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DATA: domenica 24 novembre 2024

Preparati alla prova preselettiva Concorso Docenti su TastoEffeUno.it

Su TastoEffeUno.it sono disponibili i quiz ministeriali, in formato interattivo, per una preparazione seria e mirata al superamento della prova preselettiva Concorso Docenti. Poiché il tempo a disposizione per la preparazione è limitato, i quesiti sono stati organizzati per ognuno dei 70 MODULI e per AREE: a differenza dell'allenatore del MIUR, è possibile quindi esercitarsi solo su alcune AREE escludendo quelle in cui si ha una adeguata preparazione. VAI AL SITO

Un aiuto concreto agli alunni con DSA, BES ecc.. da parte degli insegnanti di sostegno e curriculari.

In questi venti anni ed oltre di insegnamento, penso di aver visto un po’ tutto quello che succede negli Istituti di Scuola Superiore italiana. Dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest, anche se gli edifici scolastici cambiano dal più moderno a quello più obsoleto, il materialo umano è sempre lo stesso. Gli alunni in difficoltà vanno motivati o rimotivati, gli insuccessi scolastici vanno portarli a dei buoni risultati, la perdita di autostima ed atteggiamenti rinunciatari nei confronti della Scuola devono essere un punto prioritario di ogni docente, sia esso specializzato sul sostegno, sia esso curriculare. Ognuno deve dare il meglio di se stesso, partendo dalla propria esperienza professionale. Gli alunni ed in special modo, gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento, gli alunni che necessitano di BES – Bisogni Educativi Speciali o con altre patologie, andranno trattati “con guanti bianchi” perché il loro avvenire è alquanto incerto ed insicuro. Il buon educatore dovrà alleviare il disagio, le difficoltà, i disturbi ed ottimizzare i bisogni che portano ad un rallentamento del programma nel soggetto affetto da patologie. Occorre fare di tutto affinché gli alunni abbiano lo stesso trattamento e la stessa «change» nella vita piena di ostacoli che a volte sono insormontabili. Un ringraziamento va all’associazione Assodolab che ha affrontato questi discorsi attraverso corsi di formazione e aggiornamento on-line e in presenza sia sui DSA che sui BES attraverso momenti di formazione in videoconferenza e a voi che seguite con attenzione questi bambini. Prof. Agostino Del Buono Presidente Nazionale Assodolab

DATA: 10/02/2011 - Autore Prof. Agostino Del Buono - Post 1501

COMMENTI - PAGINA 70

DATA 14/02/2019 12:34:14 - AUTORE Irene_F970W

DATA 13/02/2019 Sono un’insegnante di Lingua francese in una scuola secondaria di secondo grado e nella mia carriera scolastica mi è capitato di avere in una prima classe un alunno segnalato come soggetto DSA con valutazione clinica e funzionale. L’alunno presentava delle problematiche a livello di lettura e di scrittura ortografica e grafica, in altri termini aveva difficoltà a decodificare anche un semplice testo dialogico e difficoltà di memoria fonologica. Ho frequentato dei corsi di formazione sulla dislessia proprio per sperimentare nuove strategie in favore di questi alunni. Ho dunque cercato di non coinvolgere il mio alunno in attività difficili e complesse, ho messo in atto quelle misure dispensative come la lettura ad alta voce, la ricopiatura di testi alla lavagna, i dettati o alcune tipologie di esercizi come la traduzione dall’italiano al francese, le definizioni grammaticali teoriche ed ho privilegiato gli strumenti compensativi da cui l’alunno ha tratto un vero e concreto vantaggio come l’uso di schemi, mappe mentali e concettuali anche su supporto digitalizzato, uso del libro di testo con LIM, strumenti che ho esteso a tutti gli alunni della classe al fine di incrementare il loro livello di attenzione e rendere più coinvolgente la lezione frontale. La didattica utilizzata dal soggetto DSA può dunque rappresentare un’opportunità per tutta la classe, ma favorisce soprattutto il processo di integrazione e inclusività dell’alunno con DSA.

