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DATA: domenica 19 maggio 2024

Preparati alla prova preselettiva Concorso Docenti su TastoEffeUno.it

Su TastoEffeUno.it sono disponibili i quiz ministeriali, in formato interattivo, per una preparazione seria e mirata al superamento della prova preselettiva Concorso Docenti. Poiché il tempo a disposizione per la preparazione è limitato, i quesiti sono stati organizzati per ognuno dei 70 MODULI e per AREE: a differenza dell'allenatore del MIUR, è possibile quindi esercitarsi solo su alcune AREE escludendo quelle in cui si ha una adeguata preparazione. VAI AL SITO

Un aiuto concreto agli alunni con DSA, BES ecc.. da parte degli insegnanti di sostegno e curriculari.

In questi venti anni ed oltre di insegnamento, penso di aver visto un po’ tutto quello che succede negli Istituti di Scuola Superiore italiana. Dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest, anche se gli edifici scolastici cambiano dal più moderno a quello più obsoleto, il materialo umano è sempre lo stesso. Gli alunni in difficoltà vanno motivati o rimotivati, gli insuccessi scolastici vanno portarli a dei buoni risultati, la perdita di autostima ed atteggiamenti rinunciatari nei confronti della Scuola devono essere un punto prioritario di ogni docente, sia esso specializzato sul sostegno, sia esso curriculare. Ognuno deve dare il meglio di se stesso, partendo dalla propria esperienza professionale. Gli alunni ed in special modo, gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento, gli alunni che necessitano di BES – Bisogni Educativi Speciali o con altre patologie, andranno trattati “con guanti bianchi” perché il loro avvenire è alquanto incerto ed insicuro. Il buon educatore dovrà alleviare il disagio, le difficoltà, i disturbi ed ottimizzare i bisogni che portano ad un rallentamento del programma nel soggetto affetto da patologie. Occorre fare di tutto affinché gli alunni abbiano lo stesso trattamento e la stessa «change» nella vita piena di ostacoli che a volte sono insormontabili. Un ringraziamento va all’associazione Assodolab che ha affrontato questi discorsi attraverso corsi di formazione e aggiornamento on-line e in presenza sia sui DSA che sui BES attraverso momenti di formazione in videoconferenza e a voi che seguite con attenzione questi bambini. Prof. Agostino Del Buono Presidente Nazionale Assodolab

DATA: 10/02/2011 - Autore Prof. Agostino Del Buono - Post 1501

COMMENTI - PAGINA 29

DATA 28/04/2013 21.47.23 - AUTORE ELGAI628W

In questo post volevo lasciare a tutti un suggerimento che ho sperimentato lavorando con ragazzi DSA della scuola superiore. Spesso capita che questi allievi siano erroneamente considerati distratti e svogliati ed una delle “prove” che generalmente gli insegnanti adducono a testimonianza di questi “brutti difetti” sta nel fatto che quando interpellano l’allievo durante una discussione in classe, lo colgono sempre impreparato e spesso ancora fermo alle domande precedenti a quella a lui rivolta… Ho imparato che questo comportamento, lungi dall’essere sintomo di disattenzione, è quasi sempre sintomo di eccessiva attenzione per compensare il disturbo: l’allievo con DSA ha infatti bisogno di più tempo degli altri per processare la domanda e preparare l’intervento di risposta, così, mentre insegue a perdifiato i rapidi destreggiamenti linguistici dei compagni, capita spesso che rimanga indietro e si perda alcune parti della discussione. Se si tratta poi di un’interrogazione collettiva l’ansia da prestazione tende ad aggravare il “sintomo”. Personalmente ho tratto giovamento, oltre che dai vari strumenti compensativi e dispensativi noti, anche dal proporre all’allievo un semplice trucchetto… Provate ad invitare l’allievo a seguire con i suoi tempi (ed i suoi strumenti) la discussione/interrogazione certo che non verrà interpellato a sorpresa, perché vi avvicinerete lentamente al suo banco prima di rivolgergli una domanda diretta… Vi assicuro che questo semplice accorgimento, non invasivo e sopportabile all’interno del gruppo dei pari (soprattutto se adolescenti), può migliorare anche notevolmente la prestazione dell’allievo. Provare per credere!

