DATA: domenica 24 novembre 2024
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In questi venti anni ed oltre di insegnamento, penso di aver visto un po’ tutto quello che succede negli Istituti di Scuola Superiore italiana. Dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest, anche se gli edifici scolastici cambiano dal più moderno a quello più obsoleto, il materialo umano è sempre lo stesso. Gli alunni in difficoltà vanno motivati o rimotivati, gli insuccessi scolastici vanno portarli a dei buoni risultati, la perdita di autostima ed atteggiamenti rinunciatari nei confronti della Scuola devono essere un punto prioritario di ogni docente, sia esso specializzato sul sostegno, sia esso curriculare. Ognuno deve dare il meglio di se stesso, partendo dalla propria esperienza professionale. Gli alunni ed in special modo, gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento, gli alunni che necessitano di BES – Bisogni Educativi Speciali o con altre patologie, andranno trattati “con guanti bianchi” perché il loro avvenire è alquanto incerto ed insicuro. Il buon educatore dovrà alleviare il disagio, le difficoltà, i disturbi ed ottimizzare i bisogni che portano ad un rallentamento del programma nel soggetto affetto da patologie. Occorre fare di tutto affinché gli alunni abbiano lo stesso trattamento e la stessa «change» nella vita piena di ostacoli che a volte sono insormontabili. Un ringraziamento va all’associazione Assodolab che ha affrontato questi discorsi attraverso corsi di formazione e aggiornamento on-line e in presenza sia sui DSA che sui BES attraverso momenti di formazione in videoconferenza e a voi che seguite con attenzione questi bambini. Prof. Agostino Del Buono Presidente Nazionale Assodolab
DATA: 10/02/2011 - Autore Prof. Agostino Del Buono - Post 1501
COMMENTI - PAGINA 37
DATA 01/07/2014 18.46.07 - AUTORE Maria Giovanna
Altra riflessione sulla videoconferenza del 20 Giugno nasce dalla considerazione del peso determinante che le prove INVALSI hanno sulla valutazione degli alunni a fine ciclo. Mi chiedo quali tempi un insegnante debba ritagliare o per meglio dire trovare, da dedicare alle eccellenze, che, come i BES, hanno diritto ad essere attenzionati e di essere messi nelle condizioni di pervenire all'acquisizione di competenze adeguate alle loro potenzialità e spendibili in altri contesti.
DATA 01/07/2014 18.59.59 - AUTORE rosanna
come sono certa di avere di fronte un alunno bes?dovrei proporre dei test o fare delle prove con un esperto?
DATA 01/07/2014 19.01.59 - AUTORE rosanna
sarebbe giusto che gli alunni bes o dsa avessero l'insegnante d i sostegno?
DATA 01/07/2014 19.17.38 - AUTORE ros
Credo molto nella didattica laboratoriale, nel tutoraggio tra pari e nell'uso di schemi e mappe concettuali:strategie metodologiche e didattiche valide per tutti gli alunni.
DATA 01/07/2014 19.30.01 - AUTORE ros
L'introduzione di nuove tecnologie nella scuola è utile per tutti gli alunni, ancor di più risulta valido supporto per bambini con bisogni educativi speciali.
DATA 02/07/2014 11.36.24 - AUTORE rosanna
Mi chiedo perchè metodologie didattiche facilitanti come le mappe concettuali o altro,non diventino uno strumento per migliorare le potenzialità di tutti gli alunni;quando ancora vediamo insegnanti che dinanzi ad alunni dislessici durante l'interrogazione fanno chiudere il libro?
DATA 02/07/2014 13.32.25 - AUTORE marilenaI752V
Buongiorno sono un’insegnante della scuola primaria, ho seguito la videoconferenza e ritengo sia stata utile in quanto ci ha dato la possibilità di confrontarsi come docenti su una tematica così delicata. In questi ultimi due anni abbiamo concretizzato attraverso i PDP il percorso personalizzato non solo per gli alunni con DSA ma anche per coloro che avevano necessità di avere un percorso speciale. Quello che mi mette in difficoltà come docente è molto spesso la mancanza di una rete di collaborazione tra tutte le agenzie educative e come risultante vedere che i nostri alunni sono disorientati e non riescono ad esprimere al meglio le loro potenzialità
DATA 02/07/2014 17.46.07 - AUTORE Giovanna Morfino
Il bambino che ha disturbi specifici di apprendimento, magari lievi,secondo me può superare gli ostacoli grazie a una metodologia didattica e pedagogica adatta alle sue esigenze individuali. A discrezione, in base al caso, gli insegnanti possono stabilire una serie di misure, come le interrogazioni programmate, meno compiti a casa, l'uso del tablet in classe...