DATA 18/02/2019 19:54:12 - AUTORE giuseppina

Insegno in un Istituto Tecnico Commerciale e la mia materia di insegnamento non prevede prove scritte; per mia scelta non vi ricorro neppure quando ho bisogno di verifiche sommarie della preparazione dei miei studenti; io preferisco che gli alunni si esercitino nella esposizione orale degli argomenti oggetto di studio. Ultimamente ho iniziato a notare la presenza sempre più frequente di alunni che durante la lettura fanno errori da me ritenuti troppo grossolani, cioè non dovuti semplicemente alla poca abitudine alla lettura. A questa difficoltà di lettura si accompagna anche una difficoltà nella elaborazione ed esposizione personale degli argomenti oggetto di studio. Ho notato che non risulta facile per loro comprendere il significato del testo, presupposto necessario per una facile e corretta rielaborazione personale degli argomenti. Da qui parte la mia necessità di approfondire la conoscenza del fenomeno e di studiare le metodologie da applicare a supporto degli alunni con queste problematiche.

DATA 18/02/2019 21:02:43 - AUTORE Marial711w

Sono al mio primo incarico come insegnante di sostegno e devo dire che è un’esperienza che arricchisce sia dal punto di vista umano che dal punto di vista didattico. Si deve partire dal presupposto che per un alunno con problemi di dislessia, discalculia e disgrafia, l’apprendimento non è impossibile ma bisogna adottare tutte le strategie, tra cui anche quelle creative, per minimizzare il disagio, le difficoltà che potrebbero portare ad un insuccesso scolastico. É fondamentale poi collaborare attivamente con i colleghi del consiglio di classe e con i genitori per capire il problema e saper approntare tutti gli strumenti e i comportamenti più idonei alla soluzione del problema. Molto importante inoltre è saper puntare sulla motivazione dei ragazzi in modo da condurre ciascun alunno alla scoperta del proprio stile cognitivo.

DATA 19/02/2019 09:09:40 - AUTORE Irene_F970W

Ho concluso il corso on-line basic dell’Assodolab e ritengo sia stato un valido supporto per approfondire tutti gli apetti del disagio e le difficoltà di apprendimento di un allievo affetto da DSA. I video sono stati chiari ed esaustivi, ho seguito con particolare interesse la parte che si riferisce alla Dislessia e ai disturbi specifici della Scrittura in quanto docente di lingua straniera ed ho colto delle modalità di lavoro che metterò sicuramente in atto per migliorare il percorso scolastico di questi alunni che hanno la capacità di apprendere, ma in maniera diversa. Sono certa che, se diamo loro gli strumenti giusti, se adottiamo degli accorgimenti particolari, ma soprattutto se evitiamo di metterli in difficoltà rispetto al resto della classe si può arrivare, in molti casi, alla soluzione del problema.

DATA 21/02/2019 07:44:01 - AUTORE giuseppina

Insegno in un Istituto Tecnico Commerciale e la mia materia di insegnamento non prevede prove scritte; per mia scelta non vi ricorro neppure quando ho bisogno di verifiche sommarie della preparazione dei miei studenti; io preferisco che gli alunni si esercitino nella esposizione orale degli argomenti oggetto di studio. Ultimamente ho iniziato a notare la presenza sempre più frequente di alunni che durante la lettura fanno errori da me ritenuti troppo grossolani, cioè non dovuti semplicemente alla poca abitudine alla lettura. A questa difficoltà di lettura si accompagna anche una difficoltà nella elaborazione ed esposizione personale degli argomenti oggetto di studio. Ho notato che non risulta facile per loro comprendere il significato del testo, presupposto necessario per una facile e corretta rielaborazione personale degli argomenti. Da qui parte la mia necessità di approfondire la conoscenza del fenomeno e di studiare le metodologie da applicare a supporto degli alunni con queste problematiche.