DATA 11/05/2013 16.43.08 - AUTORE guendalina_A794S

Sono una psicologa psicoterapeuta operante come insegnante di sostegno e referente per l’Area Diverse Abilità e DSA in un istituto professionale della provincia di Bergamo. La mia riflessione nasce dallo stretto contatto in aula con i ragazzi diversamente abili, che spesso provengono dalle scuole medie e che hanno affrontato gli anni scolastici con un docente di sostegno. Operando in una scuola secondaria di secondo grado, dove l’obiettivo è il conseguimento di un diploma di qualifica professionale nel giro di tre anni, la mia più grande difficoltà si concentra sull’autonomia del ragazzo. Spesso i miei studenti sono stati abituati per tre anni o più, se penso anche al percorso delle scuole elementari, ad essere letteralmente sostituiti da un adulto che si è adoperato per dispensarlo da qualsiasi compito e farlo al posto loro. Mi chiedo dove sta la parte educativa in questo? E sto pensando a semplici compiti del tutto possibili per il ragazzo. Di conseguenza trascorro parte del mio tempo a diseducare l’allievo dalla dipendenza e spronarlo all’autonomia, concentrando su di me l’ira e gli appellativi riguardanti l’incompetenza da parte della famiglia. Ora credo che il vero obiettivo della scuola sia concentrato sul progetto di vita di ogni studente, progetto da sviluppare e raggiungere in collaborazione con il docente ma non che esso si sostituisca totalmente al ragazzo. Mi trovo ad avere a disposizione solo tre anni per rendere l’allievo pronto ad affrontare il mondo del lavoro, premettendo che la maggior parte dei miei studenti diversamente abili raggiungono la qualifica seguendo una programmazione semplificata e solo in rari casi differenziata. Da questa considerazione vorrei portare una riflessione sugli allievi con Disturbo Specifico dell’Apprendimento: credo che sia più utile concentrarsi sugli strumenti compensativi anziché sulle misure dispensative, seppur considero vero che queste ultime arginino l’ansia e evitino la costruzione di un’immagine di sé negativa. Lo strumento compensativo ha il vantaggio di creare autonomia, mette lo studente nella condizione di ricercare attivamente delle strategie personali che gli possano permettere di raggiungere il proprio obiettivo seppur attraverso strade diverse; la dispensa invece evita di affrontare il problema, semplicemente se non riesci puoi anche non farlo! Ma cosa succede nella vita? Si incontreranno sempre momenti in cui si dovrà leggere un contratto di lavoro, fare una firma, controllare le proprie finanze, leggere un regolamento, dei cartelli stradali, ecc… Per questo invito i colleghi a pensarci due volte prima di esonerare/dispensare un allievo da un compito o prima perlomeno di averle provate tutte!!!!

DATA 20/05/2013 14.55.51 - AUTORE andreag

Complimenti a tale ente per l’aggiornamento che viene offerto a noi docenti. E' molto costruttivo e interessante.

DATA 22/05/2013 18.03.21 - AUTORE immuccia

Sono un' insegnante di scuola primaria e lungo il mio percorso didattico ho sempre cercato di preparare per la classe attività accattivanti rispettando le loro capacità e i loro interessi. Da due anni,ormai che uso la LIM, mi sono resa conto che le attività proposte risultano essere più stimolanti, facilitando anche il lavoro dei ragazzi in difficoltà.

DATA 02/06/2013 14.59.15 - AUTORE olimpia

l'uso dalla LIM è stato quest'anno un ottimo supporto non solo per l'insegnante specializzato sul sostegno ma anche per gli insegnanti curriculari di tutte le discipline. Il problema del disagio viene affrontato nei diversi aspetti che portano alla soluzione del problema