DATA 02/07/2014 17.55.00 - AUTORE Giovanna Morfino
In sostanza, le recenti disposizioni 'riordinano' quanto garantito in precedenza dai legislatori, allargando, allo stesso tempo, lo spettro degli alunni che possono beneficiare di misure didattiche e pedagogiche speciali per superare difficoltà e svantaggi. La scuola, come ambiente educativo e di apprendimento, deve garantire sempre più e meglio le uguaglianze di opportunità, avvicinando le punte delle forbici tra alunni "normali" e con BES. In questo si potrà attuare la scuola che amo pensare e fare,che come dice Don Milani,"è uguale per tutti e diversa per ciascuno e non un ospedale che cura i sani e respinge i malati".
DATA 02/07/2014 18.41.23 - AUTORE Rosaria_G376Z
La videoconferenza del prof Del Buono e la rilettura della normativa sui Bes è stato un momento importante di riflessione e di confronto poiché si è focalizzata l’attenzione sui molti problemi che quotidianamente e spesso in solitudine affrontiamo nel nostro lavoro . Non ho potuto fare a meno di riflettere sulle situazioni reali nelle quali ho lavorato, specialmente negli ultimi due anni, ed ho considerato quanto i mezzi a nostra disposizione siano inadeguati e carenti. In una classe erano presenti due alunni con DSA grave, associato ad un disturbo nel comportamento, ed altri 5 alunni con disturbo nel comportamento e nell’apprendimento, caratterizzati da problemi relazionali e da episodi di aggressività. In tale situazione, per i due alunni con DSA grave le uniche risorse disponibili sono state quelle strutturate dal docente curricolare. Le altre risorse previste dalla normativa, come “gli audiolibri” o un’ edizione semplificata di altri testi in uso , sono state richieste più volte, ma inutilmente. Nel caso di due alunni con evidenti difficoltà nella letto-scrittura, nel linguaggio e nel calcolo, le famiglie hanno risposto alla segnalazione della scuola in modo oppositivo, rifiutando la consulenza dell’equipe medica e negando qualsiasi forma di collaborazione con i docenti . Alla luce di queste brevi considerazioni, ritengo che la scuola e i docenti abbiano il compito di fare il possibile per il successo formativo dei propri alunni, ma sia indispensabile un impegno da parte delle istituzioni affinché le strutture scolastiche siano dotate di tutte le risorse umane ed economiche di cui hanno bisogno, a cominciare dalle risorse per la formazione dei docenti sull’uso delle nuove tecnologie ; l’accesso a tutti quegli strumenti che facilitino il compito degli alunni con DSA ed il supporto di una figura specializzata ( psicologo) nel dialogo con le famiglie nei casi di disagio psico-sociale.
DATA 02/07/2014 18.50.09 - AUTORE Rosaria_G376Z
Insegno da tanti anni e sempre nell’impostazione didattica si è tenuto conto delle difficoltà degli studenti predisponendo attività individualizzate di recupero e supporto per gli alunni in difficoltà. Tuttavia spesso tali attività sono state affidate all’iniziativa personale del singolo docente . Ora un importante aspetto della normativa di riferimento sui BES è che non sarà più il singolo docente a farsi carico degli studenti con difficoltà ma sono chiamati a condividere le responsabilità l’intero Consiglio di classe, la famiglia e l’Istituzione scolastica . Sarà compito del Consiglio di classe predisporre un Piano didattico personalizzato, con il consenso e la collaborazione della famiglia. Naturalmente, una didattica individualizzata e personalizzata non può prescindere dai livelli di partenza e dai bisogni dello studente ,nel definire gli obiettivi di apprendimento che saranno calibrati sulle reali potenzialità del ragazzo. In merito a questo punto mi chiedo in che modo si potrà conciliare un piano educativo individualizzato, in cui fossero previsti obiettivi minimi , con le Indicazioni Nazionali per il Curricolo in cui sono indicati come irrinunciabili i traguardi per lo sviluppo delle competenze, cui ciascuno studente deve pervenire alla conclusione del primo ciclo d’istruzione. La seconda mia perplessità riguarda l’Esame conclusivo della scuola di base, poiché per gli alunni con Bes non è prevista ,né durante le prove d’esame né durante le prove invalsi, la possibilità di usufruire di misure dispensative. In questo modo , un alunno che, grazie ad un percorso individualizzato, avesse raggiunto traguardi importanti, ma non quelli standard previsti nelle Indicazioni, potrà affrontare con successo l’esame conclusivo predisposto in modo omogeneo per tutti ?