DATA 21/02/2019 07:46:09 - AUTORE giuseppina

Grazie a questo corso ho avuto conferma che uno degli obiettivi principali che l’insegnante deve avere in classe è quello di non mettere l’alunno affetto da DSA in condizione di difficoltà, malessere, disagio. Un comportamento del genere da parte del docente, potrebbe tramutarsi in resistenza, rifiuto, aggressività, ostilità, demotivazione allo studio. E’ bene quindi che l’insegnante curriculare abbia in mente questi possibili questi comportamenti: a livello di intelligenza, il ragazzo con DSA è “normale” alla pari degli altri suoi coetanei, anzi, forse è più intelligente degli altri, per cui un comportamento errato potrebbe segnare la fine del suo percorso scolastico. Tra gli aspetti specifici del disagio è bene che l’insegnante tenga presente sia i fattori relativi al soggetto (caratteristiche psicologiche generali del soggetto, scarso livello di conoscenza ecc…) sia i fattori contestuali (svantaggio socio culturale, atteggiamenti educativi inadeguati, metodologie e relazioni, l’ambiente di provenienza, la cultura ecc….). Tutti questi fattori influiscono, interagiscono e formano l’alunno affetto da DSA. Importantissime sono per l’alunno le sollecitazioni che gli vengono dall’ambiente scolastico e da quello familiare. Pertanto occorre che l’alunno accolga sollecitazioni positive e corrette dalle due realtà scuola e famiglia per costruire un percorso educativo unico e fortemente motivato.

DATA 23/02/2019 20:45:22 - AUTORE alessandra_E463M

Il corso basic sui DSA è stato molto interessante dal punto di vista dei contenuti e dei suggerimenti finalizzati a una didattica inclusiva che porti tutti gli alunni al successo formativo riducendo i dislivelli culturali e garantendo a tutti il raggiungimento degli stessi obiettivi . L’importanza di una diagnosi precoce consente di mettere in pratica adeguate strategie didattiche che facilitino il superamento delle difficoltà che i bambini con DSA incontrano ogni giorno. Nell’apprendimento un ruolo importante è rappresentato dagli aspetti emotivi, motivazionali e relazionali. Il rapporto con i compagni di classe può influenzare in maniera positiva o negativa l’apprendimento. Costruire un contesto classe non giudicante ma basato sulla cooperazione e sul confronto positivo, in cui vi è accettazione per la “diversità”, intesa anche come stili di apprendimento differenti, può essere importante per evitare l’instaurarsi di situazioni di insuccesso e fallimento. Gli alunni hanno bisogno di insegnanti che comprendano le loro difficoltà e che conoscano le strategie per aiutarli. Diventano indispensabili il sostegno e i rinforzi positivi poichè l’insuccesso che spesso l’alunno vive può portare a perdita di fiducia nelle proprie possibilità, alla demotivazione, a disturbi di condotta e attenzione. L’insegnante deve comprendere, valorizzare, promuovere l’apprendimento sperimentando strategie diverse di insegnamento per garantire il successo formativo di ogni alunno.

DATA 24/02/2019 16:32:25 - AUTORE ANNALISA_E463Q

Giunta alla fine del Corso Basic DSA vorrei ringraziare l'Assodolab per l'opportunità. Ho trovato interessanti i suggerimenti didattici proposti sia per la chiarezza espositiva che per la validità dei contenuti, nei quali ho riscontrato misure operative applicabili nella pratica quotidiana. Penso sia importante il continuo aggiornamento degli insegnanti curriculari e non che permetta loro di acquisire la conoscenza di nuove strategie e metodologie didattiche quelle, in particolare, che consentano di realizzare una scuola inclusiva dove tutti gli alunni siano ugualmente valorizzati e abbiano pari opportunità. E' necessario quindi lavorare per una didattica accessibile, in grado di rendere il percorso scolastico, oltre che maggiormente efficace, anche più piacevole e motivante, sia per gli studenti che per i docenti e di garantire ad entrambi il raggiungimento di un successo concreto.

DATA 26/02/2019 18:06:52 - AUTORE Marial711w

Il corso Basic sui Disturbi specifici dell’apprendimento organizzato da Assodolab è ben strutturato e molto interessante, le video lezioni molto chiare ed esaurienti. Penso che sia un valido supporto per approfondire tutti gli aspetti del disagio e le difficoltà di apprendimento di un allievo affetto da DSA. La parte che mi ha interessato di più è stata quella relativa alla dislessia sia nella parte descrittiva sia nella parte relativa alle strategie di intervento. Dagli argomenti trattati si evince la consapevolezza che essere insegnante è un ruolo di grande responsabilità e che la formazione e l’aggiornamento continui siano essenziali per il percorso formativo di ciascuno. Scopo fondamentale è quello di essere consapevoli e soprattutto di avere la sensibilità di saper trattare con i disagi degli alunni con DSA dando un aiuto concreto alle loro famiglie che vivono con apprensione e timore il percorso scolastico dei loro figli. Da qui l’importanza di una conoscenza approfondita del problema e dello sviluppo di notevoli competenze professionali, volte a promuovere il benessere dell’individuo affetto da tali disturbi.