DATA 04/06/2013 22.02.57 - AUTORE simona

Buonasera a tutti. Sono una studentessa in scienze della formazione primaria indirizzo scuola primaria e sono quasi giunta al termine del mio percorso formativo e sto seguendo questo corso come laboratorio per l'università. Sono contentissima della mia scelta perchè ho sostenuto diversi esami sulle problematiche dei DSA e ho trovato la strutturazione del corso base davvero interessante. L'idea di partire da quello che è il disagio che nella società attuale proviamo un pò tutti e che ci portiamo dentro da subito...sin dalla scuola dell'infanzia e che si può manifestare in diverse forme e in diversi modi..il mio obiettivo di Insegnante sarà principalmente di poter mettere in atto una scuola inclusiva, di poter partire dalle esigenze del bambino per poter svolgere il mio lavoro nel migliore dei modi..voglio approfondire queste tematiche per essere pronta a fronteggiare questi bisogni educativi e formativi dei bambini anche perchè se riuscissimo a intervenire subito credo che argineremmo al massimo il problema. Inoltre mi sento di dire che mi impegnerò a cercare strumenti compensativi e dispensativi sempre più adeguati e aggiornati, cercherò di far riferimento alle nuove TIC e soprattutto PC e LIM che trovo essere due strumenti interattivi davvero efficaci per tutti i tipi di apprendimento e poi lavorerò molto in cooperative learning perchè ritengo che la collaborazione e la condivisione possano rendere qualunque Diversità (disabilità, bambini stranieri, bambini con DSA,bambini con problemi caratteriali, di iperattività e di attenzione, relazionali e, quindi, qualunque BISOGNO Speciale ci troviamo ad affrontare)un arrichhimento per tutti e anche per me stessa che, mi limiterò a essere per i miei bambini una guida un facilitatore, un supporto per il loro apprendimento facile o difficile che sia!vorrei continuare questo percorso di formazione sulla dislessia discalculia e disortografia specializzandomi e rendendomi utile soprattutto alle famiglie ed infine vorrei imparare a lavorare molto sulla motivazione dei bambini per far loro aumentare l'autostima e, quindi, il desiderio di apprendere.

DATA 05/06/2013 19.25.32 - AUTORE fioreg273z

Sono sempre più convinta che il lavoro di un insegnante richieda preparazione non solo nel proprio ambito d'insegnamento, ma certamente anche in quello psicologico, così da poter aiutare in modo mirato e competente tutti quei ragazzi affetti da DSA. Capire veramente quello di cui ogni singolo alunno nel suo processo d'apprendimento ha bisogno, dovrebbe rappresentare la priorità di ogni insegnante. Con ciò non intendo dire che non ci si preoccupa di fare un lavoro individuale, ma a volte accade che alcuni segnali sfuggono alla nostra attenzione e ciò che andrebbe fatto con sollecitudine, viene sottovalutato o peggio ancora ignorato. Ci sono infatti casi di DSA che non sono mai stati dichiarati o perché i genitori non lo considerano un vero disturbo o perché la stessa scuola non ha effettuato l'iter necessario per affiancare all'alunno con DSA, un insegnante di sostegno. I corsi che molte volte ci vengono proposti per aiutarci ad aiutare questi ragazzi, non sempre ci lasciano una pratica metodica essenziale per sviluppare la capacità d'apprendimento dei ragazzi in oggetto.

DATA 07/06/2013 10.53.37 - AUTORE simona

Chiedo innanzi tutto scusa per non aver messo nel mio username del forum le ultime cinque cifre del mio codice fiscale (e205c). La partecipazione a questo corso online mi ha dimostrato che oggi la problematica dei DSA ha un peso deciisivo sia sulla nostra preparazione che sul nostro continuo aggiornamento, per garantire a tutti i nostri alunni il benessere formativo ed il successo scolastico. Non dobbiamo sottovalutare mai i campanelli d'allarme, e soprattutto dobbiamo necessariamente rendere sempre più trasparenti e collaborativi i rapporti scuola-famiglia. Dobbiamo essere per i genitori un supporto e dobbiamo migliorare la comunicazione con le famiglie che devono affrontare questi problemi delicati che riguardano i loro figli. Ritengo necessario accompagnare il loro percorso di certificazione del disturbo di apprendimento del loro bambino. Credo fermamente sia produttivo tenerli sempre informati sulle metodologie necessarie ad affrontare il lavoro giornaliero dei bambini sia a scuola che a casa, metterli al corrente dei metodi compensativi e dispensativi scelti da utilizzare nello specifico e l'uso di supporti tecnologici e software predisposti per i loro figli da utilizzare anche a casa. Lavorando in sinergia con la famiglia e il territorio si può affrontare serenamente questa problematica dando ai bambini la possibilità di superarla senza traumi e con grande serenità. La scuola deve provvedere alla formazione e all'aggiornamento continuo dei suoi insegnanti affinchè abbiano la possibilità di possedere più metodologie e strumenti didattici per i DSA. Infine usare il cooperative learning e il peer tutoring tra i bambini è un ottimo metodo per far diventare la classe collaborativa, partecipativa e far comprendere ai bambini che la diversità, in tutte le sue forme, è sempre un arricchimento per tutti. Grazie a tutti.

