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DATA: domenica 24 novembre 2024

Preparati alla prova preselettiva Concorso Docenti su TastoEffeUno.it

Su TastoEffeUno.it sono disponibili i quiz ministeriali, in formato interattivo, per una preparazione seria e mirata al superamento della prova preselettiva Concorso Docenti. Poiché il tempo a disposizione per la preparazione è limitato, i quesiti sono stati organizzati per ognuno dei 70 MODULI e per AREE: a differenza dell'allenatore del MIUR, è possibile quindi esercitarsi solo su alcune AREE escludendo quelle in cui si ha una adeguata preparazione. VAI AL SITO

Un aiuto concreto agli alunni con DSA, BES ecc.. da parte degli insegnanti di sostegno e curriculari.

In questi venti anni ed oltre di insegnamento, penso di aver visto un po’ tutto quello che succede negli Istituti di Scuola Superiore italiana. Dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest, anche se gli edifici scolastici cambiano dal più moderno a quello più obsoleto, il materialo umano è sempre lo stesso. Gli alunni in difficoltà vanno motivati o rimotivati, gli insuccessi scolastici vanno portarli a dei buoni risultati, la perdita di autostima ed atteggiamenti rinunciatari nei confronti della Scuola devono essere un punto prioritario di ogni docente, sia esso specializzato sul sostegno, sia esso curriculare. Ognuno deve dare il meglio di se stesso, partendo dalla propria esperienza professionale. Gli alunni ed in special modo, gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento, gli alunni che necessitano di BES – Bisogni Educativi Speciali o con altre patologie, andranno trattati “con guanti bianchi” perché il loro avvenire è alquanto incerto ed insicuro. Il buon educatore dovrà alleviare il disagio, le difficoltà, i disturbi ed ottimizzare i bisogni che portano ad un rallentamento del programma nel soggetto affetto da patologie. Occorre fare di tutto affinché gli alunni abbiano lo stesso trattamento e la stessa «change» nella vita piena di ostacoli che a volte sono insormontabili. Un ringraziamento va all’associazione Assodolab che ha affrontato questi discorsi attraverso corsi di formazione e aggiornamento on-line e in presenza sia sui DSA che sui BES attraverso momenti di formazione in videoconferenza e a voi che seguite con attenzione questi bambini. Prof. Agostino Del Buono Presidente Nazionale Assodolab

DATA: 10/02/2011 - Autore Prof. Agostino Del Buono - Post 1501

COMMENTI - PAGINA 53

DATA 25/11/2016 17:05:38 - AUTORE valentina E974U

Sono giunta ormai quasi alla fine del corso e volevo ringraziare nuovamente l'Assodolab poiché, attraverso questo percorso formativo, ho avuto la possibilità di focalizzare alcuni aspetti della normativa ministeriale riguardante gli alunni con bisogni educativi speciali. In particolare, la Circolare Ministeriale n.8 del 06/03/2013, che sottolinea l'importanza di una stretta collaborazione tra operatori scolastici ed operatori della rete territoriale per l'inclusione ( cioè Centri Territoriali di Supporto, CTS e Centri Territoriali per l'Inclusione, CTI ). Questo vuol dire che l'insegnante non è più lasciato solo in presenza di alunni con difficoltà di vario tipo; egli può contare su una rete di aiuti finalizzati ad una progettazione di interventi educativi personalizzati che rispondano effettivamente alle esigenze di ciascuno, garantendo a tutti gli allievi pari opportunità e proponendo un nuovo modello di scuola capace di rappresentare un ambiente di apprendimento adatto affinché abilità differenti possano esprimersi in tutto il loro potenziale.

DATA 25/11/2016 17:13:40 - AUTORE mary c.