DATA 06/03/2019 07:02:38 - AUTORE Simona_D969N

Sono una psicologa psicoterapeuta sistemico-relazionale che lavora di frequente con bambini e ragazzi DSA o BES presso un centro che si occupa prevalentemente di queste realtà. Nel mio lavoro mi trovo di fronte soprattutto ragazzi che presentano anche disturbi emozionali e relazionali. Nel lavoro con loro risulta fondamentale fin dal momento della diagnosi una nuova ridefinizione del problema, fino a quel momento considerato "cattiva volontà" o "scarso impegno". I ragazzi si trovano a vivere spesso in un clima che pone richieste sempre più significative e pressanti sul fronte della perfezione e della velocità. Arrivare prima è sinonimo di essere capaci e misura del proprio valore personale. Naturalmente ciò si trasforma il più delle volte in un problema di autostima per giungere, in alcuni casi, alla negazione del problema. Ho in mente una paziente di 13 anni che rifiuta gli strumenti compensativi e dispensativi. Il bambino con DSA, con il suo complesso disagio, interpella più sistemi interconnessi tra loro: La famiglia, gli insegnanti, il gruppo dei pari, la scuola nel suo insieme, gli operatori sociali. La sfida è quella di costruire percorsi collaborativi che rendano tutti i sottosistemi interessati capaci di dialogare con questa difficoltà.

DATA 10/03/2019 07:10:10 - AUTORE Prof. Ugo Avalle

Ho letto con interesse i vari interventi al forum. Ringrazio tutti i partecipanti per i giudizi positivi espressi nei confronti della mia proposta formativa. Aggiungo che previo accordi con il Direttore di Assodolab, è possibile organizzare incontri di approfondimenti in presenza

DATA 12/03/2019 18:51:52 - AUTORE MariaDomenicaD883F

Nelle nostre scuole sono presenti molti ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento, per cui le conoscenze e la formazione degli insegnanti in questo contesto è molto importante. L’insegnante deve avere le competenze necessarie per individuare nel più breve tempo possibile i segnali caratteristici di un DSA. Lo screening dei disturbi di un DSA deve essere fatto già nella scuola dell’infanzia, per poter intervenire in modo precoce con le strategie adatte a supportare il percorso formativo e di apprendimento del ragazzo. Scopo fondamentale è far si che il deficit iniziale non evolga negativamente, venga ridotto il disagio vissuto e aumenti l’autostima del discente. Gli alunni DSA devono essere sostenuti per evitare l’abbandono scolastico, in quanto per loro la scuola è il luogo in cui si manifesta il disagio. Molti di essi all’esterno del contesto scolastico non manifestano particolari difficoltà, mentre nella scuola possono riscontrare problemi come la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia, tutte situazioni che fanno sentire il discente diverso ed inferiore ai propri compagni.

DATA 12/03/2019 20:33:56 - AUTORE monica_L219I

Grazie ai diversi anni di insegnamento, sia come insegnante curriculare che come insegnante di sostegno, ho potuto rendermi conto di quanto sia importante la formazione dei docenti per aiutare concretamente gli alunni con DSA e, più in generale, con BES. Innanzitutto per poter cogliere in tempo segnali di situazioni a rischio; inoltre, una volta che si è palesata una situazione di DSA, non basta individuare misure compensative e dispensative per aiutare gli alunni in difficoltà: occorre cambiare il modo di insegnare e di valutare affinchè ogni studente sia messo in grado di apprendere. La presenza di alunni con DSA invita a progettare una didattica ‘inclusiva’ che preveda un’organizzazione dei materiali, libri e software per venire incontro alle necessità individuali di ogni alunno; importante è anche utilizzare come strategia la mediazione tra pari, oltre che la didattica laboratoriale. Ovviamente, diversificare le modalità di insegnamento avranno una ricaduta positiva su tutto il gruppo classe.