DATA 11/06/2013 17.01.15 - AUTORE Rosalba

Indubbiamente l'utilizzo della LIM in una classe che accoglie uno o più alunni con DSA può facilitare l'applicazione delle misure compensative e dispensative. Da insegnante che ne ha vista passare di acqua sotto i ponti mi auguro davvero che la normativa prevista per questi disturbi non resti, come purtoppo e' accaduto (fin troppo spesso oserei dire)solo un timido tentativo di "soffocare" le voci di questi alunni e delle loro famiglie che poi dovranno scontrarsi con la realtà cinica della burocrazia

DATA 11/06/2013 17.08.07 - AUTORE SONIA

La LIM può essere utile per valorizzare le differenze individuali poichè in una classe gli alunni sono molto diversi tra loro,sia per qualità d'intelligenza,per stili cognitivi e di apprendimento,per motivazione,sia per modalità di comprensione.L'utilizzo della LIM quindi sollecita stili cognitivi differenti,permette di coinvolgere gli alunni stessi nell'azione di progettazione della lezione creando nella classe un contesto di apprendimento personalizzato e che sa trasformare,valorizzandole e rendendole strumento,anche le situazioni di potenziale difficoltà.

DATA 11/06/2013 17.20.49 - AUTORE Lulù.S

Negli ultimi anni, in ambito pedagogico, si è sentita la necessità di stimolare, nella didattica, il maggior numero possibile di canali sensoriali. Da questo punto di vista, la LIM costituisce un valido strumento didattico in grado di rispondere alle esigenze delle nuove generazioni e, in particolar modo, agli alunni con DSA. La lavagna interattiva stimola, oltre a un apprendimento di tipo uditivo e tattile/cinestesico, anche e soprattutto un apprendimento di tipo visivo. I punti di forza della LIM consistono infatti, nella chiarezza degli stimoli, nelle dimensioni delle immagini, nella presenza di uno schermo dinamico, nella possibilità di creare, spostare, recuperare e salvare una grande quantità di risorse. La versatilità della LIM permette di dare risposte personalizzate a complessi bisogni di apprendimento. Per sfruttare al meglio, però, le potenzialità di questo strumento è necessario non sovraccaricare la lezione con un numero eccessivo di stimoli, bensì cercando di bilanciare bene gli interventi dell'educatore con lo strumento tecnologico.

DATA 11/06/2013 22.25.31 - AUTORE lucia39i

è da molto tempo che cerco di fare questo tipo di corso . io sono una di tante di quelle educatrici precarie che lavora nelle scuole con bambini affetti da diverse patologie a progetto.ho iniziato da poco a seguire questo corso e già dalle prime lezioni mi accorgo che molti casi di bambini descritti o meglio etichettati spesso come vagabondi e con poca predisposizione nello studio, vivono invece di un disagio scolastico che nei piccoli paesi dove ci si conosce "tutti" si tende mote volte a trascurare... spero di poter imparare molto grazie alle vostre semplici spiegazioni

DATA 12/06/2013 17.51.12 - AUTORE tania

Il commento risale al 2011 mq è sempre valido, ciò che io ho potuto notare in questi mesi la poca informazione almeno in questo paese dove abito, della figura del referente che non esiste ,del fatto che non c'è un tutor che segue i bambini ,e soprattutto la difficoltà dei genitori a reperire il materiale per aiutare a casa i loro figli,le maestre cercano di fare il loro meglio,tra l'altro non ci sono incontri con le famiglie ma con parecchie difficoltà conoscendo i miei studi mi hanno proposto al comitato genitori di albiate ,di presentare un progetto relativo al mio aiuto, ma la risposta è sempre la stessa non ci sono fondi ,anche se come è successo quando ero in sicilia i genitori pur di avere un aiuto sono disposti ad autofinanziarsi,vorrei una scuola più aperta

DATA 26/06/2013 21.49.32 - AUTORE tania

più vado avanti e più scopro delle cose che mi fanno rabbia, ma perché i DSA devono essere seguiti da un insegnante di sostegno che senza nulla togliere il più delle volte ha solo letto qualcosa sui dsa,e noi tutor cosa ci stiamo a fare? I dsa hanno bisogno di imparare un metodo per studiare e il più delle volte loro insegnano a noi ad ascoltarli

DATA 26/06/2013 23.40.55 - AUTORE Prof. Ugo Avalle

Gli alunni con dsa NON devono essere seguiti da un docente di sostegno; lo afferma la legge sui dsa, lo ribadiscono sia la direttiva ministeriale del dicembre 2012 sia la circolare applicativa del marzo 2013.