Ho finito proprio ora di preparare una UDA da proporre al mio alunno con DSA. Le informazioni fornite dalle video- lezioni mi hanno fatto soffermare su alcuni aspetti dell'apprendimento che sono sicura mi aiuteranno nel mio lavoro quotidiano. Avevo già partecipato ad corsi di formazione su BES e DSA e condotto in classe attività di didattica inclusiva ma questo corso mi stimola ulteriormente a garantire a ciascun alunno il massimo individualmente possibile.

DATA 25/11/2016 17:14:31 - AUTORE AnnamariaF471X

E' corretto considerare BES un alunno che viene ospedalizzato per un certo periodo? Lo deve fare tutto il C.d.C. o solo le discipline dove si manifestano le carenze? Grazie.

DATA 25/11/2016 18:31:38 - AUTORE Carmelina_I644X

Giunta alla fine del corso mi sembra doveroso ringraziare l'Assodolab poiché, attraverso questo percorso formativo, ho avuto la possibilità di approfondire alcuni aspetti della legge 170/2010. Tale legge riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), assegnando al sistema nazionale di istruzione il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché alunni e studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo. Il tipo di intervento per l’esercizio del diritto allo studio previsto dalla Legge si focalizza sulla didattica individualizzata e personalizzata, sugli strumenti compensativi, sulle misure dispensative e su adeguate forme di verifica e valutazione. Le norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico sollecitano ancora una volta la scuola a porre al centro delle proprie attività e della propria cura la persona.

DATA 25/11/2016 18:47:03 - AUTORE AnnaE974E

La scuola per me è sempre stata “importante” perché ha cambiato la mia vita. Ho sempre insegnato con passione e con amore e penso che a scuola gli alunni debbano sentirsi come a casa e lavorare in tranquillità. Da quando mio figlio ha iniziato la primaria la scuola è diventata un “incubo” (mio figlio è un bimbo con DSA e ADHD inattentivo). Adesso continuo ad insegnare sempre con amore, ma vedo ogni cosa da prospettive diverse. Modifico continuamente le strategie didattiche e il modo di valutare. Ho 50 anni e alle “elementari” la mia maestra insegnava principalmente italiano e matematica. Non ricordo lo studio pomeridiano. Oggi in 27 ore settimanali si studiano 11 materie. In prima i bambini non sono autonomi e le mamme tutti i pomeriggi devono stare sedute a guidarli per circa 4 ore. Si passa dal gioco allo studio. Un giorno mio figlio ha detto: “con tutti questi compiti divento gobbo”. Ogni bimbo ha il diritto di imparare nel rispetto dei suoi tempi. A noi insegnanti hanno rubato il “tempo” e non possiamo più rispettare i ritmi di apprendimento di tutti gli alunni.

DATA 25/11/2016 19:19:44 - AUTORE AnnamariaF471X

Sono un'insegnante della scuola primaria di secondo grado, nella mia lunga carriera, mi sono trovata ad operare con alunni BES (soprattutto DSA, alunni con svantaggi socio-economici, difficoltà nell'apprendimento ecc...). Ho seguito vari corsi di formazione sui BES, ma in questo dell'Assodolab, mi sono soffermata ad apprezzare alcuni interventi didattici riguardanti le strategie da usare con gli alunni ADHD, che sono sempre più frequenti nelle nostre classi. Ritengo che queste strategie e regole siano di aiuto per gestire classi con alunni iperattivi e nei casi in cui si verifichino atti di bullismo.

DATA 25/11/2016 19:40:13 - AUTORE AnnamariaF471X

Nella scuola dell'inclusione e dell'integrazione ogni alunno deve essere valorizzato, non solo i BES. Negli ultimi anni la scuola si è arricchita di strumenti multimediali, che aiutano gli insegnanti negli interventi di personalizzazione della didattica a favore delle varie difficoltà. Tuttavia ritengo, che senza lavoro di squadra del C.d.C. e la collaborazione con la famiglia e i vari enti preposti, non si possano attuare tutte le strategie e gli interventi necessari a superare le varie difficoltà per il raggiungimento del successo scolastico. La scuola cambia e tutti i docenti devono essere preparati e formati. A tal fine, i corsi di formazione on-line, rappresentano, a mio parere, un importante risorsa.