DATA 13/03/2019 15:03:43 - AUTORE ROSARIAD883U

Sono una docente in servizio presso la Scuola Secondaria di Secondo Grado. In primo luogo volevo farle i complimenti per l’organizzazione del corso; le video lezioni sono semplici e complete e danno vita a molteplici spunti di riflessione. In particolare ho trovato molto interessante la lezione relativa alle misure compensative in quanto ritengo che i suggerimenti forniti dalla video lezione siano utili e opportuni non solo per l’alunno Dsa ma per l’intero gruppo classe. Per esempio controllare spesso con domande flash se e quanto spiegato risulti chiaro è utile per l’intero gruppo classe così come riprendere all'inizio della lezione quanto spiegato la volta precedente. Ritengo inoltre che, affinché il buon educatore possa alleviare il disagio, le difficoltà e ottimizzare i bisogni dell’alunno Dsa sia necessario o almeno fortemente consigliato che tutti i docenti curricolari e non siano formati e aggiornati sui Dsa attraverso la partecipazione a corsi di aggiornamento sull'argomento. Solo attraverso una conoscenza approfondita dei disturbi specifici di apprendimento si possono realizzare interventi mirati e adottare metodologie didattiche e criteri di valutazione adeguati che abbiano ricadute concrete sulla vita scolastica dei ragazzi con DSA.

DATA 13/03/2019 21:42:13 - AUTORE fabianaL074T

“L’autonomia delle istituzioni scolastiche… si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, istruzione e formazione mirati allo sviluppo della persona umana… al fine di garantire ai soggetti coinvolti il successo formativo” (D.P.R. 275/99, art. 1, c. 2). La personalizzazione degli apprendimenti, la valorizzazione delle diversità, nella prospettiva dello sviluppo delle potenzialità di ciascuno sono principi costituzionali del nostro ordinamento scolastico recepiti nel DPR 275/99, laddove è detto che «Nell'esercizio dell'autonomia didattica le istituzioni scolastiche … possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune e tra l'altro: l'attivazione di percorsi didattici individualizzati, nel rispetto del principio generale dell'integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo…» (art.4). In una scuola in cui il numero degli alunni DSA aumenta sempre più, credo sia fondamentale la stesura e l’adozione di un “Protocollo di accoglienza DSA e BES” al fine di garantire, a tutti i soggetti coinvolti, il vero successo formativo

DATA 15/03/2019 14:00:36 - AUTORE Simona_D969N

Buongiorno, ho partecipato al corso avanzato sui disturbi specifici dell'apprendimento. Devo dire che il corso è stato molto interessante e utile per la mia professione. Sono una psicologa psicoterapeuta che si occupa anche di ragazzi con disturbi specifici dell'apprendimento. Credo che in questo ambito, ancora più che in altri, sia importante la collaborazione e l'integrazione di più sottosistemi (i docenti, la famiglia, la scuola in generale) ed anche lo scambio comunicativo tra professionalità differenti. I video del corso sono completi, semplici e chiari alla comprensione. Il forum è un'ottima occasione di confronto tra le diverse figure professionali che si interfacciano a questa tematica. Ritengo che insegnanti e psicologi necessitino di un continuo aggiornamento e di una formazione continua. Purtroppo per lavoro ho dovuto scontrarmi con ancora troppi professionisti non sufficientemente preparati sull'argomento e il lavoro "di squadra" non è stato possibile.

DATA 16/03/2019 17:31:06 - AUTORE SaraD862X

Nel corso della mia esperienza professionale ho avuto modo di verificare che per garantire il successo formativo di ogni studente è indispensabile usare in maniera flessibile e combinatoria diverse metodologie e strategie didattiche, nella consapevolezza che non è possibile affermare in astratto l’esistenza di un metodo migliore di altri, in quanto solo misurandosi con la complessità del reale un metodo potrà risultare adeguato e conveniente. La Scuola è un ambiente in cui si muove una pluralità di soggetti in continua evoluzione: un docente non può non cogliere questo aspetto dinamico, che lo spinge a rivedere costantemente il proprio progetto formativo e la modalità di trasmissione delle conoscenze, a dover rimodulare il proprio lavoro, a rimettersi in gioco, a migliorarsi nel metodo, nell'approccio didattico, nella comprensione e nell'abilità di gestire problemi e condizioni sociali diversi e di diversa origine, aprendosi al confronto con i colleghi, con proposte didattiche innovative, con se stessi. Pertanto, al fine di affrontare adeguatamente le varie emergenze educative e creare un ambiente di apprendimento accogliente per tutti gli studenti e, in particolar modo, per gli alunni con DSA e Bisogni Educativi Speciali, è necessario un aggiornamento continuo e permanente, che deve essere vissuto non solo come un’occasione fondamentale di crescita professionale e di riflessione sul proprio operato, ma anche come un atto di responsabilità nei confronti dei nostri alunni, a cui dobbiamo garantire curricoli inclusivi, che mirino alla loro integrazione, allo sviluppo delle loro potenzialità e all'arricchimento personale.