DATA 03/07/2014 0.12.55 - AUTORE Elisabetta_B354A
Sono un insegnante di sostegno della scuola secondaria e negli anni ho potuto constatare che nella maggior parte delle situazioni noi insegnanti siamo lasciati soli ad aiutare i nostri ragazzi. Il PDP è uno strumento molto utile se condiviso da tutti i docenti del Consiglio di Classe, dalla famiglia e dagli operatori socio-sanitari, altrimenti si risolve in un puro strumento burocratico di elencazione di strumenti compensativi e di misure dispensative. Purtroppo a mio avviso emerge un quadro non positivo dei rapporti con i soggetti esterni alla scuola in funzione del supporto che offrono o possono offrire. Le scuole si trovano spesso in una condizione di relativa solitudine a far fronte ad un insieme crescente di problematiche e di funzioni delegate, talora impropriamente. Solo attraverso una stretta collaborazione tra le agenzie educative, a mio parere, sarà possibile far emergere al meglio le potenzialità di tutti gli alunni con bisogni educativi speciali.
DATA 03/07/2014 0.16.57 - AUTORE Elisabetta_B354A
Sono una docente della scuola secondaria di I grado. Ritengo che tra i docenti sia presente una diffusa incertezza intorno al tema della individuazione/certificazione degli alunni con BES anche laddove si è compresa l’autonoma responsabilità della scuola nella loro identificazione. Particolarmente problematico appare il riconoscimento e la gestione dei BES relativi allo svantaggio socio-economico-culturale, di difficile individuazione e, tanto più, certificazione. In caso di alunno con svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale è necessaria una segnalazione dei servizi sociali oppure di ben fondate motivazioni psicopedagogiche e didattiche. Cosa si intende per “ben fondate motivazioni psicopedagogiche e didattiche”? E’ possibile dettagliare, eventualmente mediante una casistica di riferimento, quali possano essere gli “elementi oggettivi” e le ben fondate considerazioni pedagogiche e didattiche per l’area dei BES che interessa lo svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale? In quale modo l'Amministrazione tutelerà il personale scolastico di fronte al prevedibile contenzioso relativo all'individuazione di BES in mancanza di certificazione?
DATA 03/07/2014 18.40.57 - AUTORE grecocarmelina
è stata interessante la videoconferenza
DATA 03/07/2014 18.47.05 - AUTORE grecocarmelina
Le insegnanti però non hanno soltanto le problematiche dei dsa e bes quando hanno 75 alunni da seguire e nessuna compresenza parlo di scuola elementare
DATA 04/07/2014 7.04.54 - AUTORE franca
Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali vivono una situazione particolare, che li ostacola nell’apprendimento e nello sviluppo: definire, cercare e riconoscere i Bisogni Educativi Speciali non significa «fabbricare» alunni diversi per poi emarginarli o discriminarli in qualche modo, ma significa invece rendersi bene conto delle varie difficoltà, grandi e piccole, per sapervi rispondere in modo adeguato.
DATA 04/07/2014 7.08.10 - AUTORE franca
Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali hanno necessità di interventi tagliati accuratamente su misura della loro situazione di difficoltà: in alcuni casi questa individualizzazione prenderà la forma di un formale Piano educativo individualizzato, in altri sarà, ad esempio, una informale serie di attenzioni psicologiche rispetto a una situazione familiare difficile.
DATA 04/07/2014 10.05.34 - AUTORE maria.tuttoilmondo
... La motivazione é fondamentale per gli alunni , ma che fare di fronte ad insegnanti logorati e in burn out o di quelli che non vogliono mettere in discussione la loro professionalita?
DATA 04/07/2014 10.14.09 - AUTORE maria.tuttoilmondo
Per dieci anni ho insegnato L2 e mi accorgevo che anche gli alunni con bes non avevano particolari difficoltà, forse per via della metodologia che tende a coinvolgere gli alunni toccando tutti i sensi e lasciando scegliere a loro stessi quale canale privilegiare per il proprio apprendimento ... Oggi insegno matematica e per deformazione o per comodita ho continuato ad insegnare come se facessi inglese.... Non sta andando male.....
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DATA 01/07/2014 18.39.59 - AUTORE Maria Giovanna
In merito a quanto esposto durante la videoconferenza del 20 Giugno, mi permetto di formalizzare un mio pensiero, che, se all'inizio era un semplice sospetto, adesso credo che sia una certezza, almeno per me. Ritengo che parlare tanto di alunni BES e "preoccuparsi" che questi ultimi trovino in classe ambiente confacente alle loro difficoltà, sia un escamotage da parte dello Stato, che per altre vie è latitante, a ridurre sempre di più il numero degli insegnanti di sostegno, che all'interno della classe svolgono un ruolo importante e sicuramente di ausilio agli alunni e ai docenti.