DATA 25/11/2016 20:09:39 - AUTORE graziamariaz133p

Il corso BES,appena ultimato, mi ha permesso di approfondire le mie conoscenze, confermandomi che gli interventi su alunni con Bisogni Educativi Speciali devono salvaguardare il diritto di ciascun allievo all’apprendimento, cercando di eliminare i possibili ostacoli che impediscono il pieno sviluppo delle potenzialità degli studenti e favorendo la creazione di un contesto accogliente e facilitante, ricco di stimoli e opportunità per la crescita e l’apprendimento. Occorre adottare forme di flessibilità didattica, strumenti compensativi, misure dispensative ed impegnarsi, per quanto possibile, a strutturare spazi e tempi specifici, a ottimizzare gli interventi e le risorse.

DATA 25/11/2016 22:30:24 - AUTORE PasqualinaG347L

Ho seguito con interesse ed entusiasmo questo corso, che mi è stato utile al fine di migliorare le mie competenze educativo-didattiche. Alcuni anni fa ho partecipato a dei corsi sui BES e sui DSA in presenza. Questo è il mio primo corso sui BES online. Gli alunni BES si trovano inseriti all’interno di un contesto piuttosto vario e quindi, secondo me, va potenziata la cultura dell’inclusione; e ciò mediante l’approfondimento delle relative competenze degli insegnanti curricolari, in collaborazione con tutte le comunità che educano. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per vari motivi, quindi, sebbene con percorsi differenziati, dobbiamo trovare le strategie giuste per far raggiungere loro gli stessi traguardi.

DATA 25/11/2016 22:34:14 - AUTORE PasqualinaG347L

Giunta alla conclusione di questo percorso, voglio ringraziare l’Assodolab e il prof. Agostino del Buono per aver scelto come argomento i BES essendo una tematica cruciale nella scuola attuale che si è sparsa a macchia d’olio. Sono sempre più convinta e motivata nell’affermare che gli alunni BES debbano occupare nel lavoro del docente curriculare un posto privilegiato in modo da farli sentire meno esclusi nella quotidianità dell’azione didattica.

DATA 25/11/2016 23:14:38 - AUTORE Giuseppina Maria_E974R

Sono un'insegnante di scuola primaria e sto seguendo il corso Basic online sui BES. Le video lezioni sono state esposte, a mio parere, in modo semplice,conciso e chiaro. Per questo ritengo che siano un valido aiuto soprattutto negli interventi che riguardano alunni con delle difficoltà e in particolare modo su come intervenire nella fase iniziale. A tal proposito risulta necessaria la partecipazione a corsi di aggiornamento come questo, per poter acquisire e approfondire tali conoscenze, in modo da poter aiutare al meglio i nostri alunni, garantendo loro il successo formativo. È fondamentale dare a tutti un'opportunità in più.

DATA 25/11/2016 23:28:33 - AUTORE CAROLINA_E974Z

Come recitano le Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati nella Scuola Primaria spetta ai docenti “il compito di progettare unità di apprendimento caratterizzate da obiettivi formativi adatti e significativi per i singoli allievi (…) e volte a garantire la trasformazione delle capacità in reali e documentate competenze”. In tale compito risiede il cuore del processo educativo, pertanto noi docenti siamo invitati ad interpretare la relazione educativa in una prospettiva didattica spostata sul versante dell’apprendimento: dalla programmazione alla progettazione, dalle unità didattiche alle unità di apprendimento, dall’individualizzazione alla personalizzazione. Considerando, però, la relazione educativa come l’incontro tra chi apprende e chi aiuta ad apprendere in un contesto di relazioni significative. Personalizzare il processo di insegnamento-apprendimento per gli alunni DSA o, in generale per gli alunni che necessitano di bisogni educativi speciali, significa progettare e realizzare Unità di apprendimento nelle quali formulare uno o più obiettivi formativi integrati, attività educative e didattiche unitarie, metodi, soluzioni organizzative, modalità di verifica.