DATA 19/03/2019 15:28:54 - AUTORE MariellaE323Y

Credo che illavoro di un Insegnante abbia come base "il Buon Senso". Penso che il compito principale sia quello di eliminare ogni ostacolo o difficoltà che possa impedire o rendere difficile il percorso didattico che permette il raggiungimento di obiettivi formativi specifici. Ciao

DATA 22/03/2019 10:45:31 - AUTORE Salvatorina_E736H

Sono una docente della scuola primaria e insegno matematica.Ho una classe di 22 alunni molto vivaci e tra questi c'è un bambino con una forma grave di diabete e una bambina con certificazione D.S.A. Mi spiace constatare che tutte le attenzioni sia del personale docente che degli ATA sono riservate al bambino con il diabete. Con la bambina certificata cerco di fare il possibile ma mi sento in colpa perchè penso non sia abbastanza. Ho approntato per lei diverse fotocopie che riguardano la tavola pitagorica, le mappe con le regole e le parole chiave per i problemi.Vista la vivacità degli alunni ho sperato , senza risultato,di avere un aiuto da parte delle educatrici comunali. Fortunatamente la bambina viene aiutata da una educatrice in famiglia. Il corso che sto seguendo mi sta dando tanti spunti per fare meglio il mio lavoro.

DATA 22/03/2019 22:12:24 - AUTORE Erminia_E736C

Sono un’insegnante della scuola primaria, nella mia classe non sono presenti alunni certificati ma ben tre bambini con evidenti difficoltà nella letto-scrittura strumentale e funzionale e uno con anche difficoltà nelle abilità di calcolo. Non entro nello specifico della situazione di ogni bambino, sarebbe un discorso troppo lungo, ma sottolineo che si tratta di difficoltà importanti e condizionanti in negativo l’iter formativo dei bambini e soprattutto la motivazione all’apprendimento. Delle suddette difficoltà sono stati naturalmente informati i genitori discutendo con loro fin dalla classe prima quali potessero essere le strategie e gli interventi più idonei sia da parte della Scuola sia della Famiglia. Abbiamo consigliato di chiedere una valutazione specialistica per eventuali DSA; i genitori temporeggiano e fino ad ora non hanno preso nessuna iniziativa. Noi insegnanti cerchiamo di mettere a disposizione tutte le strategie compensative e dispensative che abbiamo a disposizione. Due di loro, pur con difficoltà, accettano il lavoro proposto e si impegnano in maniera adeguata sia a casa che a scuola riuscendo ad affrontare l’esperienza scolastica in modo positivo, gli altri due purtroppo pagano anche a livello di autostima e autoefficacia le loro difficoltà e spesso hanno atteggiamenti di rifiuto per le attività scolastiche e comportamenti oppositivi e provocatori nei confronti di insegnanti e compagni. Come insegnante, consapevole di fare quanto di mia competenza per cercare di garantire agli alunni e alle loro famiglie il giusto supporto didattico ed emotivo, mi sento a volte prendere dallo scoramento e da un senso di solitudine nella mia attività di educatore e di responsabile della formazione di questi bambini. Soprattutto in casi come i due descritti sopra in cui, insieme alle colleghe, mi trovo ad affrontare il rifiuto delle attività, episodi di aggressività sia verbale che fisica dove è evidente il grande disagio vissuto dai bambini e il disorientamento delle famiglie chiamate a gestire una situazione che le vede impreparate. In questi casi sarebbe opportuno avere delle figure specialistiche all’interno delle scuole per guidare noi insegnanti, supportare e rasserenare le famiglie spesso spaesate e spaventate e fungere da legame fra Scuola e Famiglia. Ho come l’impressione che invece si dia molta importanza alla parte burocratica del compilare i vari Piani personalizzati che, per quanto importanti, a volte rischiano di rimanere solo carta negli archivi e meno a garantire l’effettiva presa in carico dei bambini in tutta la loro complessità.

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