DATA 28/06/2013 13.10.54 - AUTORE MIRELLA

A LIM può costituire un efficace supporto alla didattica grazie all’utilizzo di un codice condiviso che è la chiave per un valido sistema di insegnamento e apprendimento. In particolare, è utilissima la LIM nell’attività di sostegno per alunni con DSA e per il recupero degli alunni in difficoltà ai quali è possibile somministrare attività e lezioni diverse da quelle tipicamente frontali.

DATA 28/06/2013 15.02.00 - AUTORE lucia39i

Si la LIM , come tanto altro materiale scolastico digitale e non sarebbe un ottimo supporto per questi alunni. Purtroppo accade che molte scuole non siano ben fornite di tali materiali e di conseguenza ci sia poca informazione su tali disturbi che spesso vengono confusi con altri tipi di deficit. I genitori davanti ad un figlio con dislessia molto spesso se non ben supportati presi di panico non sanno bene cosa fare e si rischia così di mettere in confusione il bambino. Credo ci vorrebbe una maggiore relazione , collaborazione ed informazione tra scuola e famiglia.

DATA 09/07/2013 17.03.20 - AUTORE BarbaraL328L

Un saluto a voi tutti ed un ringraziamento all'Assodolab che ci offre la possibilità di aggiornarci su contenuti così attuali ed importanti per noi insegnanti attraverso corsi davvero ben strutturati. Quello dei dsa in particolare è davvero un banco di prova per chi si trova a gestire una classe e dopo aver avuto modo di seguire ed apprezzare l'utilità "sul campo" del corso Basic ho deciso di approfondire ed ampliare le conoscenze acquisite attraverso le lezioni del corso Advanced. L'anno scolastico appena trascorso mi ha vista alle prese con una classe prima di Scuola Primaria in cui ho rivestito il ruolo di prevalente. Un compito delicato quello che attende l'insegnante nel portare i bambini all'acquisizione del processo di letto-scrittura, particolarmente delicato, poi, se via via ci si rende conto delle difficoltà che possono incontrare alcuni alunni, difficoltà che è fondamentale inquadrare molto tempestivamente per evitare il sorgere di frustrazione e sfiducia. Buon lavoro a noi tutti!

DATA 21/07/2013 10.29.40 - AUTORE BarbaraL328L

Sono molto contenta di aver deciso di approfondire l'argomento D.S.A. attraverso il corso Advanced. Ne sono davvero soddisfatta. Risulta chiaro quanto sia importante costruire percorsi inclusvi che partano da un'attenta osservazione dei propri alunni. Il fattore tempestività gioca un ruolo essenziale per evitare che i segnali di disagio e le difficoltà possano trasformarsi in veri e propri problemi psicologici. Ritengo anch'io che si debba lavorare per l'autonomia degli allievi e prediligere gli strumenti compensativi rispetto a quelli dispensativi. Elemento principale da curare da parte di noi insegnanti, al di là di quelli che possano essere gli obiettivi e le competenze disciplinari, sia un sereno inserimento nella società e nel futuro mondo del lavoro. Ciò potrà essere reso possibile solo se un bambino/ragazzo viene aiutato a costruire una personalità basata sull'autostima e sulla fiducia in se stesso, se viene guidato a comprendere le proprie potenzialità ed a credervi fermamente.

DATA 20/09/2013 17.30.33 - AUTORE Velsim

L'universo studentesco attuale pone i docenti di fronte alla necessità di avvalersi di nuove strategie didattiche,finalizzate al successo formativo. In questo contesto si inserisce la Lim, che è uno strumento efficace, perchè capace di offrire molteplici opportunità, soprattutto per i ragazzi DSA, che esigono una maggiore attenzione da parte dei docenti. All'uopo, i formatori devono superare le resistenze e spalancare le porte all'innovazione e alla tecnologia.A tal proposito, in base alla mia esperienza di docente di base di materie letterarie in un Istituto Tecnico, ho potuto constatare che gli alunni guardano la lavagna multimediale con occhi diversi, non più spenti, come accadeva con la lavagna di ardesia, ma con occhi illuminati da una luce di interesse e partecipazione. La Lim ha senz'altro agevolato il mio lavoro di docente, perchè ha sollecitato l'attenzione dei discenti e favorito l'inclusione dei ragazzi con disturbi di apprendimento. Per questi, in particolare, le attività svolte sono state proficue e hanno contribuito in maniera significativa al loro apprendimento, ma anche allo sviluppo delle capacità comunicative.Pertanto, gli aspetti positivi della Lim sono prevalenti, per cui ne auspico una maggiore diffusione nelle scuole. Velsim

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