DATA 26/11/2016 00:05:26 - AUTORE Leone48

Insegno nella scuola primaria e penso che la formazione e l'aggiornamento siano parte integrante della professionalità dei docenti .Ogni docente dovrebbe avere le competenze per poter capire ed affrontare con immediatezza un piano didattico personalizzato in modo da permettere al discente di non sentirsi diverso.Questo breve corso per me è stato utile ,ma va ancora arricchito per poter affrontare con sicurezza questo problema.Grazie.

DATA 26/11/2016 09:26:24 - AUTORE manuD086J

Buongiorno a tutti. Sono un'insegnante di scuola primaria da 15 anni. Nel corso degli ultimi anni ho avuto modo di imbattermi in classi sempre più complesse e in bambini che presentano una richiesta di "speciale attenzione", ponendomi di fronte all'urgenza di mettere in atto "particolari" strategie didattiche. Nella mia pratica didattica pratico sempre più spesso attività di apprendimento cooperativo(cooperative learning, tutoring..) trovandole particolarmente efficaci nell'apportare un incremento nell'impegno e nei rapporti interpersonali, un miglioramento delle prestazioni negli alunni con BES e, nel complesso, esiti positivi a tutta la classe.

DATA 26/11/2016 11:15:31 - AUTORE ANTONELLAF061C

La formazione docente, continua e attiva, la ritengo alla base della crescita professionale di ogni insegnante. Essa non permette soltanto di apportare nuove energie nel proprio lavoro didattico ma anche di ricevere gli strumenti adeguati per approdare con certezza nelle classi e portare avanti una didattica “funzionale” ad ogni elemento della classe. Gli alunni con BES sono presenti quasi in ogni classe e, in mancanza di una certificazione di disabilità che non prevede la presenza di un docente di sostegno, spetta all’insegnante curriculare conoscere ed adottare le strategie giuste e sempre inclusive per tutti gli alunni. Questo corso mi ha dato l’opportunità di arricchire le mie competenze e di attuarle nella pratica didattica quotidiana.

DATA 26/11/2016 11:21:35 - AUTORE Katia Rossella

I docenti devono realizzare tutte le strategie utili per la costruzione di una didattica che sappia evidenziare le potenzialità degli alunni. Uno studente con BES è un alunno che può manifestare difficoltà nel raggiungere gli obiettivi scolastici per motivi fisici, biologici, psicologici o sociali. I docenti devono realizzare un percorso individualizzato e personalizzato per un alunno BES in collaborazione con la famiglia al fine di garantire il successo scolastico dell'allievo.

DATA 26/11/2016 12:24:59 - AUTORE nicolettaE974Z

Sono un'insegnante di sostegno della scuola primaria e mi occupo di bambini disabili da circa venti anni.L'esperienza mi porta a dire che il nostro intervento è quasi del tutto nullo se non si riesce ad avere la collaborazione della famiglia da un lato e delle colleghe di classe dall'altro. Personalmente sono una che crede molto nel proprio lavoro e cerca di dare il massimo. Proprio per questo motivo cerco di instaurare un rapporto di complicità sia con i genitori che con i colleghi, faccio spesso valere le mie convinzioni in merito a strategie didattiche da utilizzare in classe e per tutti gli alunni, in modo che venga tutelato il diritto alla socializzazione e all'apprendimento anche degli alunni con BES.

