenza che questi ragazzi manifestano, e difficoltà di adattamento sociale. I ragazzi dislessici , pur impegnandosi al massimo per ridurre gli errori, si stancano più velocemente dei compagni, hanno tempi di attenzione limitati, hanno difficoltà ad imparare l’ordine alfabetico, i giorni della settimana, i mesi in ordine, hanno un lessico povero e non memorizzano termini difficili, spesso sono anche discalculici. Tutti i dislessici hanno grosse difficoltà ad imparare le lingue straniere, ma in particolare l’inglese dove la differenza tra la scrittura e la pronuncia è più marcata. Per queste ragioni in tutte le fasi del percorso scolastico di un ragazzo dislessico, compresi i momenti di valutazione finale, noi docenti siamo invitati ad applicare gli strumenti compensativi e le misure dispensative nei confronti di questi alunni. Difatti durante il primi consigli di classe si è discusso molto di questi piccoli “aiuti” che realmente hanno migliorato la performance scolastica di Angela.

DATA 22/02/2013 11.55.56 - AUTORE bernardettaf915c

Tra le strategie didattiche opportune da adottare in casi di alunni con DSA mi hanno colpito quelle relative alla lezione frontale. Alla lavagna devo prima spiegare verbalmente ciò che devo rappresentare e poi rileggere ciò che ho scritto. Inoltre è opportuno ripetere più volte i vari contenuti con modalità diverse per mantenere l’attenzione dell’alunno e controllare spesso con domande se quello che ho spiegato è chiaro. È anche buona norma riassumere all’inizio della lezione non solo quello che è stato spiegato precedentemente ma anche quello che si andrà a spiegare, utilizzando anche schemi, parole chiave, mappe concettuali, immagini. Penso che questi accorgimenti non solo gioveranno agli alunni con DSA ma anche al resto della classe

DATA 03/03/2013 15.44.58 - AUTORE Caterina

Sono un'insegnante di Matematica, ho iniziato ad informarmi sui DSA, qualche anno fa,quando sono stata commissaria agli Esami di Stato in un Liceo ove una candidata era dislessica. Questa esperienza è stata molto importante nella mia vita sia dal punto di vista umano che professionale. Ritengo che deve essere garantito a tutti il diritto allo studio, attraverso strumenti compensativi e dispensativi che facilitano l'apprendimento. Occorre fare di tutto affinchè questi allievi abbiano lo stesso trattamento e le stesse occasioni nella vita.

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