DATA 26/11/2016 12:37:42 - AUTORE nicolettaE974Z

Mi occupo di disabilità da circa venti anni in quanto sono un'insegnante di sostegno della scuola primaria. Personalmente credo che il nostro lavoro è valido solo ed esclusivamente se, sia i genitori che i colleghi di classe supportano, condividono e collaborano con noi. Negli ultimi anni ho frequentato parecchi corsi di aggiornamento sui BES e cerco, sempre per il bene degli alunni, di mettere in pratica le varie strategie didattiche utili a tutti gli alunni della classe ma soprattutto agli alunni con bisogni educativi speciali affinché possano raggiungere gli stessi traguardi di apprendimento e socializzazione.

DATA 26/11/2016 13:29:40 - AUTORE giuseppeA176T

Voglio socializzare il concetto di Gestione della Classe in cui sono presenti alunni BES, in considerazione della difficoltà che ogni Docente potrebbe incontrare nello svolgimento della propria attività cirricolare. Secondo me il concetto di Gestione della Classe deve essere analizzato sotto due aspetti essenziali ed indivisibili: - Didattico; - Socio - relazionale. Gestire la classe dal punto di vista didattico significa mettere in atto tutte le strategie operative che possano far sviluppare gli aspetti cognitivi degli alunni, utilizzando metodi idonei affinchè si ottengano proficui risultati didattici (programmazione adeguata, obiettivi cognitivi diversificati in base alla eterogeneità degli alunni, acquisizione di competenze curriculari). Dal punto di vista socio - relazionale significa mettere in atto le giuste strategie che ci permettano la creazione di un gruppo classe affiatato che consenta l'inclusione di tutti i soggetti coinvolti. Elenco i punti di forza e di debolezza del mio modo di gestire la classe che ho riscontrato durante il mio lavoro: Punti di forza - riuscire a coinvolgere positivamente tutti gli alunni della classe; - riuscire ad integrare dal punto di vista relazionale l'alunno BES, coinvolgendolo in attività comuni: lavori di gruppo,piccoli giochi di ruolo. - raggiungere gli obiettivi prefissati, relativi anche alla diagnosi funzionale dell'alunno, esaltando ciò che sa fare e cercando di approfondire e migliorare i punti di debolezza dello stesso. Le strategie da utilizzare per raggiungere questi obiettivi saranno alla base dell'integrazione del gruppo classe e nel gruppo classe. Punti di debolezza - difficoltà nella gestione dell'alunno all'interno del gruppo classe , quando lo stesso manifesta resistenza e si chiude rispetto all'attività proposta , e tende inoltre, a boicottare tutte le attività didattiche organizzate cercando di mettersi al centro dell'attenzione. - eccessivo numero di alunni componenti il gruppo classe, con conseguente difficoltà a prendersi cura di tutto il gruppo classe. - Difficoltà nel coinvolgere la famiglia.

DATA 26/11/2016 13:35:19 - AUTORE Aldo

Salve, gli studenti con disabilità, con disturbi evolutivi (come DSA, ADHD etc.) e con svantaggio socio-economico, linguistico e culturale necessitano di Bisogni Educativi Speciali (BES) a scuola. Oggi lo strumento idoneo per gli alunni BES è la compilazione del PDP che spetta sempre alla scuola, e questo può avvenire durante l’anno anche inoltrato. Solo per le diagnosi di DSA, il PDP dovrebbe essere operativo entro 3 mesi dalla presentazione della documentazione diagnostica a scuola. Motivo per cui è sempre bene segnarsi data e numero di protocollo della presentazione dei documenti. “La scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi che non superino il primo trimestre scolastico un documento che dovrà contenere almeno le seguenti voci, articolato per le discipline coinvolte dal disturbo” (DM n°5669 12/7/2011) a questo punto seguono alcuni punti da inserire nel PDP, in questa pagina il MIUR mette a disposizione dei modelli di PDP. Se si frequenta una classe in cui vi saranno gli esami di Stato, è invece richiesto che la diagnosi sia presentata entro il 31 marzo dell’anno in corso (CM n° 8 del 6/3/2013).

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